Infatti il quotidiano “Repubblica” di giovedì 11 aprile 2024 dà notizia del ritrovamento e del ritorno a Pietraperzia della 4 cariatidi. Realizzate in marmo da Antonello Gagini nel XVI secolo, fino alla notte del 20 marzo 1990, sorreggevano il sarcofago dove è seppellita Laura Barresi.
Tale sarcofago si trova all’ingresso della Chiesa Madre di Pietraperzia. Le quattro cariatidi rappresentano le 4 Virtù Cardinali: Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza. Quella notte, autori finora ignoti, entravano nella chiesa ed asportavano le quattro preziose opere. Le quattro cariatidi, alte circa 120 centimetri, erano fissate con dei robusti ganci in ferro. Da quel giorno delle quattro Virtù si erano perse le tracce. Qualche tempo dopo, le quattro colonnine erano state sostituite da altrettante foto che riproducevano le quattro cariatidi. Sulla “mensola” sottostante il sarcofago c’è un cartello con la seguente scritta: Traduzione della lapide di Laura Barresi (a cura di Monsignor Antonino Cassarà). “Per il volere e il compiacimento dell’illustre eroe Don Matteo Barresi, primo di questo titolo di Marchese, è stata apprestata quest’opera nella quale viene riposta questa eroina Laura, morta nell’anno 1532, e da Beatrice Signora di Assoro nipote di Girolama ed Eleonora ed Antonia signora di Buxemar e nuora della stessa”.
“Qui seppelliti – si legge nello stesso cartello – giacciono i resti di Laura, alunna della stirpe Barrese. L’empietà del fato la sottrasse prima del suo giorno, non con l’alloro del poeta di Dafne, così celebre come terza ha un più grande nome. Oh dolore”. “Genitori – si legge nello stesso cartello – non sciogliete i cuori in lacrime se una piccola arca le ha conferito un giorno eterno”: “Questa illustre vergine Barrese – si legge a conclusione – che ha trasmigrato quando era nella tenera età, ed ancora vergine di bell’aspetto e di egregi costumi è qui composta nel 1532”. Il furto delle quattro Virtù rappresentava un grande vulnus. Si erano infatti volatilizzate quattro preziose opere fino ad allora vanto ed orgoglio per Pietraperzia e per gli amanti dell’Arte.
Il loro ritrovamento è notizia recente grazie all’intuito dello studioso barrese Angelo Faraci. Lui, il 7 gennaio 2024 – una domenica piovosa – mentre navigava su internet, si è imbattuto – nel sito di una Casa di Aste di Catania – nelle immagini della quattro virtù. Le quattro preziose opere venivano messe all’asta per la cifra di € 3.600,00. Angelo Faraci, riconosciutele, ha immediatamente contattato don Osvaldo Wiliam Brugnone, parroco della Chiesa Madre di Pietraperzia. Senza perdere tempo, Angelo e Don Osvaldo, sono andati a denunciare tale sensazionale scoperta presso la caserma carabinieri di Viale Don Bosco di Pietraperzia. Il comandante della stazione di Pietraperzia – il luogotenente con cariche speciali Giuseppe Geraci – senza indugio, ha contattato il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale sezione di Siracusa e sono state avviate le indagini che hanno portato al recupero delle quattro preziose opere e al loro ritorno a Pietraperzia per essere ricollocate nello stesso posto da dove, 34 anni fa, erano state trafugate. In paese e anche fuori Pietraperzia si respira aria di sollievo e di soddisfazione per il brillante risultato conseguito. Un grande plauso va all’Arma dei Carabinieri per il loro certosino e prezioso lavoro che ha permesso di conseguire questo brillante risultato. GAETANO MILINO