Per lui è scattata la condanna definitiva a quattro anni e sei mesi per associazione di tipo mafioso, finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti ed al controllo del territorio attraverso la commissione di estorsioni ed attentati incendiari.
PIETRAPERZIA. A distanza di poco più di quattro anni dall’operazione di polizia giudiziaria denominata “Primavera”, condotta dai militari della Compagnia di Piazza Armerina, è arrivata la condanna per Liborio Bonfirraro, uno dei componenti del sodalizio mafioso di Pietraperzia, facente capo all’organizzazione denominata Cosa Nostra. Il 28 giugno 2016 con l’importante operazione – coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta – era stato possibile disarticolare l’organizzazione mafiosa operante nel comune pietrino, assicurando alla giustizia numerosi malavitosi che avevano, per anni, terrorizzato la comunità locale. In particolare l’indagine condotta dai militari dell’Arma aveva permesso di ricostruire le dinamiche mafiose insistenti nel Comune di Pietraperzia ed era stata finalizzata ad azzerare la capacità operativa della locale famiglia mafiosa, facente capo ai fratelli Monachino. L’attività investigativa era riuscita a documentare la continua programmazione di attività criminali quali rapine, estorsioni, traffici di droga, attentati e danneggiamenti, nonché la disponibilità di armi, il controllo delle attività delittuose poste in essere dalla criminalità “comune”. Inoltre era emersa la disponibilità ad intervenire per dirimere qualsiasi controversia privata, utilizzando la forza persuasiva che promana dall’appartenenza a Cosa Nostra ed infine il continuo interesse su varie attività economiche operanti sul territorio, al fine di avvicinare gli imprenditori per imporre loro il pizzo o l’assunzione di un appartenente al clan o di persone vicine all’organizzazione mafiosa. Per Bonfirraro è scattata dunque, dopo la pronuncia della Corte di Cassazione, la condanna definitiva a quattro anni e sei mesi per associazione di tipo mafioso, finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti ed al controllo del territorio attraverso la commissione di estorsioni ed attentati incendiari. I militari della Stazione di Pietraperzia dopo le formalità di rito lo hanno accompagnato presso la Casa Circondariale di Enna, come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Caltanissetta che ha emesso il provvedimento. Numerose e continue nel tempo sono le operazioni svolte dai carabinieri in questa parte della provincia ennese, infatti all’operazione Primavera si aggiungono quella denominata Ferro Battuto e per ultimo Kaulonia i cui primi esiti giudiziari hanno portato a recenti condanne con il rito abbreviato da parte della Magistratura nissena. GAETANO MILINO