Presentati i finalisti ed il cartellone della Sezione Teatro del Premio Città di Leonforte.

Presentati i finalisti ed il cartellone della Sezione Teatro del Premio Città di Leonforte.

- in Leonforte

Dal 26 al 31 agosto alle 20,30  la sfida tra compagnie teatrali al Piazzale Immacolata : Il  26 agosto  “Via Crudex- cantico della minaccia” Teatro dei 3 Mestieri,   28 agosto “La moglie perfetta” di e con Giulia Trippetta , il 30 agosto “Come se niente fosse” di e con Davide Grillo.

Il 22 Agosto “Clown” della compagnia Giovanna Velardi tra teatro e danza  inaugurerà  fuori concorso nel complesso Convento Padri Capuccini  il cartellone degli spettacoli. Cerimonia di premiazione il 31 agosto alle 20,30 in piazzale Immacolata. 

Sono stati annunciati ieri nel cortile della scuola “Nunzio Vaccalluzzo” le compagnie finaliste ed il cartellone della sezione teatro della quarantunesima edizione del “Premio Città di Leonforte” dal 26 al 30 agosto. La serata è stata presentata da Alessandro Todaro.  La premiazione si terrà il 31 agosto alle 20,30 nel Piazzale Immacolata di Leonforte che ospiterà anche il palco delle tre serate di sfida. Ad annunciare, per la giuria, i finalisti della sezione teatro, selezionati tra 53 partecipanti al bando provenienti da tutta Italia, c’era il presidente Walter Amorelli, assieme al direttore artistico Sandro Rossino. Ad inaugurare il cartellone degli spettacoli, nel complesso convento dei padri Capuccini  tra  teatro  e danza il 22 agosto alle 21 fuori concorso sarà “ Clown” della “compagnia Giovanna Velardi”. La fase finale del premio che ha il patrocinio del comune di Leonforte inizierà il 26 Agosto con il Teatro dei 3 Mestieri che porterà in scena “ Via Crudex- cantico della minaccia”, il 28 agosto il monologo “La moglie perfetta” di e con Giulia Trippetta e si concluderà  il 30 agosto il monologo  “Come se nulla fosse” di e con Davide Grillo.  Per assistere agli spettacoli che inizieranno ed alla cerimonia di premiazione che inizieranno tutti alle 20,30 è necessario prenotare al numero 3791949918.

Ospite della serata di presentazione  con una performance particolarmente apprezzata è stata la cantautrice ennese Francesca Incudine. A selezionare le 3 compagnie finaliste in concorso, tra le 53 proposte arrivate la giuria composta da Walter Amorelli (presidente) organizzatore ed impresario assieme ad  Andrea Trovato  attore e regista, Carmela Buffa Calleo attrice e vocal coach, Lavinia D’Agostino giornalista e critico teatrale, Pietro Ristagno regista ed autore, Sabrina La Ferrara assessore del comune di Leonforte.

La formula della quarantunesima edizione del premio “Città di Leonforte” che ha la direzione artistica di Sandro Rossino  prevede la presenza alle serate della sfida tra compagnie di osservatori che curriculum dal Teatro Nucleo di Ferrara, l’Associazione Tedacà di Torino, Dracma centro sperimentale d’arti sceniche di Reggio Calabria, e dalle associazioni culturali Belvedere e Caraco’. Gli osservatori, oltre ad assistere agli spettacoli finalisti riceveranno,inoltre, dalla giuria tecnica una scheda da cui potranno visionare alcuni spettacoli meritevoli tra i partecipanti al bando, che potrebbero selezionare per inserirle in cartelloni o progetti di residenze artistiche. Accanto alla giuria tecnica, che attribuirà i riconoscimenti che verranno svelati durante la cerimonia di premiazione del 31 Agosto che si terrà nel Piazzale Immacolata alle 20,30, una giuria popolare esprimerà il suo gradimento sugli spettacoli. Nella stessa sera saranno annunciati gli spettacoli selezionati dagli osservatori.

