Angelo di nome e di fatto questo è il nome del giovane bagnino Barrese che a Bibbona ha salvato la vita ad un bambino di 4 anni.
Angelo Tambè è l’assistente bagnanti di 20 anni che ha eseguito le manovre di rianimazione al piccolo: «Ho visto il babbo correre disperato e sono intervenuto»
BIBBONA. Era nella piscina per i bambini quando, all’improvviso, si è sentito male. E, dal quel momento, è scattata la corsa contro il tempo. Il babbo se n’è accorto subito, si è tuffato e lo ha tirato fuori dall’acqua. Il bagnino è sceso dalla postazione e ha iniziato le procedure di rianimazione. Due minuti lunghissimi. Fino a che il piccolo ha riaperto gli occhi. Si può dire che adesso stia abbastanza bene, anche se è stato trasportato al Meyer per accertamenti. E la paura, nel pomeriggio di domenica 4 agosto, è stata tanta. Ma andiamo con ordine.
Il malore
Siamo a Marina di Bibbona, al campeggio Free Time. Nella piscina dei piccoli c’è un bambino di 4 anni che fa il bagno e, poco prima delle 17, si sente male. Questa, quanto meno, è l’ipotesi. Fatto sta che finisce a faccia in giù, con la testa sott’acqua, rischiando di annegare. Lì con lui c’è anche la famiglia, che viene spesso in vacanza a Marina di Bibbona. Il padre si accorge subito che qualcosa non va. Vede il bimbo che si trova nella piscina con la testa sott’acqua e inizia a correre. Corre il più velocemente che può. Si tuffa in acqua e porta fuori il suo bambino, che adesso è accanto alle piscine. Nel frattempo il bagnino del campeggio si getta giù dalla postazione e va in aiuto della famiglia.
Siamo a Marina di Bibbona, al campeggio Free Time. Nella piscina dei piccoli c’è un bambino di 4 anni che fa il bagno e, poco prima delle 17, si sente male. Questa, quanto meno, è l’ipotesi. Fatto sta che finisce a faccia in giù, con la testa sott’acqua, rischiando di annegare. Lì con lui c’è anche la famiglia, che viene spesso in vacanza a Marina di Bibbona. Il padre si accorge subito che qualcosa non va. Vede il bimbo che si trova nella piscina con la testa sott’acqua e inizia a correre. Corre il più velocemente che può. Si tuffa in acqua e porta fuori il suo bambino, che adesso è accanto alle piscine. Nel frattempo il bagnino del campeggio si getta giù dalla postazione e va in aiuto della famiglia.
La rianimazione
«Il babbo correva e anche io sono intervenuto subito», racconta Angelo Tambè, bagnino di vent’anni in servizio al campeggio, che raggiunge il bambino a bordo vasca. «Era in arresto cardiaco – racconta l’assistente ai bagnanti – e l’ho rianimato applicando tutte le procedure di primo soccorso». Fino a che, finalmente, il piccolo riprende conoscenza. Tutti, a quel punto, tirano un sospiro di sollievo riprendendosi da un enorme spavento. «Credo di averlo rianimato per due o tre minuti – conclude il bagnino del Free Time – ma in quei momenti anche dieci secondi sembrano un’eternità».
I soccorsi
Nel frattempo vengono allertati i soccorsi, con la centrale operativa del 118 di Livorno e Pisa che – dopo aver ricevuto la segnalazione dai colleghi fiorentini del numero unico di emergenza 112 – invia al campeggio Free Time di Marina di Bibbona un’ambulanza della Misericordia di Castagneto Carducci con a bordo l’infermiere di turno e un’ambulanza della Pubblica Assistenza dalla vicina sede di Bibbona. Sul posto interviene anche una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Cecina per ricostruire l’accaduto.
Trasporto al Meyer
Il bambino, che adesso è cosciente, viene quindi portato in ambulanza all’ospedale di Cecina per poi essere trasferito – con l’elisoccorso Pegaso che nel frattempo è atterrato sulla piazzola dedicata arrivando da Massa – all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze in modo tale che possa essere sottoposto ai dovuti accertamenti da parte dei medici. A quanto risulta le sue condizioni di salute sarebbero stabili e il bambino non sarebbe in pericolo di vita.
Il bambino, che adesso è cosciente, viene quindi portato in ambulanza all’ospedale di Cecina per poi essere trasferito – con l’elisoccorso Pegaso che nel frattempo è atterrato sulla piazzola dedicata arrivando da Massa – all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze in modo tale che possa essere sottoposto ai dovuti accertamenti da parte dei medici. A quanto risulta le sue condizioni di salute sarebbero stabili e il bambino non sarebbe in pericolo di vita.
Credit. IL TIRRENO