Si tratta di persone di Barrafranca che hanno dato lustro alla cittadina dell’ennese e che si sono distinti in vari settori. Quattro ex studenti del’ISIS “Giovanni Falcone” premiati dalla stessa scuola per i loro meriti e il lustro che hanno dato alla scuola e all’intera città di Barrafranca. I sei barresi a cui è andato il “Premio Matteo Barresi” sono: Diego Aleo, Crocifissa Allegro, Luigi Ingala, Oleificio Ferreri, Panificio Mulara, Gaetano Vicari. I quattro ex studenti premiati dal “Falcone”: Francesco Cravotta, Luigi Ingala, Giuseppe Benedetto Russo e Cinzia Tropea. Diego Aleo – docente in pensione, scrittore e storico – premiato per le sue numerose opere letterarie prodotte nel tempo. Crocifissa Allegro – titolare del “Bar Sport” di piazza Regina Margherita – premiata per la sua attività che ha prodotto, tra l’altro, un dolce tipico barrese “La Foglia Allegra” ed altre specialità. il panificio Mulara, noto in Italia e anche all’estero, per avere sviluppato attività nel campo della panificazione, e pasticceria. L’oleificio Ferreri attivo da diversi anni nella produzione e distribuzione di olio biologico. Gaetano Vicari – docente in pensione, artista e pittore – premiato per le numerose opere artistiche e pittoriche da lui prodotte negli anni. È opera sua la tela della Madonna della Stella da lui riprodotta dopo il furto della tela originaria.Durante la manifestazione si è data lettura delle motivazioni per cui i premiati hanno ricevuto il riconoscimento.
Alfiere del Lavoro LUIGI INGALA. Luigi Ingala, studente appena diplomato presso l’I.S.I.S.S. G. Falcone di Barrafranca, nel suo percorso scolastico è sempre stato un alunno impegnato e volenteroso.Lo studio approfondito e critico, il desiderio di conoscenza e la volontà di migliorarsi lo hanno portato a risultati eccellenti che gli hanno consentito di essere selezionato tra i migliori 25 studenti d’Italia e di essere premiato con il conferimento dell’attestato di onore di “Alfiere del Lavoro”. La medaglia e l’attestato d’onore sono stati consegnati a Luigi Ingala dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 10 ottobre 2022 presso il Palazzo del Quirinale, in occasione del conferimento delle onorificenze ai 25 cavalieri del lavoro nominati il 2 giugno 2022. Questo riconoscimento, oltre che evidenziare il ruolo fondamentale e insostituibile dell’istituzione scolastica nella costruzione del futuro delle nuove generazioni, assume oggi per la Comunità Barrese grande rilevanza e contribuisce a tracciare un percorso di riscatto, fondato sulle energie positive, frutto dell’intelligenza e della creatività che connota tanti giovani del nostro territorio.
GAETANO VICARI. L’impronta del pittore Gaetano Vicari nella comunità barrese è per sempre impressa nel quadro della compatrona Maria SS.ma della Stella, che con tanta dedizione egli ha dipinto esprimendo la grazia e la dolcezza della Madre di Dio. In particolare, l’artista ha saputo restituire alla comunità barrese non solo i colori e le forme dell’antica tela, ma anche e soprattutto le perfette proporzioni del volto di Maria, dallo sguardo intensamente vivido e rasserenante. La sua mano è riuscita restituire ai barresi l’amata e antica immagine che nel 1977 fu trafugata. La sua vena artistica è congenita: egli è uno dei discendenti di Giuseppe Fantauzzo, artista che nella seconda metà dell’Ottocento adornò con i suoi stucchi alcune chiese di Barrafranca e del circondario. La sua sensibilità artistica si è anche arricchita con gli studi: ha, di fatto, conseguito la Laurea in Lettere esi è specializzato in Tecniche sul restauro di dipinti presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro “Palazzo Spinelli” di Firenze. Per un lungo periodo ha insegnato Lettere nella scuola media del nostro paese, offrendo agli alunni e alla comunità il senso dell’importanza dei tesori barresi: il patrimonio materiale costituito dalle chiese e immateriale delle antiche tradizioni. Tali istanze, nel 1984, sono confluite nelle tre principali pubblicazioni: “Guida alle principali chiese di Barrafranca e ai loro tesori