Nella metà degli anni Cinquanta, Barrafranca (EN) vide protagonista un uomo singolare che, con il suo umorismo leggero e il suo canticchiare scanzonato, lasciò un ricordo indelebile tra quelli che l’hanno conosciuto.
Stiamo parlando di Giuseppe Seggio, meglio conosciuto come Pippinu Siggiu. Secondo di sei figli, Giuseppe nasce il 14 luglio 1896 in una famiglia poverissima. Il padre Pasquale, figlio di Giuseppe e Giuseppina Barbuzza nato a Barrafranca il 28 agosto 1856, sposa il 03 aprile del 1894 Laura Farruggia di Rocco e Felicita Grillo, nata a Barrafranca il 21 aprile 1866. Dalla loro unione nascono: Giuseppa (1894), Giuseppe (Peppino), Felicita Maria Stella (1898), Rocco (1902), Carmela (1905) e Maristella (1908).
Per sfamare una famiglia così numerosa, Pasquale si adattava a qualsiasi mestiere (negli archivi comunali alla voce “mestiere” troviamo “industrioso”), Laura fa la casalinga. Come tantissime famiglie di allora, non hanno la possibilità di far studiare i figli. Così Giuseppe che, fin da bambino aveva la passione per la musica, dovette rassegnarsi e limitarsi a canticchiava valzer, mazurche e altro con testi e musiche proprie che sapevano di una sola personale tonalità. Si dilettava anche a scrivere poesie e versetti. Per vivere Giuseppe faceva il muratore. Trascorse buona parte della sua vita in una casetta, assieme alla sorella Maria Stella, in via Ciulla incrocio via Paterno Rossi.
Negli anni Quaranta arriva a Barrafranca il maestro leonfortese Paolo Marinacci, amico del dott. Angelo Ligotti, al quale fu chiesto di comporre degli spartiti per la banda cittadina. In questo frangente i dot. Ligotti chiede all’amimico di musicare una marcia funebre che Peppino Seggio canticchiava. Quello starno canticchiare fu trasformato in una marcia funebre dal titolo che “Padre Pietoso”. Da subito bbe un gran successo, tanto che ancora oggi viene suonata il pomeriggio del Venerdì Santo davanti al Sagrato della chiesa Madre durante la preparazione del Crocifisso.
Spesso il dott. Angelo Ligotti lo faceva esibire o nel suo studio medico o nel bar di Piazza Itria. In una delle foto più conosciute si vede Peppino sopra una sedia e, con in mano una bacchetta, dirigere un’orchestra fantasma. Accanto a lui un cagnolino, il suo fedele compagno. Dello stesso autore celebri furono anche “Il valzer di Monte Navone”, “Cirumbelli – polka”, “La Mazurca di Caceci” ed altri, ideati dal Marinacci ed attribuiti al Seggio. Celebre e storica la frase che era solito ripetere: “Amara quella porta che ha bisogna del pontillo”.
Muore il 18 luglio 1971. Al suo funerale la banda musicale del paese gli rese omaggio suonando, gratuitamente, diverse marce funebri, tra cui la sua amata “Padre Pietoso”.
Riportiamo un ricordo del prof. Carmelo Orofino: “Sbucando dallo stradone, giungeva alla piazzetta del bar Centrale con la sua aria timida e sognante, accentuata dalla lunga sciarpa intorno al collo e dal vecchio cappotto che portava fino ad aprile inoltrato. Camminava mogio mogio, come pestasse le uova, e al suo fianco trotterellava il cane Autore. Non appena sedeva, qualcuno incominciava: «Maestro, ci faccia sentire qualcosa». L’anziano compositore si guardava attorno con gli occhietti spiritati e incominciava, agitando nell’aria la manina ossuta: «Po’ po’ po’ poropopò…» «Che cos’è, maestro?» «Una marcia funebre, l’ho composta stanotte.» Bisogna dire che il maestro componeva molto: canzoni, marce, opere e tutto con la bocca. Tutti lo incoraggiavano e tutti gli dicevano che il successo non sarebbe tardato. Una sera lo fecero salire su una sedia, gli misero in mano una bacchetta e gli fecero dirigere la musica diffusa da una radio a transistor. Molti canticchiavano le sue canzonette strampalate ed in particolare la Ballata delle pulci.”
FONTI: Archivio di Stato di Enna. Località Barrafranca; Registri ecclesiastici, Chiesa Maria SS. Della Purificazione di Barrafranca- Diocesi di Piazza Armerina. TESTI: Franco Balsamo, Barrafranca. Vita fatti e personaggi del ventesimo secolo, Caltanissetta, 2 edizione, lito-tipografia Bartolozzi Caltanissetta, 1992; “Il maestro compositore di Car melo Orofino”, articolo pubblicato nel Giornale “Orizzonti” di Piazza Armerina (EN) 1997. FONTI ORALI: intervista Giuseppina e Maria Stella Bartoli, nipoti del compianto Seggio; intervissta a Salvatore Rizzo Maestro della Banda Musicale Città di Barrafranca; FOTO: Archivio Cateno Marotta. (Foto e materiale sono soggetti a copyright) RITA BEVILACQUA