PIETRAPERZIA. 22 dicembre 2020
Dopo il successo del calendario 2019 sui “Luoghi dell’acqua” fontanili e abbeveratoi, anche quest’anno è stato realizzato dall’architetto Armando Laurella, in collaborazione con il professore Enrico Tummino e il dottore Salvatore Di Gregorio, un calendario sul tema “Le masserie nel territorio di Pietraperzia”. All’Associazione culturale “Amici della Biblioteca” e alla Pro Loco – presidenti, rispettivamente, l’insegnante Emiliano Spampinato e il geologo Salvatore Palascino – il merito di aver sposato e patrocinato questo progetto che valorizza e promuove il territorio.
Le tavole, in totale, sono 13. Queste nel loro ordine: Vigna Ranni ( sul frontespizio) ” Arriva lu baruni”, Vigna d’Ascari ” Notti di lupi”, Li Minnuliddri “Lu bbagliu”, Raaldisi ” Lu picuraru”, Camitrici “La principessa Deliella e le sue dame di compagnia”, L’Arciri ” La pisata”, La Crapara ” Li spicaluri”, Li Minniti ” L’americani sulla strada ppi Cartanissetta, La casa di lu Re ” la confettura di li cchiappari”, Marcatu Biancu “Lu baruni cacciaturi”, Scarceddra “Lu carrittiri”, La Ficudinia “La chiarchiariata ccu l’architettu”, Lu Cannitu ” Le poiane”. E’ anche raffigurato un estratto di una mappa della metà dell’800, opera dell’agrimensore Salvatore Di Lavore, con messa a fuoco del centro abitato di Pietraperzia e delle immediate vicinanze. L’architetto Armando Laurella, autore delle tavole, dichiara: “Ancora il legame profondo che mi lega a Pietraperzia e la nostalgia per pezzi della mia storia (sentimenti che conoscono bene quanti vivono lontani dal paese di origine) mi hanno aiutato a portare a termine la “fatica” del calendario per il 2021. Supportato dal presidente della pro Loco Salvatore Palascino e dal presidente degli “Amici della Biblioteca” Emiliano Spampinato, che hanno sposato e sostenuto il progetto, il Calendario, quest’anno, rivisita ancora luoghi della memoria che, per dirla con Cicerone, è “tesoro e custode di ogni cosa”. Il tema scelto, le “Masserie” (“Rrobbi”) è farina del sacco di Enrico Tummino; io, all’inizio, avevo altre idee. Enrico, che conosce e ama il territorio di Pietraperzia come pochi e che mi ha portato sui siti, mi ha fornito materiale fotografico e spunti di cui ho fatto tesoro.
I soggetti, come per i “Luoghi dell’acqua”, sono proposti in modo idealizzato come per farli rivivere in una dimensione temporale ancora non offesa dal tempo e dall’incuria. L’ambizione condivisa con gli Amici della Biblioteca e della Pro Loco è quella di fornire un “bell’oggetto” che rinverdisca i legami con la nostra storia, il che fa bene all’anima”.—— “Le masserie raccontano – come ci illustra Salvatore Di Gregorio nel testo di presentazione – una pagina importante della nostra storia ed ancora segnano, con la loro presenza, il paesaggio rurale siciliano. La vita nella masseria seguiva la stagionalità del ciclo produttivo della campagna e delle sue attività, animandosi e spopolandosi, in particolare, nei periodi della raccolta”. Salvatore Di Gregorio aggiunge: “La masseria era una struttura abbastanza complessa che ruotava attorno al sistema agricolo del latifondo. caratterizzata da un ampio caseggiato chiuso verso l’esterno da un alto muro perimetrale che delimitava un cortile interno centrale sul quale si affacciavano gli edifici adibiti ad abitazione, a magazzini per i prodotti e per gli attrezzi e le stalle. Nella masseria convivevano più famiglie e si svolgeva anche tanta parte della vita di relazione di quelle comunità. Tante le figure che ne animavano la vita svolgendovi la loro attività. I nobili proprietari spesso preferivano dare il feudo in “gabella” cioè in affitto sicché, generalmente, è il gabelloto che si