Dalle prime ore della mattina di mercoledì 8 febbraio 2023 oltre 140 finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, stanno eseguendo in diverse provincie della Sicilia, con l’ausilio di militari dello Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO), dei Comandi Provinciali di Palermo, Trapani e Siracusa, della Sezione Aerea del Reparto Aeronavale di Palermo nonché delle unità cinofile antidroga e antivaluta e di quelle Antiterrorismo-Pronto Impiego in servizio nella provincia etnea, un’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 21 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico organizzato di sostanze stupefacenti, aggravato dall’aver agito con metodo mafioso, detenzione e commercio di stupefacenti, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti nonché trasferimento fraudolento di valori e detenzione di munizioni. Alle 10.30 si è tenuta apposita conferenza presso la sala Koiné del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania della Guardia di finanza, sita in Catania, via Crociferi 2, nel corso della quale sono stati forniti i dettagli Nella mattinata di mercoledì 8 febbraio 2023, su delega della Procura della Repubblica etnea, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno dato esecuzione nelle provincie di Catania, Siracusa, Trapani e Palermo a un’ordinanza cautelare emessa dal Gip di Catania nei confronti di 21 persone. In particolare, il GIP presso il locale Tribunale, ritenuti i gravi indizi di colpevolezza allo stato delle indagini ed ancora in assenza di contraddittorio, ha disposto:
• la custodia cautelare in carcere nei confronti di 21 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico organizzato di sostanze stupefacenti, aggravato dall’aver agito con metodo mafioso, detenzione e commercio di stupefacenti, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti nonché
trasferimento fraudolento di valori e detenzione di munizioni;
• il sequestro, finalizzato alla confisca, di 11 attività economiche, 13 beni immobili (7 fabbricati e 6 terreni) siti nella provincia etnea e 50 rapporti finanziari/depositi. Le operazioni di arresto e sequestro hanno coinvolto complessivamente oltre 140 finanzieri e sono state realizzate con il supporto di militari dello Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO), dei Comandi Provinciali di Palermo, Trapani e Siracusa, della Sezione Aerea del Reparto Aeronavale di Palermo nonché delle unità cinofile antidroga e antivaluta e di quelle Antiterrorismo-Pronto Impiego in servizio nella provincia etnea. L’indagine, coordinata dalla Procura etnea e condotta da unità specializzate del GICO del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania, traeva spunto dalle indagini effettuate nell’ambito dell’operazione “LA VALLETTE”, che ha riguardato una ramificata consorteria di italiani e stranieri, operante in Sicilia, Calabria e Malta, dedita al traffico di stupefacenti. Nel dettaglio, le investigazioni, durate circa due anni, hanno consentito di ricostruire l’operatività sul territorio della provincia di Catania di un’associazione criminale, che sarebbe stata diretta da quattro fratelli –Vitale Franco (detto “Ciccio” classe 1977), Giuseppe (detto “Pinuccio”, classe 1969), Fabio (classe 1974) e Santo (classe 1964) i quali, da agosto 2018 ad agosto 2020, avrebbero gestito un rilevante traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana e hashish, fungendo da “grossisti” per ulteriori soggetti, dediti all’approvvigionamento delle locali piazze di spaccio. “Il citato sodalizio – si legge nel comunicato stampa della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza della città etnea – avrebbe avuto profili di contiguità con il clan “CAPPELLO-BONACCORSI”, “atteso che, per favorire il lucroso business, si sarebbe avvalso del carisma criminale di Santo Aiello (classe 1960), cognato dei fratelli Vitale e noto esponente di detto clan, per dirimere le controversie legate al traffico di stupefacenti, ottenere più agevolmente i pagamenti loro “dovuti” e garantirsi in ogni caso la copertura necessaria al mantenimento dei traffici illeciti”. Dalle indagini emergeva che i fratelli Vitale si sarebbero assicurati stabili forniture di rilevanti quantità di stupefacente attraverso due canali principali: il primo con base operativa in Figline Valdarno in Toscana, che avrebbe fatto capo a Paolo Messina (classe 1979) e all’albanese KECI Erion detto “Jonny” (classe 1990), e il secondo, attivo nella città di Catania, riconducibile alle figure di Salvatore COPIA, detto “Turi Copia” (classe 1970) e Nunzio CACIA (classe 1973). Il trasporto e la custodia della merce acquistata sarebbero poi stati garantiti, oltre che dai citati MESSINA e CACIA, anche da altri indagati tra i quali Giovanni SANTORO detto “chiacchiera” (classe 1983), Angelo Ottavio ISAIA (classe 1972) e Matteo AIELLO, detto “il muto” (classe 1952) i quali avrebbero gestito diversi siti di stoccaggio tra Catania, Gravina di Catania, Misterbianco e il Villaggio di Ippocampo di mare. Nel corso delle investigazioni, svolte anche mediante attività di natura tecnica e servizi di osservazione e pedinamento, sarebbe stata inoltre appurata l’esistenza di un secondo gruppo dedito al traffico organizzato di stupefacenti – indipendente da quello sopra menzionato – che avrebbe