Questi gli spettacoli del cartellone del Premio città di Leonforte Sezione teatro:   Complesso Convento Padri Capuccini ore 20,30:

22 Agosto fuori  concorso  con inizio ore 21:

“Clown” compagnia Giovanna Velardi:

Su ideazione e coreografia di Giovanna Velardi con Giuseppe Muscarello e Giovanna Velardi arriva in scena il “Clown”  che detiene in se’ delle caratteristiche in contrasto ha una carica di tristezza, gioia, malinconia, divertissement. Far emergere un Clown danzante è il tentativo di esprimere tale mescolanza Giovanna Velardi

La scenografia è quasi assente, c’è una sedia al centro della scena e una marionetta. E’ questa l’immagine che accoglie lo spettatore, una volta accese le luci. Un fantoccio ribelle e insolente che attraverso i suoi gesti nervosi e i movimenti scattosi denuncia una determinata insofferenza ai fili. E’ una marionetta cosciente, consapevole di se, pervasa da un’incredibile vitalità, incapace di stare ingabbiata, rinchiusa in un mondo di regole che la vogliono far muovere solo a comando, senza seguire il suo istinto e senza la sua vitale autonomia. È una marionetta sfrontata e grottesca che all’improvviso, indossato un tutù e un naso rosso, si libera dalle costrizioni e si trasforma in un clown danzante.

Da questo momento in poi assistiamo ad una esplosione di sentimenti e sensazioni contrastanti: una mescolanza di gioia, tristezza, malinconia ed euforia. La marionetta prende vita, si inceppa, si riavvia, percorre titubante la platea meditando sul da farsi, è inseguita da un palloncino, rosso come il suo naso. In cima alla platea un clown la guarda scettico, la insegue e la corteggia. E cerca la complicità del pubblico per smuoverla e portarla a sé. La dinamica tra i due si colora di poesia e tenerezza e non tralascia le dinamiche di una qualsiasi coppia tra litigi e inseguimenti anche in mezzo al pubblico che divertito entra nel gioco come in un circo che stavolta è squisitamente danzante.

 Piazzale Immacolata tutti con inizio ore 20,30:

26 Agosto:

“Via Crudex- cantico della minaccia” Teatro dei 3 Mestieri.

Una sfida, una guerra, per la vita e per l’arte. Una “Via Crudex” senza resurrezione quella che va in scena su testo e regia di Rosario Palazzolo con in scena Stefano Cutrupi e Silvana Luppino, le musiche originali di Gianluca Misiti, aiuto regia Marcantonio Pinizzotto, assistente alla regia Mariarita Andronaco, costumi Mary Campagna.

Come racconta Palazzolo “ insomma ho fatto così, ho acchiappato le paure tipiche degli attori, le disavventure degli attori, le fragilità degli attori, il loro vissuto traboccante di esperienze caduche, zeppo di acrobazie emotive, e poi ho fatto incetta dei miei temi ricorrenti, quelli per i quali quotidianamente alzo la penna e la butto su un foglio, e insomma ho affilato i coltelli, come si dice, pure se non si dice proprio così, ho organizzato otto pezzi di un puzzle, che risulterà incompleto, alla fine, beninteso, poiché non era certo mio interesse afferrare tutt’intera la risma, quanto piuttosto imbastire una specie di tauromachia dell’attore, ché è una lotta perpetua, essere attori, mi pare, una lotta con il pubblico, con il testo, col regista, una lotta con se stessi, principalmente, perché scegliere di essere attori, oggi, è una disavventura che nessuno vorrebbe essere vittima di questa disavventura, e il medesimo discorso potrebbe estendersi a tutte le arti praticate dal vivo, poiché il pubblico ha smesso di essere il pubblico che ciascuno attore immaginava quando s’immaginava un qualche pubblico, e in effetti si è tramutato in un’entità caliginosa, il pubblico, e divoratrice di emozioni, e dispensatrice di tendenze, e disegnatrice di panorami, e così l’attore è sempre sul punto di soccombere, e proporre una nuova succulenta esibizione, che faccia piangere o ridere, ma che comunque li renda incolumi da qualsivoglia responsabilità, e l’attore dovrebbe essere l’essere più lontano dal concetto di esibizione, invece, io credo, ché l’esibizione è il concetto più lontano dall’essere attore”.