occupava della conduzione e ad esso rispondeva il massaro coadiuvato dai campieri gente di stretta fiducia che garantiva il mantenimento dell’ordine e del controllo padronale sulla vita e sulle attività del feudo. La forza lavoro era composta dai contadini che venivano impiegati a vario titolo : mezzadri, salariati, fissi, “misaluri”, ” jurnatari”. “La vita e le attività – scrive ancora Salvatore Di Gregorio – nella masseria siciliana sono state narrate magistralmente dalla grande letteratura siciliana del XIX secolo ; per tutte, la vita e le attività della Masseria di Margitello del Marchese di Roccaverdina o la masseria di Mangalavite, pupilla degli occhi di mastro don Gesualdo che vi condusse famiglia e parentato per sfuggire al colera che colpì la Sicilia nel 1837”. “In una masseria – scrive ancora Salvatore Di Gregorio – il poeta e scrittore pietrino Giovanni Giarrizzo ambientò il suo dramma “un coccio di verità”; in quella realtà si muovono i personaggi dell’opera che incarnano le figure tipiche della vita della masseria e nella realtà della masseria si consumano le vicende narrate dall’autore. Uno degli episodi più significativi del romanzo ” La piccola pretura” ( scritto da Giuseppe Guido Lo Schiavo che fu pretore a Barrafranca tra il 1921 ed il 1922) si svolge nella Masseria del Conte che l’autore colloca in una contrada non discosta dai centri di Barrafranca e Pietraperzia”. Salvatore Di Gregorio scrive ancora: “Alcune di quelle strutture, nel tempo, si sono convertite a nuova vita adattandosi ad altri ruoli; più spesso hanno subito l’onta del degrado e dell’abbandono. In giro per il nostro territorio è facile imbattersi in queste costruzioni imponenti; giganti del passato, spesso malamente sopravvissuti ma pur sempre testimoni e custodi della nostra identità”. E conclude: “A questa realtà le tavole del calendario vogliono restituire il fascino della memoria ed evocare una intensità di vita che solo l’arte può sottrarre alla inesorabile usura del tempo”. Emiliano Spampinato Coordinatore Associazione culturale “Amici della Biblioteca” di Pietraperzia dichiara: “Questo calendario, oltre al suo aspetto funzionale, rappresenta una vera e propria opera artistica e storico – letteraria.
Le tavole realizzate dall’architetto Armando Laurella, autentici affreschi da incorniciare, accompagnate dalla pregevole e accurata ricostruzione storica e letteraria presentata da Salvatore Di Gregorio, danno il giusto tributo alle masserie che hanno avuto un ruolo e un’importanza fondamentale nella vita economica e sociale del nostro territorio e di tutta la Sicilia”. Salvatore Palascino, presidente della Pro Loco di Pietraperzia, afferma: “Il calendario che anche quest’anno viene proposto, riporta ancora una volta delle grandi opere realizzate dall’architetto Armando Laurella”. “Già lo scorso anno – dice ancora Salvatore Palascino – si era dato un taglio artistico e rievocativo della storia e della tradizione di Pietraperzia, nel senso di mantenere vivi per quanto possibile con delle immagini, le nostre radici e il nostro passato”. Salvatore Palascino continua: “Portare in evidenza la bellezza e soprattutto il contenuto di valori che avevano le tante Masserie disseminate nel territorio, è per noi molto importante, perché queste furono protagoniste di una lunga fase della vita della nostra comunità, ancora impressa nella mente di tante persone, che hanno segnato un’epoca. Questi insediamenti rappresentavano un presidio umano diffuso del territorio e, soprattutto, una perfetta gestione equilibrata tra produzione agricola e rispetto della Natura”. “Il loro abbandono, in gran parte, è coinciso con la rottura di questo equilibrio”. GAETANO MILINO