Storia dell’ex CHIESA DEL PURGATORIO di Barrafranca, con documenti inediti

Storia dell’ex CHIESA DEL PURGATORIO di Barrafranca, con documenti inediti

C’era una volta… e adesso non c’è più. Così inizia la nostra storia, la storia dell’antica chiesa di un assolato paese dell’entroterra siciliano chiamato Barrafranca (EN).

La storia che stiamo per raccontare riguarda la chiesa del Purgatorio sotto il titolo di Maria SS della Concezione. Fino agli anni ’50 a Barrafranca in piazza Madonna, accanto ai “Putieddi” (strutture tardo-medievale) e vicino alla chiesa Maria SS. della Stella, esisteva una chiesa molto antica che, dagli studi condotti dallo storico dott. Angelo Ligotti e da quelli recenti del prof. Liborio Centonze, si fa risalire al periodo bizantino (durante i lavori di abbattimento furono ritrovati due monete bizantine, una moneta normanna di Guglielmo II e altro). Si tratta della chiesa del Purgatorio, conosciuta come “U Priatoriu“.  Secondo il sacerdote Luigi Giunta era un fabbricato del principe Branciforti dato che, in questa chiesa, si conservava un suo stemma. Secondo lo storico Angelo Scarpulla non è da escludere che, originariamente, la chiesa fosse stata costruita sulle rovine di un preesistente tempio. Durante lo sviluppo del Cristianesimo, era normale sostituirsi a ciò che già esisteva, per cui molte chiese cristiane furono costruite sui ruderi di templi pagani. Sempre secondo Scarpulla ciò sarebbe dimostrato dal fatto che la suddetta chiesa, come altre chiese, è rivolta verso “occidente”, fatto strano per una chiesa cristiana la cui costruzione veniva orientata verso “oriente” (questo sistema si afferma già a partire dal VII secolo). In tempi antichi, quando Barrafranca era ancora un piccolo borgo dallo strano nome “Convicino”, fu dedicata dalla fine del 1500 in poi a san Lio,  come si evince da diversi Atti notarili di Barrafranca, conservati nell’Archivio di Stato di Caltanissetta.

Nel “Martirologio romano” non esiste nessun San Lio. Il nome Lio trae le sue origini dal greco antico Leôn, che significa “leone” e per questo, in lingua veneta, san Lio è l’appellativo con cui si indica San Leone IX (1002- 1054), il cui culto è molto sentito a Venezia. Questo avvalora la tesi del Ligotti prima e del Centonze dopo, che la chiesa risalga al periodo bizantino (395-1453) e la discesa delle popolazioni del Nord-Italia portò il culto di San Lio (esiste una chiesa intitolata a San Lio a Venezia).

Attuali locali dell’ex chiesa (foto google maps)

Nei registri ecclesiastici di Barrafranca e in particolare nei registri riguardanti gli atti di morte del 1625, “il 20 marzo viene sepolto nella Chiesa Madonna della Concezione un certo Cristofolo di anni 50, morto a casa propria, confessato e viaticato”.  Nei registri di morte a partire dal 1770 si parta di sepolti nella chiesa del Purgatorio. Questo sta ad indicare che nella suddetta chiesa non venivano sepolti solo morti di morte violenta, come da sempre si è creduto.

In due inventari, uno datato 31 luglio 1789 redatto da Sac. Ignazio Grillo e l’altro datato 1808 redatto dal sac. Andrea Vasapolli e conservati nell’Archivio Storico della Diocesi di Catania, la chiesa è appellata del Purgatorio sotto il titolo di Maria SS della Concezione. Difatti vi erano presenti due piccole tele: una delle Anime Santissime del Purgatorio e una di Maria SS della Concezione. Dai barresi era anche chiamata la “Chiesa di l’armi santi”. Per il cattolicesimo le “anime sante” erano le anime del purgatorio, da qui l’associazione di purgatorio con anime sante. In alcuni schizzi realizzati sulla base della memoria storica di chi ha avuto modo di frequentare la chiesa, si evince che la chiesa e il campanile erano annessi a un cotile-giardino, ancora esistente, che dava sulla sagrestia. La struttura del campanile era molto simile a quello della vicina chiesa Maria SS. della Stella, con la differenza che la cupola del campanile della chiesa del Purgatorio aveva una forma piramidale.

