La convention – 2° convegno di studi sul Castello Barresio di Pietraperzia – si è tenuto nei locali della società operaia “Regina Margherita” di Piazza Vittorio Emanuele”. Ad organizzare l’event: Amici della Biblioteca; Proloco di Pietraperzia; Associazione Civitas; Archeo Club; Sicilia Antica, sede di Pietraperzia; PoliOrienta; Epicarmo; Pietraperzia 2.0; Presidium Barrafranca; Circolo di Cultura di Pietraperzia; Circolo di Cultura di Barrafranca. Al tavolo della presidenza gli storici Angelo Salamone, Liborio Centonze, Giovanni Culmone, il geologo Salvatore Palascino e l’insegnante Emiliano Spampinato, presidente della associazione “Amici della Biblioteca” di Pietraperzia In sala il sindaco di Pietraperzia Salvuccio Messina, il suo vice Angelo Vullo, gli assessori Lorenza Nicoletti, Michele Corvo e Totò Russo. Presenti anche alcuni consiglieri comunali oltre all’architetto nisseno Luigi Santagati e all’architetto Angelo Di Franco, presidente della Soprintendenza di Enna. Assente per cause di forza maggiore lo scrittore e storico pietrino Salvatore La Monica. I lavori introdotti da Emiliano Spampinato. Durante la serata, l’intervento del sindaco di Pietraperzia Salvuccio Messina che ha tratteggiato la figura di Angelo Salamone “fautore delle scoperte insieme alla sua consorte Giovanna Modesto i quali, non finiscono mai di sorprenderci. Dopo avere abbellito un angolo del nostro paese, la strataranni (via Umberto) regalandoci non una semplice meridiana ma uno strumento di altissima precisione astronomica e cronologica, ci fanno dono di una ulteriore scoperta inedita inerente il nostro castello, addirittura di una stanza nascosta ed ancora inesplorata”. Il sindaco Salvuccio Messina ha poi tratteggiate le figure degli altri relatori. Liborio Centonze, Giovanni Culmone, Salvatore La Monica, Luigi Santagati e Salvatore Palascino”. Il sindaco Salvuccio Messina ha preannunciato l’imminente stipula del Comune di Pietraperzia con l’università Kore di Enna di un protocollo di intesa per lo svolgimento di attività di ricerca e studio in diversi “settori”. Angelo Salamone ha mostrato numerose foto del castello Barresio e di altri monumenti significativi. “Le testimonianze – ha detto Angelo Salamone – vanno intrecciate con i dati: Le scoperte effettuate grazie al lavori di chi ci ha preceduto. Il lavoro è di tutta la comunità”. “Ciò che facciamo per noi – ha continuato Salamone – muore con noi mentre ciò che facciamo per gli altri rimane”. Lui poi ha mostrato il prima e il dopo del Colosseo e del Castello Barresio per sottolineare il fatto che un monumento identifica un luogo e una comunità. “Malgrado sia spogliato – ha continuato Angelo Salamone – il castello Barresio è un pezzo importante del nostro territorio”. Ha poi parlato della scoperta del tunnel che mette in comunicazione la chiesa del Carmine con il castello Barresio. Angelo Salamone ha poi detto dei graffiti dell’antico maniero scoperti dall’architetto Paolo Sillitto e da Rocco Vinci e citato anche la vita che conduceva nell’antico maniero. “L’ingresso da cui entravano i Barresi scoperto con l’ausilio di un drone”. Angelo Salamone ha poi parlato dell’origine del nome di Pietraperzia – Pietra Perciata – in seguito ai numerosi buchi scavati sulla roccia. Tutti sono di facile accesso. Quelli della parte superiore sono comunicanti. Angelo Salamone ha concluso: “Le stanze del castello erano 32 e lo si evince dall’inventario post mortem di Pietro Barresi.
La conoscenza è fondamentale per la conservazione dei beni. Dobbiamo amare e custodire il nostro territorio e la nostra storia”. L’architetto Luigi Santagati ha parlato della sua prima visita al castello di Pietraperzia effettuata nel 1968. E ha continuato: “La curiosità è la molla di tutto. In Sicilia ci sono circa 500 ponti antichi di cui 80 di Epoca Romana”. ed ha concluso: “Perché non ricostruire il Castello Barresio di Pietraperzia?”. Il sovrintendente Angelo Di Franco ha lamentato il numero esiguo di personale alla Sovrintendenza di Enna ed ha aggiunto: “Enna non ha ancora il Piano Paesaggistico approvato. La Conoscenza e la Divulgazione sono le basi fondamentali della tutela che si fa anche attraverso la presentazione di un progetto di restauro del Castello Barresio di Pietraperzia”. Giovanni Culmone non ha potuto “illustrare” il suo intervento perché doveva subito tornare a casa sua per impegni improrogabili. Liborio Centonze ha detto: “Il Castello Barresio si trova in un territorio molto ricco di fiumi che erano tutti navigabili. Le civiltà si sono insediate dove c’erano corsi d’acqua”. Lui ha poi citato corsi d’acqua che attraversano Pietraperzia: Vadduni di Calò, Aiuolo, Runzi, Vagni. A conclusione ha parlato pure del sito archeologico Rocche con le tombe castellucciane scavate nella roccia e con calendario megalitico solare di Rocche con il foro che regolava l’intero anno di produzione agricola. Salvatore Palascino: “Il castello Barresio è nato nel posto in cu si trova perché su quella rupe si poteva edificare una fortezza militare”. “I Normanni – ha detto ancora Salvatore Palascino – scesero nel Mediterraneo nei primi dell’Anno Mille”. Salvatore Palascino ha poi parlato della presenza dei fiume Salso e di altri corsi d’acqua come i Torrenti Vallone di Calò e Canalicchio. “Il castello Barresio – ha detto ancora – si trova su una rupe verticale ed inespugnabile”. E ha concluso: “Difendiamo quello che abbiamo. Quelle pietre ci parlano sempre”. A conclusione della serata una targa – offerta da tutte le associazioni che hanno organizzato la manifestazione – donata ad Angelo Salamone. GAETANO MILINO