Nella sala conferenze di un noto ristorante di Pergusa sono arrivate persone da tutta la Sicilia. Tra i presenti in sala anche Salvatore Noto e Ciccio Aiello, rispettivamente sindaci di Marianopoli e di Vittoria. La platea ha apprezzato la vicinanza dimostrata dai due amministratori comunali nei loro interventi. Moderatore il giovane Antony Graziano. Attaccato alle aperture della sala, un grande striscione con la scritta a caratteri cubitali “La Sicilia Alza La Voce”. Il sit-in di lunedì 22 gennaio 2024, con inizio alle ore 9,30, nelle province dell’isola. Vi parteciperanno agricoltori, allevatori, varie altre categorie e anche cittadini comuni. All’incontro di Pergusa erano presenti agricoltori, allevatori, professionisti, uomini, donne e anche cittadini comuni. Motivo dominante della serata il tema dei prodotti della terra pagati a prezzi irrisori e venduti con un notevole ricarico. Un altro tema affrontato il rifiuto di mangiare cibi non adeguati ma la volontà assoluta di nutrirsi con prodotti naturali. Franco Calderone, una delle figure di spicco del settore agricoltura, ci ha rilasciato una dichiarazione. “Dopo avere girato per anni – afferma Calderone – alla ricerca di qualcuno che si prendesse le istanze degli agricoltori, delle partite Iva, delle famiglie, dei giovani e dopo avere demandato ad altri (alla politica, ai sindacati) la presa in carico di queste istanze, abbiamo capito che, alla fine di questa ricerca, noi abbiamo ritrovato noi stessi”. Voi chi? “Noi persone, noi imprenditori, noi capifamiglia, noi consumatori, noi che portiamo avanti questa società con il nostro lavoro”. “Quindi – aggiunge Franco Calderone – il dato di fatto vero e reale è che noi siamo quelli che stavamo aspettando, noi siamo quelli che stavamo cercando. Non c’è bisogno di cercare altri. Dobbiamo affrontare le problematiche noi stessi e risolverle da noi stessi perché mai la politica e mai i sindacati le risolveranno”. Il tavolo della presidenza rimane vuoto. Perché? “Il tavolo della presidenza non è vuoto. In realtà, al tavolo della presidenza c’è la Sicilia che alza la voce”. “Pertanto – conclude Franco Calderone – siccome c’è tutta la Sicilia che non poteva andare dietro al tavolo della presidenza, mettiamo uno striscione che è indicativo di quello che è il significato e lo stato di questa manifestazione”. Il giovane Antony Graziano dichiara: “Siamo in tanti provenienti da tutta la Sicilia per lanciare una mobilitazione regionale che coinvolga tutti” “Già da giorni – dice ancora Antony Graziano – sono presenti diversi presidi. Abbiano sostenuto e continueremo a sostenere questa battaglia perché non riguarda solo gli agricoltori ma i siciliani tutti e, proprio per questo, abbiamo scelto lo slogan ‘La Sicilia Alza La Voce”. Antony, tu sei un ragazzo molto giovane. Quanti anni hai? “22 anni”. Cosa ti ha spinto ad unirti a questa protesta? “È da anni che assistiamo ad un esodo di massa da parte di giovani e meno giovani. I siciliani lasciano la propria terra e, quindi, se non la difendiamo noi giovani, questa terra si spopolerà ed è un obbligo e un dovere morale da parte di tutti noi”. Ad apertura dei lavori Antony Graziano ha spiegato il significato della serata: “Decine di migliaia di agricoltori si trovano a dovere svendere i propri prodotti e questo avviene all’ordine del giorno”. “Un altro problema – ha continuato Antony – è quello legato alle aziende multinazionali dell’Energia che sfruttano la condizione degli agricoltori siciliani per collocare i pannelli solari, fotovoltaici e costringono aziende agricole a svendere il diritto di superficie dei propri terreni. Queste cause non riguardano solo il settore ma la Sicilia tutta”. Antony Graziano ha poi condannato l’Autonomia Differenziata con “la Spesa Storica che porterà, dove è più alta, maggiori finanziamenti e dove è più bassa minori finanziamenti”. “Questo aumenterà le disuguaglianze visto che le regioni più ricche saranno sempre più ricche e quelle più povere saranno sempre più povere”. “Il gettito maturato in Sicilia dovrebbe rimanere nella nostra Regione ma così non sarà”. Antony Graziano ha continuato: “Sono più di 800 mila, secondo un recente report, ed è come se la città più popolosa della Sicilia non fosse più Palermo ma è l’estero. Quando vanno via i giovani e i siciliani non vanno via delle singole unità ma vanno via storie, tradizioni, legami e le famiglie si disgregano. Intere comunità, specialmente l’entroterra siciliano, si stanno spopolando”. “L’obiettivo di questo incontro – ha concluso Antony – sarà quello di organizzare la mobilitazione come riterrete più opportuno”. Subito dopo è iniziato il dibattito con numerosi interventi. Questi gli intervenuti: Giuseppe Li Rosi, Placido Iudicello, Francesco Crupi, Peppe De Santis, Filippo Giacobbe, Onofrio Carruba Toscano, Orazio Calì, Sebastiano Lombardo, Salvatore Scivoli, Nico Tarantino, Orlando “Movimento Ora Basta”, Massimo Pollarò. Andrea Piazza, Agostino Cascio, Peppino Caruso, Leonardo Nicolosi, Pino Corvo, Gioacchino Bongiovanni, Giovanni Cirasa. Tutti hanno sottolineato le problematiche che riguardano il comparto produttivo e agro-zootecnico delle loro aziende ed alcuni hanno dato delle interessanti proposte da vagliare ai fini della mobilitazione che partirà lunedì 22 gennaio 2024 a livello nazionale. Molto apprezzato anche l’intervento della imprenditrice agricola ennese Salvina Russo. Lei, tra l’altro ha detto di essere orgogliosa come imprenditrice agricola ed orgogliosa anche di essere figlia di viddanu. GAETANO MILINO
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