ESCE JOCA, IL NUOVO ALBUM DI DAVIDE CAMPISI

ESCE JOCA, IL NUOVO ALBUM DI DAVIDE CAMPISI

- in Musica

Tamburi, corde ed elettronica per un album dal sapore mediterraneo che guarda oltreoceano

Ospiti musicali: Riccardo Tesi all’organetto e Alex Valle alla padal steel

Si intitola JOCA, ed è il nuovo album del percussionista e cantautore DAVIDE CAMPISI. L’opera è il simbolo di un’appartenenza territoriale che si apre al mondo grazie ai suoi giochi ritmici e sonori. Giochi che nascono da una sorta di umanità arcaica che appartiene a tutti i luoghi del mondo ma che si mescola con la sicilianità dell’artista.

JOCA, che si avvale della produzione artistica di Marco Corrao, è un album dal sapore mediterraneo, ma che non rinuncia ad un sguardo Oltreoceano. Unisce l’antico e il moderno, il suono del tamburo a quello elettronico, senza che nessuno mai sovrasti l‘altro. C’è il ritmo della lingua siciliana, ma di una Sicilia che vuole andare oltre, uscire dai suoi confini, “globalizzarsi”. In questo senso il titolo Joca (cioè “gioca” in siciliano), assume – proprio per la presenza della J – un sapore quasi internazionale si presta ad essere declinato e pronunciato in molte lingue del mondo.

Alcuni brani rievocano antichi giochi di bimbi, altri impongono anche riflessioni e lanciano provocazioni; ci sono canti di popoli e preghiere di chi accetta il proprio destino o di chi, invece, vuole cambiarlo. In fin dei conti, JOCA racconta come il ritorno alle origini sia, in realtà, l’unica strada attraverso la quale l’evoluzione culturale sia ancora possibile. Tra gli ospiti dell’album, Riccardo Tesi all’organetto e Alex Valle alla pedal steel.

L’album esce per la nuova etichetta siciliana Suoni Indelebili ed è distribuito dalla Ird.

Chi è Davide Campisi

E’ un percussionista e cantautore siciliano. Inizia a suonare la batteria a 16 anni e dal 2002 si interessa agli stili e tecniche degli strumenti ritmici della tradizione musicale popolare del Sud Italia, i tamburi a cornice, collaborando con musicisti di fama nazionale.

Da allora prosegue la ricerca sui ritmi ancestrali del meridione, del Mediterraneo e della world music in generale. Sui suoi tamburi sperimenta forme sonore e tecniche espressive nuove e contemporanee che trovano spazio prima nel gruppo di musica etnica “I Petri Ca Addumunu” (di cui è stato membro fondatore) e poi in un percorso personale da solista e in collaborazioni con altri gruppi musicali, per i quali ha partecipato alla realizzazione di prodotti audiovisivi in qualità di percussionista o di autore ed esecutore di colonne sonore.

Dal 2005 conduce corsi di tamburo a cornice come percorsi a sé o integrati ad altre forme e tecniche di espressione artistiche quali teatro e danza.

Nel 2012 ha condotto un laboratorio di percussioni all’interno del progetto europeo “Melodie del silenzio”, riferito ad un gruppo di partecipanti costituito da persone sorde e udenti; negli anni precedenti ne ha condotto diversi altri in comunità terapeutiche assistite.

Nel 2015 porta nei teatri e nelle piazze il nuovo progetto musicale da solista dal titolo “BADR” (luna piena); con questo lavoro arriva tra i primi 8 finalisti su 1500 partecipanti al contest del concerto del 1° maggio a Roma.

Nel 2017 è finalista al Premio Andrea Parodi e pubblica il suo nuovo album, “Democratica”, con l’etichetta discografica CNI.

Nell’estate 2018 vince il premio come miglior percussionista solista al festival “1000 beats innovation lab” promosso dall’European drum & percussion Academy a seguito del quale partecipa al Festival Internazionale di percussioni Gongs&Skins tenutosi in Myanmar (ex Birmania) nel novembre 2018.

Nel 2019 partecipa al festival a Wuppertal (Germania) con lo spettacolo “Il tamburo e la voce” organizzato dall’associazione Ort in ricordo del maestro contrabbassista Peter Kowald. Nel 2020 esce il disco “Mircanti”, firmato Davide Campisi & Mimì Sterrantino che ottiene un ottimo riscontro con il pubblico e porta i due musicisti ad un tour di oltre cinquanta date in tutta Italia.

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