PIETRAPERZIA. Angelo Maddalena presenta appunti e canzoni per un anno “terapeutico”. A seguire la prefazione (di un tale db Daniele Barberi) al libro. “Come sapete – si legge nella presentazione – alcuni libri allegano un cd … ma qui è il contrario: il cd ha un libro dentro perché Angelo Maddalena e i suoi soci non seguono la strada maestra. Cercando quel che di solito non si vede: la prefazione (di db cioè il Barbieri di codesta “bottega” dalla quale sono ripresi alcuni contributi) parla di «teatro degli invisibili» e una delle canzoni si chiama «La ballata degli invisibili». “A piedi in un mondo sospeso” esce il 10 marzo: è un libro doveroso, urgente, terapeutico. Racconta passaggi e passeggiate di giorno e di notte di un poeta che ha perso la madre a marzo 2020 senza poterla vedere un’ultima volta per motivi di “epidemia”. Comincia con il primo DPCM questo viaggio che da individuale e poetico si fa collettivo e politico. “È un’occasione ulteriore – si legge ancora nella presentazione dell’opera – per indagare una realtà “nuda e terrorizzata” nel suo manifestarsi grottesco, consegnandoci un quadro spiazzante: dalla preside che grida in difesa di una scuola sempre più ferita e bistrattata alle brevi testimonianze di studenti in un liceo di Perugia e via-via per sentieri poco (o nulla) frequentati dal pensiero addomesticato”. Mentre avanza la scrittura del libro… anche la zona rossa avanza (o corre) in provincia di Perugia (dove abita l’autore) in un crescendo di “chiusure” che rendono difficile persino la registrazione dei brani del cd: ma tanto per “attualizzare” una delle canzoni scritte durante quest’anno “terapeutico”: Se canti (non) muori. Ad accompagnare Angelo Maddalena le illustrazioni di Elena Ambrosi ma anche il violino e il mandolino di Francesco S. per il riscatto degli invisibili in un mondo “assente” (è il titolo di uno dei 13 brani). “A piedi in un mondo sospeso”. 186 pagine con la copertina plastificata e il cd autoproduzioni Malanotte. Costa 20 euro; sconti per chi pre-acquista. Per ordinare il libro: scrivete a angelo.maddalena@gmail.com oppure telefonate al 388 1973465. Questa la presentazione di Daniele Barberi: NOTA DELLA “BOTTEGA” Come sa chi ci frequenta Angelo Maddalena è spesso in bottega, in particolare il lunedì – «il lunedì dell’Angelo appunto» – con le sue riflessioni (viaggi fisici e vituali, autopromozioni, sberleffi ecc). Angelo vive del suo lavoro di artista: cantastorie (vecchio stile), teatrante e narratore quando non ci sono contagi; autore di libri (autoprodotti) in tempo di epidemie. In “bottega” gli chiediamo sempre di presentarli e cerchiamo di promuoverli perchè ci sembrano il frutto di un pensiero (e di un agire) diverso … al tempo del conformismo e delle «passioni tristi». A maggio 2020 è uscito «Se canti non muori: oltre il virus, dentro la realtà» e a settembre il cd «Santa Maria del cammino». Prima che finisse l’anno l’instancabile Angelo Maddalena ha fatto uscire anche «Agitatevi con calma» – ovvero “il romanzo di Angelo e di altri socialisti vestiti di povertà” su Angelo Di Gregorio, suo nonno; è il suo primo romanzo storico, denso di riflessioni fra la Sicilia e il mondo intorno. Per «A piedi in un mondo sospeso» che apre il 2021 Angelo Maddalena ha chiesto una prefazione a db e la trovate qui sotto; nonostante questo piccolo handicap (eh-eh)… il libro – che abbiamo visto in anteprima – merita. Non vorremmo fare gli “imbonitori” ma pagare 20 euri (anche meno, se lo pre-acquistate) per un buon libro con cd è davvero poco. Come diceva quello: “mettetevi una mano sul cuore se tenete lì il portafoglio, altrimenti guardate in tasca”. “L’arte dell’incontro, Angelo e chissà” di db (*). “Ho fatto un sogno qualche tempo fa. Anzi un sogno in tre puntate (almeno tre, magari la parte “senziente” ha censurato la quarta). E siccome c’entra anche Angelo Maddalena lo racconto – in breve – qui, a mo’ di prefazione. Ero in un’orrenda periferia a me sconosciuta. Davanti a un pessimo bar, pieno di ragazzi, mi agitavo come un clown. Raccontavo storie, costruivo macchine “inutili”, chiedevo se qualcuno voleva scommettere con me un centesimo contro un euro… Poi arrivava Angelo (in un altro pezzo di sogno era Hamid, in un altro Michele) e giocavamo a tennis con una pallina invisibile. Sì, è rubata al film «Blow-Up» di Michelangelo Antonioni che a sua volta la riprese (mi pare) da un racconto del grande Julio Cortazar. Alla fine io e Angelo (o Hamid o Michele) attiravamo nella rete qualche pesce e cominciavamo l’inchiesta. «Cosa potremmo fare insieme? A cosa giochiamo insieme?». In un pezzo di sogno i ragazzi erano sospettosi e faticavamo a convincerli: «non siamo sbirri di nuovo tipo e no, non non lavoriamo per Amazon». In un sogno parallelo si partiva subito. Non sono mai andato in scena con Angelo (con Hamid e con Michele sì) ma penso che sarebbe adattissimo all’arte dell’incontro, a giocare con il “teatro invisibile” (nel filone di Augusto Boal). Infatti siamo di fronte al pessimo bar perché in quella città nelle elezioni ha vinto una lista di pazze e di pazzi che ha istituito l’assessorato dell’Incontro: io e Angelo stiamo “lavorando” – malpagati ma appassionati – con loro andando nei luoghi e fra le persone che rientrano nell’invisibilità. Un sogno appunto. O un’anticipazione del futuro. “La vita non è un gioco, amico / La vita è l’arte dell’incontro” cantava – ho controllato: era il 1969 – Vinicius De Moraes in un album con Sergio Endrigo, Luis Bacalov, Giovanni Tommaso al contrabbasso e un sacco di altra bella gente. In questo libro Angelo mostra molte volte cosa sia l’arte dell’incontro. «Ceeeerto» – direte voi – «deve vendere i suoi libri e cd, se non attacca bottone come fa?». Vero e falso. Perché è il gusto dell’incontro ad aver spinto Angelo a produrre (a un ritmo pazzesco: mentre io sto scrivendo questa prefazione lui ha già preparato una commedia in 5 atti, due omelie e un’opera lirica) libri e cd, non il contrario. Non è l’illusione di vivere d’arte e d’artigianato che anima Angelo ma il desiderio di relazioni con persone e luoghi che lo “costringe” a essere cantastorie invece che cortigiano o notaio. Come qui ricorda Angelo, tempo fa il buon Faber (Fabrizio De Andrè) la mise giù così: “L’artista è un anticorpo che la società si crea contro il potere”. Insomma sarebbe bello giocare con Angelo al teatro invisibile. E litigare con lui (su tante cose non andiamo d’accordo) mentre, pian piano, riveliamo ai “cattivi ragazzi” del bar che solo per caso non siamo come loro. E forse un po’ lo siamo. Dunque “assessorato” o no abbiamo bisogno di anticorpi (e corpi). Di incontri. Di artisti. Di sogni”. (*) db è all’anagrafe Daniele Barbieri. GAETANO MILINO
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