PIETRAPERZIA. Interesse alla presentazione del volume “Giuseppe Guido Lo Schiavo – Aulino Editore – del professore Filippo Salvaggio.

PIETRAPERZIA. Interesse alla presentazione del volume “Giuseppe Guido Lo Schiavo – Aulino Editore – del professore Filippo Salvaggio.

- in Pietraperzia

La presentazione avvenuta alla società operaia “Regina Margherita” di Piazza Vittorio Emanuele. Al tavolo della presidenza il professore Filippo Salvaggio – autore del testo – il dottore Salvatore La Monica – storico – e Angelo Salamone, neo presidente della Associazione “Amici della Biblioteca”. In sala, tra il pubblico, il violinista maestro Francesco La Bruna e la contessa Barbara Maffei. Presenti l’editore Gianmarco Aulino, la professoressa Silvia Romano (Responsabile “Civitas” di Pietraperzia) e Giuseppe Maddalena (Governatore della confraternita “Maria Santissima del Soccorso”).Tra il pubblico anche il presidente di “Siciliantica” Rocco Fonti e l’ex presidente di “Amici della Biblioteca” Emiliano Spampinato.I lavori introdotti da Angelo Salamone. Lui, tra l’altro, ha porto i saluti del sindaco Salvuccio Messina e dell’assessore comunale Carlo Falzone, assenti per altri motivi. La presentazione dell’opera in occasione del 50° anniversario della morte di Guido Giuseppe Lo Schiavo del 6 dicembre 1973.  Salvatore La Monica, nel suo intervento, ha evidenziato la precisione dei vari passaggi del libro. Lo storico pietrino ha detto pure che “Guido Giuseppe Lo Schiavo è stato pretore di Barrafranca dal 1921 al 1924. Poi ha scalato i vari gradini della sua carriera fino ad approdare alla Corte di Cassazione, nella qualità di Presidente. “Giuseppe Guido Lo Schiavo – ha continuato La Monica – assistette alle criticità criminali dell’epoca”. Ha poi citato le numerose pubblicazioni di Lo Schiavo e il suo modo di scrivere delicato. “Il fenomeno mafioso – ha continuato Salvatore La Monica –  nasce nell’’800. Nel 1863, nel Trapanese, c’erano le mafie che si riunivano nelle grotte. Nel 1837 a Marineo (provincia di Palermo) il fenomeno mafioso esisteva ed era bel organizzato”. La Monica ho poi sottolineato come nel 500 ci siano stati fatti criminali che costituivano il germoglio del fenomeno mafioso”. Ha poi evidenziato come Giuseppe Guido Lo Schiavo fosse un uomo molto coraggioso. Salvatore La Monica ha concluso: “È assolutamente indispensabile un confronto della classe politica a prescindere dalle ideologie. Solo l’alta politica può debellare il fenomeno mafioso”. Filippo Salvaggio ha detto di avere lavorato, nella stesura dell’opera, per tre anni vista la notevole produzione letteraria di Giuseppe Guido Lo Schiavo che ha affrontato vari aspetti. “Sono stato indotto a scrivere di Guido Lo Schiavo che io ritengo un pilastro del nostro Stato”. “Lui – ha detto ancora Filippo Salvaggio – è diventato Pretore giovanissimo (a 22 anni). L’esperienza di Barrafranca e di Pietraperzia come Pretore si è rivelata fondamentale. L’anno in cui arrivò a Barrafranca – nel 1921 – si registrarono 50 vittime di mafia. Rimase come Pretore di Barrafranca per tre anni, dal 1921 al 1924”. “La sua carriera – ha detto ancora Filippo Salvaggio – è stata fulgida. La sua opera è stata molto grande”. L’autore si è poi chiesto se Pietraperzia e Barrafranca siano da considerare solo come luoghi di mafia. Filippo Salvaggio ha concluso: “Giuseppe Guido Lo Schiavo ha rischiato di essere ucciso nel corso di una insurrezione nel carcere romano di regina Coeli. Lui era un uomo di Stato e come lui ce ne dovrebbero essere a migliaia”. Angelo Salamone ha sottolineato il fatto che “Quello della mafia è un fenomeno molto complesso e la criminalità organizzata affonda i suoi tentacoli dove ci sono i soldi”. L’editore Gianmarco Aulino, nel suo intervento, ha sottolineato che “Pietraperzia e Barrafranca hanno ispirato Lo Schiavo mentre Sciacca è stata la location del film In Nome della Legge. Il film era una cartolina di quegli anni. La mafia degli Anni Venti era agraria mentre quella degli Anni Sessanta era palazzinara. Giuseppe Guido Lo schiavo ha dimostrato quanto valga come uomo e come scrittore”. Gianmarco Aulino ha poi preannunciato il collegamento in videoconferenza  dei nipoti di Giuseppe Guido Lo Schiavo durante la presentazione a Barrafranca del libro di Filippo Salvaggio. Al termine della convention, osservato un minuto di silenzio per i 50 anni dalla morte di Giuseppe Guido Lo Schiavo del 6 dicembre 1973. GAETANO MILINO                     

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