LA POLIZIA DI STATO DI ENNA, IL NUCLEO INVESTIGATIVO REGIONALE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA DI PALERMO E LA POLIZIA PENITENZIARIA REPARTO DI ENNA, DANNO ESECUZIONE A 12 MISURE CAUTELARI NEI CONFRONTI DI ALTRETTANTI SOGGETTI INDAGATI PER AVER INTRODOTTO DROGA E TELEFONI CELLULARI ALL’INTERNO DELLA CASA CIRCONDARIALE “LUIGI BODENZA” DI ENNA. IMPEGNATI NELL’OPERAZIONE CIRCA 100 UNITÀ.
E’ in corso, fin dalle prime luci dell’alba, una vasta operazione di polizia che vede impegnate circa 100 unità della Polizia di Stato della Questura di Enna e della Polizia Penitenziaria di Enna e Palermo, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria.
Stamattina, personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Enna, del Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria di Palermo e della Polizia Penitenziaria Reparto di Enna, con la collaborazione del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica di Enna, delle Squadre Mobili di Catania, Siracusa e Catanzaro, del personale dei Reparti Prevenzione Crimine di Palermo e Catania e del Nucleo Investigativo Regionale di Catanzaro e di Firenze, ha dato esecuzione a 14 misure cautelari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Enna e dal G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta.
I soggetti destinatari delle misure cautelari sono indagati per aver introdotto nella Casa Circondariale “Luigi Bodenza” di Enna sostanze stupefacenti e telefoni cellulari.
A 8 indagati (tra cui un soggetto minorenne all’epoca dei fatti) è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere, 2 indagati sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari e 1 alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, mentre all’unico indagato ancora minorenne è stata applicata la misura del collocamento in idonea comunità.
Seguirà, alle ore 11.00, conferenza stampa presso l’aula Falcone Borsellino presso il Tribunale di Enna.
Si evidenzia che il procedimento penale pende in fase di indagini e che gli indagati non possono definirsi colpevoli fino a decreto o sentenza di condanna irrevocabili.