L’evento, organizzato da Eleonora Vitale, si è tenuto nella sala ex Sunrise di viale Marconi per ricordare Fabrizio Lunetta morto prematuramente alcuni anni fa. Tra i presenti, in prima fila, Armando Lunetta e Agata La Torre, genitori di Fabrizio Lunetta. Eleonora Vitale ha esordito con il presentare “l’arte con gli occhi di un bambino”. Ha quindi cominciato a leggere dei brani che riguardavano l’argomento intercalato dalla lettura di suo figlio, il piccolo Marco Falzone. “Abbiamo scelto – ha continuato Eleonora Vitale dei momenti in cui Fabrizio abbraccia la telecamera e noi spettatori silenziosi dinnanzi all’arte di Fabrizio Lunetta. Molto belli i video proiettati tra cui quello dal titolo “Wroee” in cui si intrecciavano, con la musica del complesso “I Petri c’addumanu”, arte e cultura. Subito dopo, Salvuccio Barravecchia ha ripercorso i momenti in cui ha conosciuto Fabrizio e gli incontri successivi. “La prima volta che lo vidi – ha detto Salvuccio Barravecchia – mi incuriosì la sua personalità, il suo modo di porsi ma, soprattutto, l’espressione dei suoi occhi. Fabrizio era molto puntiglioso nel pensare e nel produrre i suoi lavori. Riusciva ad amalgamare in modo brillante la ricerca storica con l’arte. Lui – ha continuato Barravecchia – non era un semplice documentarista anzi riusciva ad eludere le distanze tra il pubblico e lo schermo. Riusciva a trasportare il pubblico nel suo mondo ricco di storia e di armonia. Fabrizio è stato come una stella che è passata, ha brillato ed ha lasciato la sua scia”. Salvuccio Barravecchia ha poi annunciato la canzone “Maschere Matte” con testo e musica dello stesso Salvuccio Barravecchia e arrangiamenti di Emiliano Ruta. “Maschere Matte – ha detto ancora Salvuccio Barravecchia – vuole togliere tutte le maschere che molto spesso gli uomini indossano a favore della genuinità e dei valori che, piano, piano, stanno scomparendo”.
Subito dopo, il secondo video intitolato “La civiltà dei lavori”. Significativo anche l’intervento di Giorgio Ruta. Lui ha poi parlato della sua amicizia con Fabrizio Lunetta “che era molto timido”. “Fabrizio – ha detto ancora Giorgio Ruta – nelle sue opere riprende campagne, il mondo della agricoltura, il paese e il suo passato. Fabrizio riprendeva Pietraperzia, l’ambiente, la successione stagionale, fiumi, nebbie, piante”. Nel video successivo, “La civiltà dei Sapori”, mostrati numerosi prodotti genuini come la pesca tardiva di Leonforte, Li cuddireddi di Delia, il fagiolo Badda di Polizzi, la provola delle Madonie, il suino nero dei Nebrodi, la Capra Girgentana. Il filmato diretto e montato da Fabrizio Lunetta. Molto bello poi il secondo pezzo “Non Scorderò” con testo e voce di Salvuccio Barravecchia. Musica e arrangiamenti di Luca Castiglione. A conclusione della serata, l’artista barrese Pino Paternò ha donato, ai genitori di Fabrizio, un quadro che riproduce Fabrizio Lunetta. L’opera, realizzata con la tecnica dello stencil stile pop. Sul retro la seguente scritta in latino: “Ad Memoriam Fabricii revocantis ingenium suum”. Eleonora Vitale ha poi detto che “Fabrizio riproduceva l’arte in tutte le sue forme. La cultura ci salverà”. Agata La Torre, a conclusione dell’evento, ha ringraziato gli organizzatori e quanti si sono impegnati per la buona riuscita della serata. GAETANO MILINO