impiantato una vastissima piantagione di cannabis su un terreno di circa 1.500 mq nei pressi della cascata “Oxena” tra Militello in Val di Catania e Grammichele, occupandosi poi della relativa coltivazione, nonché delle successive fasi di lavorazione e vendita di ingenti quantità di marijuana. Tale gruppo sarebbe stato composto da Pietro ARTIMINO (classe 1972), con il ruolo di organizzatore, Giampaolo ARTIMINO (classe 1979) e Mario MURGO, detto “zio Mario” (classe 1967), come stretti collaboratori del primo e dall’albanese Ardian QARRI (classe 1984) addetto alla manutenzione ordinaria della piantagione oltre a svolgere funzioni di guardiano e vedetta. Le evidenze investigative durante le indagini venivano riscontrate anche tramite l’arresto in flagranza di reato di 7 soggetti per detenzione e commercio di sostanze stupefacenti e il sequestro, in più circostanze, di una notevole quantità di sostanze stupefacente e, in particolare, di circa 34 kg di cocaina, 400 kg di marijuana, 1 kg di hashish, n. 11.000 piante di cannabis e n. 38 proiettili calibro 9. Dalle indagini sarebbe emerso il successivo reimpiego dei proventi illeciti del traffico di stupefacenti in attività commerciali lecite. Nello specifico, sarebbero stati individuati gli investimenti dei fratelli VITALE Franco e Giuseppe nella società a responsabilità limitata “FLORIO SRL” e nella “ditta individuale Florio Vincenzo”, esercenti attività di compravendita e noleggio di autovetture in Tremestieri etneo e Viagrande (CT) e riconducibili a Vincenzo Florio, detto “Enzo” (classe 1977). Inoltre, sarebbe stata riscontrata la fittizia attribuzione da parte di Giuseppe VITALE della titolarità della ditta individuale “New Bar Galermo” di Eugenio PAFUMI poi denominata “Caffè in piazza” con luogo di esercizio a Catania, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali. Alla luce del complessivo quadro indiziario raccolto dal Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Catania, il Giudice per le indagini preliminari – su richiesta della Procura etnea – ha dunque disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di 21 soggetti nonché il sequestro di:
• n. 11 attività economiche, principalmente attive tra Catania e comuni limitrofi nei settori della compravendita e noleggio di autovetture, dei giochi e scommesse, della vendita al dettaglio di alimenti e bevande;
• n. 7 fabbricati e n. 6 terreni, ubicati tra Catania, Viagrande e Gravina di Catania;
• n. 50 rapporti bancari e/o postali e depositi, con saldo o valorizzazione attiva, comunque intestati o riconducibili agli indagati VITALE Giuseppe e Franco e FLORIO Vincenzo. In particolare sono stati sequestrati, oltre ai beni suindicati:
- “FLORIO SRL” e di “Florio Vincenzo” con sede rispettivamente a Tremestieri etneo e Viagrande (CT) esercenti attività di compravendita e noleggio di autovetture;
- “New Bar Galermo” poi denominato “Caffè in piazza” con sede a Catania;
- “VITALE Angelo” e “ORTODOSSO Alessandra Agata” con sede a Catania esercenti la vendita al dettaglio di alimenti e bevande;
- “VF POINT s.r.l. s.” e di “VITALE Franco”, con sede a Catania, operanti nel settore dei giochi e scommesse;
- “ELICAR S.R.L.S.”, con sede a Catania, attiva nella vendita di auto e motoveicoli;
- “SK MOTOR” e “FAZIO GAETANO” CON SEDE A Catania, nonché di “AKTER Sumaya”, con sede a Gravina di Catania, operanti nel commercio di autoveicoli.
PERSONE DESTINATARIE DELLA MISURA DI CUSTODIA IN CARCERE:
- AIELLO Matteo (detto “il muto”), nato a Catania il 06.03.1952;
- AIELLO Santo, nato a Catania il 27.06.1960;
- ARTIMINO Giampaolo, nato a Caltagirone (CT) il 13.02.1979;
- ARTIMINO Pietro, nato a Caltagirone (CT) il 15.01.1972;
- CACIA Nunzio, nato a Catania il 21.05.1973 e residente a Misterbianco (CT);
- COPIA Salvatore (detto “Turi Copia”) nato a Catania il 25.01.1970;
- ESCOBAR BURITICA Brahallan Ivan (detto “Bryan”) nato il Colombia 21.10.1993;
- GUARSEGNA Salvatore (detto “Turi Candeggina”) nato a Catania il 07.06.1958;
- ISAIA Angelo Ottavio, nato a Catania il 01.07.1972;
- KECI Erion, nato il Albania il 25.05.1990;
- MESSINA Paolo, nato a Caltanissetta il 12.01.1979;
- MURGO Mario (detto “zio Mario”), nato a Caltagirone il 04.01.1967;
- MUSUMECI Gioele Carmelo (detto “Gioele”), nato a Catania il 19.02.1982;
- QARRI Ardian alias QARRI Konstadin, nato in Albania il 05.10.1984;
- RACITI Paolo, nato a Catania il 07.09.1971;
- SANTORO Giovanni (detto “chiacchiera”), nato a Catania il 24.11.1983;
- VERNENGO Giuseppe (detto “lo zia”), nato a Palermo il 24.07.1954;
- VITALE Fabio, nato a Catania il 24.07.1974;
- VITALE Franco (detto <”Ciccio”), nato a Catania il 02.11.1977;
- VITALE Giuseppe (detto “Pinuccio”), nato a Catania il 05.09.1969;
- VITALE Santo, nato a catania il 03.03.1964.
L’attività investigativa in questione si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Guardia di Finanza contro ogni forma di criminalità organizzata attraverso la repressione del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti nonché il contrasto, sotto il profilo economico-finanziario, del riciclaggio e reimpiego nel circuito economico legale dei proventi illeciti, in modo da evitare i tentativi, sempre più pericolosi, di inquinamento del tessuto imprenditoriale e salvaguardare gli operatori economici e i cittadini onesti. GAETANO MILINO