Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Enna, alla presenza del Viceprefetto Vicario di Enna, Dott. Giuseppe Sindona, ha festeggiato il 247° Anniversario della Fondazione del Corpo con una sobria cerimonia a carattere interno, nel rispetto delle regole sul contenimento del contagio da Covid-19, riservata ad una contenuta rappresentanza di militari dei Reparti operanti nella provincia di Enna e di soci della locale sezione dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia.
La celebrazione ha avuto inizio con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale del Corpo, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana.
La cerimonia è poi proseguita con una breve allocuzione del Comandante Provinciale, Colonnello Alessandro Luchini, il quale, dopo un sintetico bilancio delle attività svolte nel corso dell’ultimo anno, ha ringraziato tutte le Fiamme Gialle ennesi per la dedizione e la professionalità con cui, ogni giorno, in silenzio, anche a dispetto delle difficoltà, hanno assolto e continuano ad assolvere il delicato e impegnativo servizio affidato loro.
L’evento si è, quindi, concluso con la simbolica consegna ai familiari di due militari del Corpo prematuramente scomparsi, del grado loro conferito con la promozione a titolo onorifico conseguita all’atto della cessazione dal servizio.
Nel 2020 la Guardia di Finanza nella provincia di Enna ha eseguito circa 10.000 controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, oltre 1.500 interventi ispettivi e 146 indagini e accertamenti per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo dell’economia.
Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.
Nel 2020, nella provincia di Enna, sono stati scoperti 7 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria e 38 lavoratori in “nero” o irregolari.
Sono state eseguite, inoltre, 20 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 30 soggetti, per aver commesso gravi reati fiscali.
Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 1.025.000 euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a 5.655.000 euro.
Sono, invece, 4 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale mediante servizi di prevenzione sulle principali arterie stradali della provincia nonché presso depositi e distributori stradali.
I controlli e le indagini contro il gioco illegale ed irregolare hanno permesso di irrogare sanzioni per 31.000 euro, di denunciare 21 soggetti e di constatare una base imponibile evasa ai fini dell’imposta unica per circa 1.100.000 euro.
Anche in questa provincia, nel corso del 2020 la Guardia di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.
294 sono gli interventi complessivamente svolti nella provincia di Enna a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 67 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e contabile.
Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 6.000.000 di euro, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 164.
Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica Agricola Comune, sono state scoperte, a livello provinciale, indebite percezioni e/o richieste di contributi per circa 5.100.000 euro.
Con riguardo alle risorse indebitamente richieste o conseguite in relazione ai Fondi Strutturali o a quelle gestite centralmente dalla Commissione europea (cc.dd. “spese dirette”), sono state accertate frodi per oltre 880.000 euro.
Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per oltre 4.950.000 euro, a carico di 45 responsabili.
In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 106 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti per circa 516.000 euro.
Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in provincia in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare oltre 338.000 euro indebitamente percepiti e circa 178.000 euro di contributi richiesti e non ancora riscossi, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 71 soggetti. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva.
In seno al Piano operativo finalizzato alla tutela della regolarità della spesa sanitaria, i Reparti della provincia hanno portato a termine 10 interventi, segnalando alla Procura della Repubblica 9 persone, per una frode complessiva di oltre 25.000 euro.
Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli basati su analisi di rischio, è stato di oltre 2.500.000 euro: di questi ultimi, circa 2.400.000 euro sono appalti riferiti alla spesa sanitaria. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 22.
È utile sottolineare, a fattor comune, come un sicuro indice dell’incisività dell’azione investigativa sia rappresentato dal dato riguardante i sequestri: nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di oltre 700.000 euro.
Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, nella provincia di Enna, l’impegno profuso dalla Guardia di Finanza nel 2020 si è concretizzato nel sequestro di beni per un valore di circa 641.000 euro a seguito di 32 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. 14 sono state le persone denunciate ed intorno ad 850.000 euro si attesta il valore del riciclaggio accertato.
A 100.000 euro ammontano, invece, i sequestri operati nei confronti di soggetti ritenuti responsabili del reato di usura.
Con riguardo alla prevenzione, sono state esaminate 138 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 26 sottoposte ad indagini più approfondite.
Nel campo dei reati fallimentari, sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a 200.000 euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di circa 1.700.000 euro.
In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 7 soggetti, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca eseguiti hanno raggiunto, complessivamente, la quota di 512.000 euro. Ammonta, invece, a circa 587.000 euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.
Sono stati eseguiti, poi, oltre 200 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (164) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore.
In tali ambiti, i Reparti operativi della provincia hanno effettuato 6 interventi e dato esecuzione ad altrettante deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro svariati prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché prodotti recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere. Sono stati segnalati alla Procura della Repubblica n. 4 soggetti.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.
In tale contesto, sono stati denunciati 3 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione.
A seguito dell’emergenza epidemiologia, la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia che hanno consentito di sanzionare circa 12 soggetti e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, 3 responsabili.
Nel corso del quotidiano controllo economico del territorio sono state scoperte ed accertate dalle pattuglie del Corpo, in 10 casi, violazioni alla normativa ambientale che hanno portato alla verbalizzazione di 81 soggetti, di cui 31 denunciati all’Autorità Giudiziaria, con l’obbligo di bonifica e ripristino dei luoghi inquinati. GAETANO MILINO