Piazza Armerina. La polizia di Stato esegue ordine di carcerazione per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.

Piazza Armerina. La polizia di Stato esegue ordine di carcerazione per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.

- in Piazza Armerina

Nel pomeriggio dell’1 agosto 2023 personale della polizia di Stato del Commissariato distaccato di Piazza Armerina, ha dato esecuzione all’ordine di carcerazione disposto dall’ufficio esecuzione penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna a carico di un uomo residente nella città dei mosaici, condotto presso la Casa circondariale di Enna per scontare la condanna inflittagli di due anni e quattro mesi di reclusione.

L’ordine di carcerazione spiccato nei confronti dell’uomo è relativo alla condanna emessa a seguito di applicazione della pena su richiesta delle parti, con riferimento ai reati di lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia, avvinti dal vincolo della continuazione. Tali reati sono stati commessi ai danni della coniuge e di una figlia minore, alla presenza di altre due figlie, di tenera età, che hanno assistito loro malgrado alle condotte di violenza domestica.

I fatti risalgono al mese di settembre 2022 quando, a seguito delle ennesime violenze sia fisiche che psicologiche patite, la donna ha deciso di denunciare il marito agli Ufficiali di p.g. del Commissariato di P.S. armerino, superando finalmente le remore che sino a quel momento l’avevano indotta a subire passivamente le angherie del coniuge, sperando in un ravvedimento di quest’ultimo.

I primi accertamenti compiuti in quella circostanza dal personale del Commissariato hanno permesso di accertare le condotte di violenza dell’umo verso i congiunti, sfociate infine nell’ennesima ulteriore aggressione fisica ai danni della moglie e della più grande delle figlie che, a seguito di ciò, riportavano lesione giudicate guaribili, rispettivamente, in due e cinque giorni.

Tutti gli elementi così raccolti sono stati compendiati in una dettagliata comunicazione di notizia di reato diretta all’Autorità giudiziaria. Le ulteriori indagini, svolte con il coordinamento dell’Ufficio del Pubblico Ministero, consentivano di raccogliere ulteriori ed inequivocabili elementi probatori a carico dell’uomo, evidenziandone così la penale responsabilità per i fatti contestatigli.

Alla luce del granitico quadro probatorio acquisito, il Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Enna nello scorso mese di maggio, in accoglimento della richiesta di applicazione pena, ha emesso sentenza di condanna alla reclusione che, divenuta definitiva, è stata posta in esecuzione tramite l’arresto del condannato.

L’attività posta in essere rivela il costante e profondo impegno profuso dalla Polizia di Stato di Enna nel contrato ai reati e, in particolare, all’odioso fenomeno criminale della violenza domestica e di genere. Attività questa che si estrinseca, da un lato, attraverso una costante azione preventiva espressa dal Questore di Enna, dott. Corrado Basile, tramite l’emissione di provvedimenti monitori nei confronti degli autori di condotte violente e maltrattamenti e, dall’altro, tramite la diuturna e sinergica collaborazione tra tutte le articolazioni della Questura e dei Commissariati distaccati con l’Autorità giudiziaria.

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