BARRAFRANCA. Al centro diurno del Csr tredici assistiti con disabilità, dal 17 giugno 2024, con fondi dello stesso Csr.

BARRAFRANCA. Al centro diurno del Csr tredici assistiti con disabilità, dal 17 giugno 2024, con fondi dello stesso Csr.

- in Barrafranca

E’ la situazione venutasi a creare dopo la scadenza della convenzione, il 31 dicembre 2023, tra il Comune di Barrafranca e la stessa Csr. Al centro diurno ci sono 5 unità lavorative. Nella branca riabilitazione, sette lavoratori. “Si tratta di una fabbrichetta” dice l’amministratore Csr Lillo Vetriolo. La situazione ci viene descritta proprio da Lillo Vetriolo, amministrazione del Csr di contrada Sopra Canale. “Dopo la scadenza della convenzione – dice Vetriolo – il Comune di Barrafranca non la rinnova per motivi di carattere economico-finanziario. La Regione Sicilia mette nel proprio bilancio 97 mila euro finalizzati al Csr di Barrafranca e altri novantasettemila per il Comune di Enna. Da registrare che tale Comune non ha sospeso il servizio anche se materialmente i fondi non sono ancora arrivati”. “Noi del Csr di Barrafranca – aggiunge Vetriolo – abbiamo chiesto un incontro con l’Amministrazione Comunale per chiedere lumi sulla questione. Il sette marzo 2024 dalla stessa Amministrazione Comunale ci è stato risposto che era in preparazione una alternativa con l’utilizzo, per il centro diurno e per il Csr, di un immobile confiscato alla mafia ed entro trenta giorni sarebbe stato emanato il bando. Si dice che sia stato presentato un progetto alla Regione (ma di questo noi non abbiamo contezza). Di sicuro c’è il fatto che sono passati più di quattro mesi e ancora non c’è nulla di concreto. C’è anche il fatto che noi, come Csr e a spese nostre, stiamo offrendo il servizio centro diurno alle famiglie fino al 31 dicembre 2024”. Lillo Vetriolo continua: “Noi vogliamo sensibilizzare l’Amministrazione Comunale di Barrafranca perché alla scadenza, il 31 dicembre 2024, di questo regalo che il Csr sta offrendo alle famiglie di Barrafranca, ci sia una alternativa perché questi tredici ragazzi, nell’uscire di casa, danno un senso di tranquillità alle proprie famiglie e a tutti. La cosa grave è che tanti ragazzi non stanno frequentando perché i loro cari sono anziani o senza macchina e il Comune non si organizza per assicurare il trasporto verso il Csr. Dal Comune di Barrafranca ci è stato risposto che loro non possono assicurare tale servizio di trasporto perché, allo stato attuale, non c’è la convenzione Comune Csr. Noi, da parte nostra, siamo convenzionati, come Crs, come centro di riabilitazione, con l’Asp 4 di Enna. Infatti, ogni giorno, vengono diversi pazienti per i trattamenti di riabilitazione. Sono i genitori o i parenti ad accompagnare i propri figli o parenti al Csr, branca riabilitazione. “Secondo la circolare dell’Assessorato Regionale Enti Locali 30 marzo 1995 N° 5 – aggiunge Lillo Vetriolo – è competenza dei Comuni accompagnare gli assistiti nei centri di riabilitazione. Questo servizio, nel nostro Comune, allo stato attuale, non è attivo. A nome delle famiglie, chiediamo che si abbia la sensibilità per organizzare il trasporto e preparare gli atti propedeutici per l’emanazione di un bando perché, dopo il 31 dicembre 2024, venga offerta una alternativa a queste famiglie e ai loro cari. Da parte nostra chiediamo inoltre che il Comune prepari il bando – noi siamo disposti a partecipare ma non è detto che lo dobbiamo vincere noi – e che le famiglie, dopo il 31.12.2024 – dopo che il Csr non offrirà più questo servizio di centro diurno gratuitamente – lo abbiano ancora. Come Csr abbiamo un bilancio in attivo ma non abbiamo dividendi e pertanto stiamo usando parte dei nostri fondi per assicurare il centro diurno a questi tredici assistiti, ma fino al 31 dicembre 2024. Da registrare che abbiamo cominciato ad offrire il servizio al centro diurno dal 17 giugno 2024. Per sei mesi, questi assistiti, sono rimasti a casa dal 31 dicembre 2023 – data di scadenza della convenzione con il Comune di Barrafranca – al 17 giugno 2024, giorno in cui è stato riaperto con fondi del Csr”. Vetriolo aggiunge: “A noi interessa che il servizio venga espletato, però è chiaro che, se c’è un bando pubblico, il Csr parteciperà. Qualora non venisse emanato il bando, alla scadenza del 31 dicembre 2024, saremmo costretti di nuovo a chiudere e questi tredici assistiti rimarrebbero, ancora una volta, a casa. Il Csr rimarrebbe aperto per quanto riguarda la branca riabilitazione ma non per il centro diurno. Noi abbiamo il centro di riabilitazione convenzionato con l’Asp. Quello del centro diurno è un servizio in più. Il Csr ha due rami: uno per la riabilitazione convenzionato con l’Asp e il Centro Diurno convenzionato con il Comune. Dopo 21 anni, il centro diurno è stato interrotto. Tutti i sindaci succedutisi nel tempo e anche gli stessi commissari prefettizi, lo avevano rinnovato. Noi siamo nel territorio, per il centro di riabilitazione, da 40 anni. Il Centro Diurno invece è stato aperto nel 2003”. Lillo Vetriolo conclude: “Noi chiediamo che il servizio centro diurno venga garantito dal Csr o da qualsiasi altro Ente. L’importante è che questi tredici ragazzi non rimangano a casa ghettizzati. Quello che è importante è pure il servizio di trasporto. Circa sei assistiti la mattina rimangono a casa perché non c’è nessuno che possa accompagnarli. Il pulmino per il trasporto il Comune ce l’ha. E’ stato comprato otto anni fa con il Piano di Zona 328. Noi siamo Onlus e sia per il centro di riabilitazione che per il centro diurno le famiglie non hanno mai sborsato nemmeno un centesimo”. GAETANO MILINO

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