Barrafranca. “Il servizio domiciliare integrato non sempre funziona bene e non sempre tutela il benessere dell’assistito. Auspico che il servizio a carico dell’Asp di Enna abbia personale qualificato assunto e con stipendio adeguato alla mansione svolta e non affidato ad associazioni con personale a partita iva come fisioterapisti, massoterapisti, infermieri, logopedisti e operatori socio sanitari. Io tante volte mi sento solo un numero a discapito del trattamento sia per durata e sia per qualità”. Queste le parole di sofferenza ma anche di estremo coraggio da parte di Angelo Di Vita, tetraplegico, e costretto a vivere su una sedia a rotelle da alcuni anni, a seguito di un ictus, trattato con trombolisi che gli ha causato un’emorragia cerebrale e, quindi, una lesione a livello neurologico. Nonostante la sua disabilità, Angelo comunica tramite un Pc e di notte quando ha bisogno avvisa il fratello Franco, amministratore di sostegno, muovendo un campanello attaccato al piede. Ma a lui manca qualcosa, e parla di un diritto alla salute che è scritto solo sulla carta costituzionale ma che non sempre viene applicato sul malato. “Chiedo solo una vita dignitosa – afferma Angelo Di Vita – ma purtroppo la fisioterapia da qualche anno è stata ridotta e la logopedia è stata sospesa perché non c’è personale o meglio c’è carenza di personale. Ho pensato anche a dei gesti estremi ma poi ho chiesto aiuto a mia zia Stella”. Di norma l’Asl affida ad associazioni i servizi utili per persone con disabilità gravissime. “ Dal 2020 pago anche privatamente – continua Di Vita – la fisioterapia di cui ho bisogno. La mia rabbia non è diretta su una persona o sull’associazione che gestisce l’ADI (assistenza domiciliare integrata) e neanche una pretesa economica maggiore ma è diretta ad evidenziare che venga tutelato un diritto alla salute e di assistenza a cui stento a crederci oramai”. Di Vita, 49 anni, è assistito da 6 anni dal fratello, vive bene a casa con i suoi spazi e i suoi momenti, anche se pochi ma felici, e su questo, però punta il dito e risponde sempre con un secco “No” su chi, consiglia vivamente di trasferirsi in una struttura. “Tante volte mi sono sentito abbandonato – continua Di Vita – perché non so come poter fare, vivo nell’ angoscia e nel terrore che possa succedere qualcosa a mio fratello che è colui che consente la mia vita e se mi porta in un centro sarebbe peggio di morire perché sarei un morto che respira non potendo più comunicare ed esprimere i miei pensieri i miei sentimenti, i miei bisogni e le mie necessità”. Di Vita evidenzia come l’ADI svolta dall’Asl di Enna è stata attivata nel dicembre 2018 e prevedeva 6 sedute settimanali di fisioterapia, 4 sedute di logopedia, l’infermiere e l’operatore Oss sette giorni su sette. Invece a partire da novembre 2020, il servizio di fisioterapia è stato ridotto da 6 a 3 sedute settimanali per carenza di personale mentre dallo scorso 10 agosto viene comunicata la sospensione del servizio di fisioterapia e poi, a seguito di sollecito, riattivata il 28 agosto, lasciando il paziente, molto fragile, privo delle cure necessarie. “ Peggio ancora – afferma la zia Stella Lo Monaco – la logopedia prevista per 4 sedute settimanali è stata svolta solo per il primo anno mentre poi è stata sospesa per mancanza di personale e successivamente riattivata alla fine del 2020 ma con tre sedute per un altro anno circa”. Adesso da circa 2 anni è stato di nuovo sospeso il servizio di logopedia in quanto risulterebbe carente “sul mercato” questa figura professionale.
A seguito di sollecito da parte della famiglia per avere le 6 sedute settimanali di fisioterapia e il servizio di logopedia, nonostante tale richiesta fosse stata già avanzata dal medico di base, il Responsabile dell’ADI ha richiesto ad Angelo l’aggiornamento con una nuova visita neurologica che è stata fatta a domicilio il 7 settembre del corrente anno.
Il neurologo ha certificato che il paziente necessita di fisioterapia continuativa e costante e quindi ha prescritto 6 sedute settimanali di fisioterapia al fine di scongiurare la comparsa di deformità muscolo-articolare e la comparsa di piaghe e di compromettere la comunicabilità ottenuta tramite il comunicatore. Inoltre ha certificato che Angelo necessita di supporto logopedico al fine di migliorare e mantenere adeguata reazione tossigena e i movimenti oroboccali.
Dal 18 settembre del corrente mese è stato ripristinato il servizio di fisioterapia con 6 sedute settimanali mentre per quanto riguarda la logopedia Angelo è in attesa di ricevere il ripristino del servizio. Si augura che tale richiesta non resti inevasa perché, come riferisce la costituzione, la salute è un diritto. RENATO PINNISI