nascosti” (aggiornata sia online sia nella seconda edizione risalente al 2019); “La grande eredità – Viaggio attraverso le tradizioni della Settimana Santa, fede e folklore a Barrafranca”e “Uno squarcio di paese fra passato e presente – Il quartiere Grazia di Barrafranca, la gente, la chiesa, la Madonna e la festa” scritti assieme a Diego Aleo. Artista quotato in campo nazionale ed internazionale, Gaetano Vicari è inserito nei principali Cataloghi d’Arte ed ha partecipato a varie collettive e personali in Italia ed all’Estero, ottenendo numerosi premi e riscuotendo successo di pubblico e di critica. Nella fattispecie, nel 1992 si è classificato TARGA D’ARGENTO al PREMIO ARTE, organizzato dalla rivista ARTE di Giorgio Mondadori, Milano.La sua poetica artistica è variata nel tempo. Da un primo periodo impressionista, è passato al surrealismo, all’astrattismo e al realismo. Da molti anni la sua caratteristica distintiva è l’ovale, in cui racchiude i soggetti rappresentati; certe volte interviene sulla tela con buchi rettangolari. Ultimamente sta cercando di superare il realismo con sovrapposizioni e collage ispirati alla riscoperta ed alla valorizzazione di simboli della vita quotidiana. Da grande animatore culturale, nel 2015, ha aperto presso la sua casa paterna di Barrafranca il SALOTTO ARTISTICO-LETTERARIO “CIVICO 49″, che accoglie alcuni dei principali rappresentanti della cultura barrese, al fine di produrre cultura e diffondere cultura. Anche per questa sua capacità di raggruppare quanto di meglio offre la sua comunità in termini umani, nel gennaio 2017 gli è stato assegnato il riconoscimento di “Uomo dell’Anno 2016 per la pittura”-Città dei Mosaici, Sicilia Centro Meridionale. La sua attività non si ferma tuttavia all’interno del riquadro locale dove, comunque, sono custoditi sia da privati cittadini sia da enti pubblici diverse sue opere. I suoi dipinti sono, addirittura, esposti nel Museo di Poggio Bustone, dedicato a Lucio Battisti, nel Museum of the Royal House of Portugal di Vicenza, nel Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila, nel Museo ArtGrecò di Massa Lombarda e nel Museo Polivalente di Roccadaspide (Salerno).
DIEGO ALEO. La missione di Diego Aleo è da sempre stata quella di custodire gelosamente la cultura barrese del passato, in particolare, tutto ciò che riguarda l’ambito etno-antropologico. Il suo animo poetico lo ha spinto a riscattare le dure condizioni in cui viveva nell’età dell’infanzia. Con enormi sacrifici si è laureato in Lettere e ha subito puntato al riscatto socio-culturale della sua comunità, inserendosi tra i fondatori della Pro Loco di Barrafranca e dell’attuale Radio Luce. Si è sempre distinto come animatore culturale nel segno della sua forte fede cristiana, rivestendo per diversi anni il ruolo di presidente del Circolo Cattolico, (di cui è stato anche fondatore), e dell’UCIIM di Barrafranca. Inoltre è tra i fondatori del SALOTTO ARTISTICO-LETTERARIO “CIVICO 49”. Docente di lunga carriera presso la locale scuola media, ha inculcato ai suoi allievi il senso dell’importanza delle tradizioni popolari e, nel 1986, ha pubblicato con Gaetano Vicari il libro “La grande eredità – Viaggio attraverso le tradizioni della Settimana Santa nel cuore della Sicilia – Fede e folklore a Barrafranca”. Nel 2010, ha voluto evidenziare l’importanza della figura di un gande religioso barrese, pubblicando il saggio “Dimenticare non si può – padre Cravotta”. Negli anni della pensione, l’autore ha ritrovato la sua vena letteraria, pubblicando, anzitutto, opere ispirate al contesto barrese come “C’era una volta – Raccolta di racconti popolari” e “Uno squarcio di paese fra passato e presente”, scritto a quattro mani con Gaetano Vicari. In seguito, lo scrittore con cadenza quasi annuale ha pubblicato diversi romanzi come “Libidine di un angelo”, “Mezzo dollaro d’argento”, “La tassa sul morto” con il tramite dell’editore barrese Bonfirraro. La sua densa attività di romanziere ha ravvivato l’ambiente culturale barrese e sta continuando, in quanto sono in procinto di pubblicazione altri volumi narrativi.
