Regione Sicilia vuole aumentare di venti volte la capacità della discarica gelese incurante degli effetti che l’azione può generare. Per Carmela Petralia e Antonio Stagno “le comunità devono subire un’altra scelta tampone che non tutela la salute dei cittadini ne tiene conto di ciò che serve per rendere virtuosa ed economica la gestione del ciclo dei rifiuti”
Il governo regionale vuole incrementare la capacità della discarica di Timpazzo a Gela. Dagli attuali 90mila metri cubi vuole passare a 2milioni di metri cubi! Una scelta che desta forte preoccupazione per gli effetti che può generare”.Lo dichiarano la segretaria generale della Cisl Agrigento Caltanissetta Enna, Carmela Petralia e Antonio Stagno, segretario territoriale FIT Cisl.
“I cittadini devono subire un’altra scelta, per nulla strategica. Si tratta della solita soluzione tampone – proseguono Petralia e Stagno – che non risolve l’annoso problema del conferimento e che non vede ridotta la capacità di abbancamento delle discariche siciliane”.
Per i dirigenti cislini bisogna puntare al “rilancio delle aree interne siciliane attraverso una seria e sostenibile azione di riprogettazione che contempli prevenzione, riutilizzo, recupero e riciclo dei rifiuti. Il centro Sicilia non può diventare una pattumiera e la salute dei cittadini non può essere messa a repentaglio da scelte che lasciano interdetti”.
“La discarica – aggiungono Petralia e Stagno – non può essere l’unica soluzione anche perché bisogna prepararsi a rispettare la soglia del 10% conferibile, che entrerà in vigore a partire dal 2035. Occorre pertanto uscire dalla logica del tombamento tout court dei rifiuti: le poche discariche necessarie vanno destinate allo stoccaggio definitivo della parte residuale di materiale non recuperabile o non diversamente impiegabile. E’ ovvio che questa confusione nella gestione del ciclo dei rifiuti può rappresentare un varco per le organizzazioni criminali”.
Carmela Petralia e Antonio Stagno chiamano a raccolta le istituzioni locali. “Ora più che mai serve una forte presa di posizione a tutela della salute pubblica delle aree interne della Sicilia. Sul piano strutturale è innegabile che il sistema dei rifiuti debba essere ripensato e migliorato con l’ausilio di impianti moderni ecocompatibili, correttamente dimensionati e all’avanguardia. Così si può premiare l’impegno dei cittadini residenti nel centro isola che hanno elevato al 60 per cento la quota di raccolta differenziata. Come Cisl – concludono i dirigenti sindacali – torniamo a evidenziare come in molti paesi la gestione della spazzatura è affermata voce economica che produce ricchezza e occupazione. Le risorse disponibili non vanno pertanto destinate all’ampliamento delle discariche ma devono finanziare un piano strategico di investimenti in impiantistica e nuove tecnologie, all’interno di un’economia circolare di prossimità”.