BARRAFRANCA. Giornata della Memoria 2021 al comprensivo “Don Bosco”.

BARRAFRANCA. Giornata della Memoria 2021 al comprensivo “Don Bosco”.

- in Barrafranca, Scuola

BARRAFRANCA.  Gli alunni delle classi quinte della scuola Primaria e delle classi terze della scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “San Giovanni Bosco”, il 27 gennaio 2021, hanno avuto l’opportunità d’incontrare, in modalità telematica,  don Luca Crapanzano (Rettore del Seminario di Piazza Armerina) per ricordare le vittime della violenza nazista durante la Seconda Guerra Mondiale nel giorno dedicato alla Memoria. La manifestazione è stata coordinata dalle docenti Concettina Ciulla, Rosina Comito e Marianna Tambè,  – funzioni strumentali “Area 4 Legalità e rispetto delle Regole” – e dalla professoressa Gina Patti. Per l’occasione gli alunni della scuola secondaria hanno realizzato un allestimento con alcuni oggetti tipici della cultura ebraica e della deportazione nel campo di Birkenau. L’evento è iniziato con un breve saluto del Dirigente Scolastico, professoressa Nadia Rizzo,la quale ha evidenziato che “la Giornata della Memoria, ha lo scopo di mantenere vivo il ricordo di chi ha subito ingiustamente tanta violenza e crudeltà, ricordare per non dimenticare, come recita l’Art. 1 della legge 211”. “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.La professoressa Nadia Rizzo ha ricordato alle alunne e agli alunni che “nessuno nasce odiando i propri simili e che per il cuore umano è più naturale amare che odiare” e li ha, quindi, incoraggiati a vivere nell’accoglienza dell’altro, nel rispetto del diverso, a farsi costruttori di pace e di speranza. Il relatore, don Luca Crapanzano, ha posto la sua attenzione sul concetto di “shoah” che in ebraico significa “tempesta, catastrofe” e ha fatto riflettere i ragazzi su come l’uomo possa fare tanto bene, ma anche molto male come in quel preciso momento storico. Don Luca, inoltre, ha invitato gli alunni a vivere le proprie relazioni con i compagni, la famiglia e gli altri in generale, alla luce dell’Amore autentico, dando valore ad ogni essere umano che in quanto tale è un bene prezioso. A questo proposito ha presentato, attraverso la lettura di una pagina di diario, l’esempio di Anna Frank che ha perso la vita proprio in quella circostanza storica, ma che non ha mai rinunciato a vivere pienamente. Durante la manifestazione sono state lette le riflessioni degli alunni che hanno fatto un confronto tra la prigionia di allora di Anna Frank e l’attuale “prigionia” determinata dalla pandemia da Coronavirus. L’incontro si è concluso con la proposta di don Luca di accendere una candela, nella serata del 27 gennaio, per ricordare tutte le vittime della shoah. Il canto “GamGam”intonato dagli alunni presenti, a conclusione della manifestazione, ha creato un emozionante momento di condivisione virtuale. In relazione alle celebrazioni per la Giornata della Memoria, il 26 gennaio, alcune classi della scuola secondaria di primo grado hanno partecipato in video collegamento all’incontro-testimonianza di suor Concettina Roccasalva, salesiana di Don Bosco dell’Oratorio di Mazzarino che ha raccontato la sua esperienza di vita durante la Seconda guerra mondiale. Suor Concettina, originaria di Modica, ha 91 anni e si è presentata ai ragazzi con molta energia e vitalità; in quel periodo ha vissuto il contesto storico da studentessa e quindi ha raccontato ai ragazzi della severità degli insegnanti, del clima di tensione e di paura nella vita quotidiana, di come tutti i programmi scolastici fossero incentrati sulla figura di Mussolini, insomma, di come non ci fosse libertà di espressione. Suor Concettina ha letto anche le preghiere che i nonni le facevano recitare durante la guerra, nei momenti più difficili, ma soprattutto ha voluto trasmettere agli alunni la fatica e la povertà di quel periodo in cui molti morivano di fame perché non c’era cibo sufficiente per tutti e quindi si cercava qualsiasi mezzo per procurarsi qualcosa da mangiare. Il messaggio che suor Concettina ha voluto consegnare ai giovani è che “la vita è bella e che bisogna viverla nell’amore per gli altri e non nella violenza”. GAETANO MILINO

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