PANIFICIO MULARA.La storia inizia conAngelo Mulara e il suo Panificio San Giuseppe, negli anni Cinquanta, tra i blocchi di sabucina, gli ulivi, il giallo dei campi e l’odore del pane che si mischia a quello delle zagare in primavera.Non è soltanto una storia di famiglia. È anche la storia di un viaggio alla riscoperta delle antiche tradizioni gastronomiche e soprattutto dolciarie della Sicilia più autentica e arcaica: casa e colonia di una moltitudine di civiltà diversissime e distanti tra loroche, cullate dal suo mare, si sono scontrate e incontrate.Proprio questi intrecci di civiltà hanno dato vita a un patrimonio culinario unico, con combinazioni di profumi e sapori inimitabili e inconfondibili.Da un attento lavoro di ricerca sulle migliori e antiche ricette dell’isola scaturisce la mission del Panificio Mulara che è quella di custodire, valorizzare e diffondere il gusto unico e autentico dell’antica cucina siciliana da forno.Bontà con odori e profumi unici che il Panificio è riuscito a proteggere dall’oblio e tramandare, artigianalmente, perfezionandole di giorno in giorno, con l’obiettivo di trasformarle in prelibatezze indimenticabili, che siano un piacere per gli occhi e per la bocca perché la loro bontà non venga mai persa e dimenticata e continui a far sognare i palati di qualsiasi generazione.
IL BAR SPORT (CROCIFISSA ALLEGRO). La Signora Allegro, titolare dal 1994 del Bar Sport, nato nel lontano 1978, con il suo costante impegno e amore per questo lavoro è riuscita a mantenere sempre eccelsa la qualità e l’accoglienza. Nel 2011, alla ristrutturazione del locale, segue l’introduzione di un laboratorio di pasticceria, nel quale lavorano le due figlie. Oltre alla pasticceria classica e moderna, il laboratorio diventa il luogo dove poter esprimere estro e creatività.Nel giro di qualche mese, spinte dalla voglia di poter esportare i profumi ed i sapori siciliani, danno vita ad un nuovo dolce. Il “prototipo” è assaggiato per la prima volta dalla madre, dopo che le figlie l’avevano messo da parte perché ritenuto “non riuscito”.È lei che ne intuisce il grande potenziale e sprona le figlie a perfezionarlo. Così nasce la Foglia Allegra, raffinato croccante costituito da mandorle, noci, uva sultanina e miele adagiato su una foglia di limone che conferisce al dolce un piacevole gusto e profumo di limone. La scelta di questo nome nasce dalla volontà delle figlie di dedicarlo a colei che è stata la prima vera sostenitrice di questo progetto, la madre. La Foglia Allegra è, oggi, un prodotto esportato in tutto il mondo; ha ricevuto diversi premi, e molti articoli sono stati a lei dedicati. La Foglia Allegra è il dolce innovativo che è riuscito a guadagnarsi, in pochi anni, un posto accanto ai dolci tipici locali, contribuendo, insieme a loro, a tenere vivo, rafforzandolo, uno dei valori più importanti: “Il senso di appartenenza alla comunità barrese”.
OLEIFICIO FERRERI. L’azienda Ferreri opera ormai da decenni nel settore alimentare ed ha avviato fin dal 2015 la produzione di olio d’oliva. Il processo produttivo attraversa le diverse fasi, dalla preparazione del terreno e la semina degli ulivi, alla coltivazione biologica delle piante, senza l’utilizzo di concimi, ma con metodi naturali atti a proteggere i frutti dall’attacco dei parassiti. Allo scopo di ottenere un prodotto caratterizzato da un’ottima qualità, al momento della raccolta le olive vengono adeguatamente selezionate secondo criteri di qualità pre-impostati, scartando quelle che potrebbero avere un impatto negativo sulla qualità del prodotto finale. Attraverso scelte aziendali tendenti a conciliare la passione per la lavorazione manuale e l’esigenza di stare al passo con i tempi,con la graduale introduzione di nuovi strumenti per la realizzazione diun prodottofinale privo di difetti, che si distingua per le sue caratteristiche estetiche, ma anche per il sapore e l’aroma, l’Oleificio Ferreri ha contribuito a valorizzare un prodotto locale che caratterizza il territorio barrese. Inoltre l’azienda si è dimostrata attenta all’esigenza di trasmettere gli antichi saperi e valori del “mondo contadino” alle nuove generazioni, dando la propria disponibilità ad accogliere gli studenti per le attività formative di PCTO e assumendo uno degli studenti prima quale apprendista per l’Apprendistato di I Livello, poi a tempo indeterminato, contribuendo a migliorare i risultati occupazionali dei giovani del nostro territorio, caratterizzato dal fenomeno dell’emigrazione e dello spopolamento.