Bio breve: 

Rosario Palazzolo drammaturgo, scrittore,regista, attore. Per il teatro ha scritto tra gli altri : “ Ciò che accade all’improvviso”( 2006), “ I tempi stanno per cambiare” ( Con Luigi Bernardi 2007), “ A Cirimonia” (2009, premio ACTI 2020 allo spettacolo), L’Ammazzatore (2018), “Eppideis” (2021), “ Se son fiori, moriranno”(2023). Negli anni, la sua scrittura è stata oggetto di studio presso alcune università italiane ed europee, con approfondimenti monografici e tesi di laurea. Importante, anche, la produzione per la narrativa che gli è valsa anche la  proposta da Giulia Ciarapica nel 2020 per il “Premio Strega”  con “la vita schifa” (Arkadia editore), e poi proposto da Alberto Galla nel 2022 con “ Tutto il mio cuore rimasto” ( Arkadia editore). Del 2023 è docente di recitazione e regia alla Scuola di teatro dello stabile palermitano.

28 Agosto:

“La moglie perfetta” di e con Giulia Trippetta

Una lavagna in scena, una sedia di scuola, una donna vestita anni ’50. Ci racconta la storia di una ragazza giovane e piena di sogni, in un mondo vecchio quanto un cartellone pubblicitario ormai sbiadito, diventa poi la docente di un singolare corso di comportamento e buone maniere: il suo è un seminario intensivo (solo per donne) di preparazione al matrimonio dal titolo “Si può far”. Il corso è volto all’istruzione delle giovani aspiranti sposine affinché comprendano e imparino le regole base per poter diventare delle mogli perfette, totalmente al servizio del proprio uomo. Chi è questa donna? Qual è la sua storia? Cosa si nasconde dietro la maschera di donna perfetta? Crede davvero alle regole che impartisce con tanta dedizione, o è semplicemente vittima di un sistema che la accetta solo perché sottomessa a stereotipi e chili di mascara? E può questa donna, uscita da un’epoca che sembra non appartenerci più, parlare alle donne di tutti i tempi?

Bio breve:

Giulia Trippetta classe 1989, studia presso la scuola “La scaletta” di Gianni Diotajuti e nel 2012 viene ammessa. all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico diplomandosi nel 2015 a pieni voti.  Vincitrice di numerosi premi come l’ “ Hystrio” alla Vocazione, l’ “ Imaie” come migliore attrice, ha lavorato tra gli altri con Pierpaolo Sepe , Arturo Cirillo, Roberto Rustioni. Nel 2020 è stata in scena alla Corte Ospitale con lo spettacolo finalista di Forever Young “Canaglie” di Giulia Bartolini. Nel 2021 viene diretta da Giorgio Barberio Corsetti ne “La metamorfosi” di Franz Kafka  e in “Metamorfosi Cabaret”; dal 2022 torna in scena con Arturo Cirillo nel  suo “Cyrano de Bergertac”.

30 Agosto: 

Come se niente fosse” monologo di e con Davide Grillo produzione MET  Teatro Mestastasio di Prato

Un’allerta meteo avverte la popolazione che è in arrivo nella penisola italiana una gigantesca ondata di scetticismo, la perdita di senso che ne deriva si estende progressivamente a tutte le cose e minaccia di trascinare il paese nel caos, nella disillusione e di lasciarlo privo di sensi. Il tutto proprio nel mezzo della pausa di riflessione di una giovane coppia ormai non più sicura del senso del loro stare insieme. La mancanza di senso è un problema che ha a che fare con la vita in sé o con la vita che facciamo? Il disincanto è un prodotto necessario del mondo o del mondo che abbiamo fatto? Come se niente fosse è un monologo comico sul rapporto tra il precariato, la mancanza di senso e la fine delle cose, sul post-fordismo e sul continuo senso di inadeguatezza che questi ci regala. Nella pratica si prova a fare della nostra depressione un fatto climatico.

Bio breve:

Davide Grillo vive e lavora a Roma come autore e attore. Dopo la laurea in filosofia decide di continuare con le scelte sbagliate dedicandosi al teatro. Scrive monologhi e racconti che poi recita per teatri, locali e festival in giro per l’Italia, il suoi precedenti lavori sono Stendhal Comedy e il tempo stinge, brevi monologhi contro l’affanno. Il suo ultimo monologo come se niente fosse è finalista al premio In-Box2024 e vincitore del bando Italia dei Visionari per il Kilowatt Festival 2024.

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