BARRAFRANCA. Il Comune dovrà restituire alla Stato € 882 mila 894,02 delle somme che aveva precedentemente incassato epurando quanto già speso per i lavori eseguiti nel tempio. La somma faceva parte di un finanziamento complessivo per euro un milione 32 mila 658,01. il primo decreto di concessione del finanziamento era del 18 dicembre 2010, sindaco di allora Angelo Ferrigno e vicesindaco Enzo Pace. La somma, proveniente dall’otto per mille, era stata accreditata dallo Stato nel 2013 – Sindaco di allora, nel 2013, Salvatore Lupo – a seguito del decreto del Capo di Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2013. Con tale provvedimento veniva autorizzata “l’emissione di un ordine di pagamento pari ad € 1.032.658,01 a favore del Comune di Barrafranca (EN) per il citato intervento quale contributo a valere sulla quota dell’otto per mille dell’IRPEF a diretta gestione statale per l’anno 2010”. Il finanziamento era destinato al “Restauro recupero, consolidamento conservativo e valorizzazione della chiesa San Benedetto di Barrafranca”, Della somma originaria erano stati utilizzati soltanto 149 mila 764 euro per il rifacimento dei tetti ed il consolidamento di parte dell’opera. Il provvedimento di revoca porta la firma del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro. La chiesa di San Benedetto, risalente al mille e 400, è una delle più antiche di Barrafranca e fa parte del FEC, Fondi Edifici di Culto sotto la direzione del Ministero degli Interni. La revoca del finanziamento, per il mancato completamento dei lavori di restauro e risanamento entro il termine indicato nella relazione tecnica e nell’allegato B. Il 3 dicembre 2013 la presidenza del Consiglio dei Ministri aveva comunicato al Comune di Barrafranca l’emissione, il 26 novembre dello stesso anno, dell’ordinativo di pagamento per lo stesso progetto “e che i lavori sarebbero dovuti iniziare entro diciotto mesi dalla data di emissione del pagamento”. In seguito alla richiesta di proroga del Comune di Barrafranca del 24 maggio 2015, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “aveva concesso la proroga di un anno per l’inizio dei lavori a partire dal 21 maggio 2015”. Una successiva proroga prevedeva l’inizio dei lavori entro il 31 dicembre 2016. il 30 ottobre 2017 la ditta che nel frattempo era stata aggiudicataria dei lavori, aveva segnalato la necessità di spostare un importante dipinto (dimensioni 486×286 cm che raffigura Santa Scolastica, la protettrice delle suore benedettine) “al fine di assicurarne la conservazione per potere proseguire con i lavori che necessitavano, pertanto, di una sospensione”. Con una proroga successiva, concessa il 18 aprile 2019, il Ministero aveva fissato, come data ultima per la conclusione dei lavori, il 31 luglio 2019. L’apposita Commissione, il 15 gennaio 2020, “ha ritenuto di non accogliere la richiesta di proroga in quanto sono state già concesse proroghe per un totale di 36 mesi, “limite massimo concedibile ai sensi dell’articolo 8 bis, comma 2 del regolamento”. Ora i nodi sono arrivati al pettine e il Comune di Barrafranca deve restituire la somma non utilizzata “entro i termini perentori di cui al comma 4 dell’articolo 8 Bis, Dpr 76/1998”. Il sindaco di Barrafranca Fabio Accardi dichiara: “La revoca del finanziamento per l’intervento sulla chiesa di San Benedetto, avviene a causa dell’interruzione dei lavori dovuta, sostanzialmente, ad alcune problematiche progettuali che riguardavano l’uso delle malte e un cordolo in metallo che andava fatto. Queste due criticità avevano, in qualche modo, interessato la Soprintendenza che poneva delle questioni su questi due aspetti progettuali che andavano risolti e questo portò alla sospensione dei lavori”. “La vera problematica – aggiunge il sindaco Fabio Accardi – è legata al fatto che questo finanziamento che risale al 2010, teoricamente, andava revocato già nel 2015. Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ci si stupiva del fatto che il finanziamento, nel 2016, fosse ancora in capo al Comune di Barrafranca. Noi, anche con l’assessore Enzo Pace, abbiamo portato avanti questi lavori, interrotti, poi, anche da una questione giudiziaria che ha interessato il direttore dei lavori e il Rup, due figure in capo al Provveditorato Opere Pubbliche”. “Sicuramente – continua il sindaco Fabio Accardi – ci dispiace tanto il fatto che questo intervento non si sia potuto concludere e che l’opera sia stata definanziata”. “Però posso rassicurare i tanti – aggiunge il sindaco Fabio Accardi – perché, in questi anni, non ci siamo fermati e abbiamo avuto diversi incontri anche in Prefettura. Secondo le ultime notizie che io ho da parte della Prefettura – che si è interessata e ringraziamo il prefetto per questo – probabilmente l’intervento verrà nuovamente rifinanziato”. “Noi, più volte, ci siamo battuti – dice ancora il sindaco Fabio Accardi – e abbiamo chiesto l’intervento del Provveditorato Opere Pubbliche e di tutti gli organi competenti per far sì che questi lavori si completassero. Ricordo che il bene appartiene al FEC, Fondo Edifici di Culto, e quindi al Ministero degli Interni e non tanto al Comune di Barrafranca, fermo restando il fatto che si tratta sempre di un bene che appartiene a tutta la comunità e appartiene all’intera Sicilia, trattandosi di un bene monumentale unico nel suo genere di barocco siciliano che va difeso e restituito alla Sicilia e non solo alla comunità barrese”. Il sindaco Fabio Accardi aggiunge: “Per questo continueremo a cercare le soluzioni ma posso dire che l’intervento verrà portato a termine con un altro finanziamento”. E conclude: “Nel ricevere la comunicazione della revoca del finanziamento scrissi all’allora presidente de Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e interessai la deputazione nazionale del territorio data la notevole importanza dell’intervento da realizzare nella chiesa San Benedetto di Barrafranca”. Enzo Pace, allora vicesindaco della amministrazione Angelo Ferrigno, afferma: “Ho appreso che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, a seguito di ritardi burocratici, ha emanato un decreto a firma del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso cui si revoca il finanziamento che era stato concesso per i lavori di ripristino e ristrutturazione della Chiesa di San Benedetto”. “Oltre alla revoca del finanziamento – continua Enzo Pace – dallo Stato chiedono la restituzione della somma di quasi novecentomila euro perché non è stata spesa per questi lavori. Mi spiace molto che la più antica chiesa di Barrafranca non possa ritornare al suo antico splendore e alla fruizione per i cittadini barresi”. “Mi dispiace tanto – dice ancora Enzo Pace – ma, purtroppo, la burocrazia ha giocato un brutto tiro”. “Il primo adempimento – dice ancora Enzo Pace – per il recupero e il restauro della chiesa di San Benedetto è stato a fine 2007 con l’invio della prima lettera con la richiesta di finanziamento. Non ci siamo riusciti perché il progetto era incompleto ed è stato rifatto nel 2008. In quella data abbiamo richiesto il finanziamento con un progetto redatto dal Provveditorato Opere Pubbliche con il quale avevamo stipulato una convenzione”. Enzo Pace conclude: “Il nuovo progetto era stato esaminato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e, ritenendolo un buon progetto, lo aveva finanziato con un milione e 32 mila euro. Peccato che non sia stato possibile portarlo a conclusione. Certo qualcuno avrà delle colpe. Mi auguro che alla fine ci sia qualcuno che paghi per non avere portato a termine quest’opera che, per i cittadini barresi, sarebbe stata qualcosa di meraviglioso”. GAETANO MILINO
PIETRAPERZIA. Rinviata a data da destinarsi l’esibizione della Fanfaradei Carabinieri.
Il rinvio “per motivi organizzativi dell’Arma dei Carabinieri”