La cerimonia si è svolta nell’auditorium dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Giovanni Falcone”. A fare gli onori di casa, la professoressa Maria Stella Gueli, Dirigente Scolastica del “Falcone”. Il premio “Matteo Barresi” istituito dai dottori Leonardo La Vigna, Maria Salerno e Carmelo La Paglia (commissari prefettizi che stanno reggendo il Comune di Barrafranca dopo lo scioglimento dello stesso Comune per infiltrazioni mafiose). Tra i presenti, il capitano dei carabinieri Emanuele Grio – comandante la Compagna Carabinieri di Piazza Armerina -, il luogotenente Rosario Alessandro, (comandante la stazione carabinieri di Barrafranca), il luogotenente Enzo Pace (presidente della sezione cittadina Associazione Nazionale Carabinieri “Appuntato Michele Fiore”), Michele Faraci (presidente della Pro Loco di Barrafranca) e gli ex compagni di classe di Luigi Ingala, Alfiere del Lavoro. Presenti anche i familiari dei premiati. Al tavolo della Presidenza La Dirigente Scolastica del “Falcone” Maria Stella Gueli e i tre commissari prefettizi Leonardo La Vigna (che indossava la fascia tricolore), Maria Salerno e Carmelo La Paglia. A presentare, la professoressa Maria Stella Barbagallo. Durante la cerimonia, il professore Filippo Salvaggio ha illustrato, attraverso delle slides, la figura e le opere del magistrato Giuseppe Guido Lo Schiavo, pretore di Barrafranca negli Anni Venti del secolo scorso. Diego Aleo ha donato alla Dirigente Scolastica Maria Stella Gueli e ai tre componenti della Commissione Prefettizia (Leonardo La Vigna, Maria Salerno e Carmelo La Paglia) tre suoi libri. Gaetano Vicari, da parte sua, ha fatto dono, agli stessi “destinatari”, di una pittura rappresentante le quattro stagioni. Prima dell’inizio della cerimonia, ci hanno rilasciato una intervista il dottore Leonardo La Vigna, la dirigente scolastica Maria Stella Gueli e il professore Filippo Salvaggio.
Leonardo La Vigna: “Noi riteniamo che, come Commissione, ormai siamo agli ultimi mesi del nostro mandato e ci sembrava doveroso, quanto meno in maniera formale ma, allo stesso tempo, anche di riconoscimento al paese di Barrafranca, di istituire un premio per quelle persone che hanno dato luce e lustro a questo paese”: Leonardo La Vigna continua: “Abbiamo quindi deciso di creare questo Premio Matteo Barresi, che fu il fondatore di Barrafranca, a quelle persone che veramente sono le punte di diamante di questa operosa città. Questa è la nostra prima edizione. Ne seguirà una seconda prima che andiamo via e, poi, saranno le amministrazioni che ci sostituiranno e che succederanno a noi che decideranno quali premi dare alle altre persone che man mano si affacceranno a questo scenario che è quello della operosità di Barrafranca”.
