BARRAFRANCA. I difensori di Giovanni Similia sono gli Avvocati Angelo Maria També e Dino Milazzo. Giovanni Similia, soggetto incensurato, in data 3 Dicembre 2021 é stato sottoposto a misura cautelare in carcere, insieme ad altri indagati di Pietraperzia, per essere stato ritenuto, dalla Procura Distrettuale di Caltanissetta, complice nell’omicidio del barrese Andrea Paternò di Barrafranca, avvenuto in data 11/07/2020. Come da informazioni acquisite dai legali, sia il Gip che il tribunale del Riesame hanno escluso in capo a Giovanni Similia l’esistenza di qualsiasi movente che poteva indurre l’indagato ad uccidere la vittima. Tra Similia e Paternò non vi erano rapporti. Infine è stata esclusa ogni aggravante mafiosa che era stata contestata dalla Procura con la richiesta di arresto. I due difensori di Giovanni Similia affermano: “L’autorità giudiziaria ha confermato la misura cautelare in carcere principalmente per l’esistenza di un video in cui Similia viene ripreso con altri indagati indiziati in un rifornimento di carburante di Pietraperzia,— (luogo in cui non è avvenuto l’omicidio)—-, il giorno in cui Paternò era scomparso.Gli avvocati Angelo Maria Tambè e Dino Milazzo con il ricorso in Cassazione chiedono l’annullamento della misura. “il proprio assistito – aggiungono i due avvocati – é totalmente estraneo ai fatti perché non ha mai avuto rapporti con la vittima e manca ogni movente che poteva indurre l’indagato a partecipare in un reato così efferato e brutale. Chiedono giustizia i familiari dell’indagato, famiglia onesta e per bene, di cui il padre ha lavorato per 30 anni nella polizia penitenziaria e da 6 anni lavora presso la questura di Caltanissetta, perché il proprio figlio é innocente e totalmente estraneo ai fatti e pertanto confidano nella giustizia affinché faccia luce e chiarezza, al più presto, sull’innocenza del figlio Giovanni. GAETANO MILINO
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