Cosa rappresenta questo Premio? “Rappresenta una netta differenza tra la motivazione per la quale noi siamo intervenuti, quindi come scioglimento di un Comune per motivi di mafia e quindi con delle persone che, sicuramente, non hanno dato lustro a questa città. Invece questa è quello che, in realtà, é il risorgere da questa situazione a quelle persone che, invece, nel loro piccolo, hanno operato e si sono date da fare per portare avanti in maniera onesta e in maniera sincera anche quell’operosità che riconosce proprio il paese di Barrafranca e il cittadino di Barrafranca”. Maria Stella Gueli: “Noi siamo lieti di ospitare la prima edizione del Premio Matteo Barresi che è stato istituito dal Comune di Barrafranca. Ci siamo associati a questa premiazione dando anche noi dei riconoscimenti ad alcuni ex alunni che si sono distinti per merito, per talento, per risultati conseguiti. Oggi, quindi, avremo modo di premiare, almeno come scuola, quattro ragazzi che hanno raggiunto degli obiettivi veramente importanti. Sono Luigi Ingala, “Alfiere del Lavoro”. È il quarto “Alfiere del Lavoro” che questa scuola si fregia di avere. Abbiamo infatti avuto altri tre “Alfieri del Lavoro”: Danilo Faraci, Salvatore Ingala e Alessia Maccarrone”. “Essere Alfieri del Lavoro – continua Maria Stella Gueli – significa essere tra i 25 più bravi d’Italia. Luigi Ingala è stato premiato il 16 ottobre scorso al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questo riconoscimento è importante perché significa avere fatto un percorso con costanza, impegno e tenacia e con spirito di sacrificio”. Maria Stella Gueli dice ancora: “Vogliamo dare pure un riconoscimento anche a Cinzia Tropea – una nostra ex alunna – prima donna magistrato di Barrafranca. Poi abbiamo pure il professore Giuseppe Benedetto Russo – sempre nostro ex alunno – che ha avuto, come riconoscimento, un premio da parte della Accademia della Crusca, e Francesco Cravotta – pure lui nostro ex alunno – che si è distinto nello sport paraolimpico ed è stato anche premiato dalla Provincia di Enna”. La Dirigente Scolastica Maria Stella Gueli conclude: “La scuola è orgogliosa di essere stata anche la culla di questi ragazzi dal punto di vista educativo e didattico e di avere dato un grande contributo alla loro crescita. Sicuramente i ragazzi hanno avuto ed hanno i loro meriti ma vogliamo ben sperare che noi abbiamo fatto la nostra parte”. Filippo Salvaggio: “La Commissione Prefettizia ha voluto premiare i cittadini barresi che, nell’anno 2022, si sono distinti in diversi ambiti: culturale, letterario, artistico e anche nell’ambito della produzione di eccellenze barresi”. “Infatti – continua Filippo Salvaggio – saranno premiati sia uno storico locale come Diego Aleo, sia un pittore come Gaetano Vicari. Saranno pure premiate delle ditte di eccellenza come la “Foglia Allegra”, l’oleificio Ferreri. Ci sarà pure la premiazione di Mulara, un brand ormai conosciuto anche all’estero. Noi, in questo caso, abbiamo voluto fare rete nel valorizzare quanto di meglio c’è a Barrafranca e abbiamo unito le forze. C’è stato il Comune che si è appoggiato sia con l’ISIS “Giovanni Falcone” di Barrafranca che con la Pro Loco locale. La Pro Loco ha colto l’occasione per valorizzare una figura del passato: il magistrato Giuseppe Guido Lo Schiavo che ha iniziato la sua carriera a Barrafranca e si è ispirato per scrivere sia il romanzo “Piccola Pretura”, sia i saggi di diritto. Da questo romanzo è stato tratto il film “In nome della legge” di Pietro Germi”. Filippo Salvaggio aggiunge: “Nel valorizzare le eccellenze e sempre nel segno della legalità, l’ISIS “Falcone” di Barrafranca ha voluto premiare, in modo contestuale, degli ex alunni che si sono distinti nel 2022. Abbiamo quindi Cinzia Tropea – nostra ex alunna – che è il primo magistrato donna barrese. Francesco Cravotta, un ragazzo che si è distinto nelle gare paraolimpiche, in questo caso nel nuoto. Poi abbiamo Luigi Ingala, Alfiere del Lavoro, che è stato premiato sia dalla Commissione Prefettizia con il premio “Matteo III Barresi”, sia da noi. Luigi Ingala, un ragazzo che si è diplomato lo scorso anno scolastico, ha ricevuto – dal Capo dello Stato Sergio Mattarella – l’onorificenza di “Alfiere del Lavoro” insieme ad altri 25 studenti provenienti da varie parti d’Italia. Noi, come “Falcone”, premieremo anche Benedetto Giuseppe Russo – sempre un nostro ex alunno – che, con la sua tesi di Dottorato sulla Storia della Lingua Italiana, ha vinto il primo premio dell’Accademia della Crusca di Linguistica Italiana. Filippo Salvaggio conclude: “Questa è una occasione per dire che a Barrafranca non c’è solo l’immagine negativa di persone che, magari, hanno altri orizzonti. Esistono pure casi emblematici per cui Barrafranca continua ad essere in prima linea nel senso di civiltà, nella legalità, nell’impegno e nel valore del sacrificio”. GAETANO MILINO