Vicolo Purgatorio

La chiesa era separata dalle “Putieddi” dalla via Purgatorio che collegava piazza Madonna al corso Garibaldi. Parte della strada fu chiusa quando fu demolita la chiesa e creati i nuovi locali, lasciando il vicolo Purgatorio, al quale si accede dal corso Garibaldi. Entrando nel suddetto vicolo, in fondo si può ammirare ancora l’antica abside della chiesa, mentre all’interno l’abside su trasforma in una piccola cappella e la navata centrale è diventata l’attuale salone. 

Abside dell’ex chiesa ancora visibile

Come si evince dall’inventario del 1789, La chiesa era ad una sola navata e all’interno vi erano 6 altari: altare Maggiore, altare del SS Crocifisso di Maria; altare del SS Rosario; altare di san Gaetano; altare di San Isidoro e altare di San Eligio. Inoltre, vi era un organo ligneo e il campanile era dotato di 2 campane, una più grande e una più piccola. Molti degli arredi sono stati perduti, mentre alcuni furono portati nella vicina Chiesa Maria SS della Stella, come l’antica tela rappresentante sant’Isidoro Agricola di Pietro d’Asaro, detto il monocolo (era cieco di un occhio) di Racalmuto (1597-1647), mentre fino al 2011 trovava posto anche l’antica tela di San Eligio Vescovo. Sempre nella suddetta chiesa troviamo alcuni altari lignei e l’antica acquasantiera in pietra, installata negli anni ’90, dopo che era rimasta conservata nel cortile dell’oratorio.Una delle campane fu installata nel campanile della cappella Cuore Immacolato di Maria, conosciuta come chiesetta di San Giovanni (sita nell’omonima contrada), l’altra rimase nei sotterranei della chiesa Maria SS della Stella. Quando la cappella del Cuore Immacolato di Maria fu chiusa, la campana fu smontata e conservata, assieme all’altra, nei sotterranei della hiesa. Nel 2021 entrambe le campane sono state montate nel campanile della chiesa Maria SS della Stella.

Cappella dell’abside interno

Era presente un antico simulacro ligneo dell’Immacolata Concezione, di mirabile fattura, che dopo la demolizione della chiesa passò nella chiesa Maria SS. della Stella. Anni dopo l’antico Simulacro fu portato da don Pino Giuliana a Riesi (CL) nella chiesa di S. Salvatore. Tanta era la devozione all’Immacolata, che fino agli anni’50, esisteva la Confraternita dell’Immacolata. Essa si sciolse, come avvenne per tante altre Confraternite barresi, dopo la condanna di papa Pio XII ai comunisti. Negli archivi parrocchiali del 1777 risulta che vi era la “Confraternita delle Anime del Purgatorio”, la quale aveva il costume di fare delle processioni esterne con il SS Sacramento gli ultimi giorni di Carnevale.

Nei tempi antichi fu ufficiata dai Conventuali di san Francesco. Tra questa chiesa e quella dei Minori Riformati sita in Piazza Regina Margherita, sorse una questione su quale delle due dovesse celebrare la festa dell’Immacolata nel giorno dell’8 dicembre. La questione portata davanti al governo fu decisa in favore della chiesa del Purgatorio con ministeriale dell’11 aprile 1836. 

Durante i bombardamenti del 18 luglio 1943 una bomba, caduta tra la via Bellini angolo Corso Garibaldi, colpisce il tetto della chiesa danneggiandolo. Dai racconti orali apprendiamo che, a causa questo increscioso evento, Monsignor Antonino Catarella, vescovo della Diocesi di Piazza Armerina, decise di chiudere la chiesa. Dopo anni di chiusura e in barba alla sua veneranda età e ai lustri che aveva dato a “Convicino” prima e a “Barrafranca” dopo, si decise di distruggerla. Erano gli anni ’50 e l’idea di creare dei locali utilizzabili dalla vicina chiesa Maria SS della Stella balenò nella mente dell’allora parroco Don Giovanni Faraci. L’anno 1957 decretò la fine della chiesa del Purgatorio. Nacquero gli attuali locati adibiti, dal marzo 1968, ad ospitare l’oratorio “Casa del Fanciullo”, fortemente voluto da Don Giuseppe Zafarana, il quale si prodigò anche ad aprire una scuola materna parrocchiale. Per alcuni anni furono utilizzati come “Centro per gli anziani” e dal 2000 al 2016 ospitarono le suore Clarisse Apostoliche Domenicane. Attualmente ospita il parroco della vicina chiesa Maria SS della Stella.

FONTI: Archivio di Stato di Caltanissetta; Archivio Storico della Diocesi di Catania; Registri ecclesiastici Barrafranca- Diocesi di Piazza Armerina. TESTI: Sac. Luigi Giunta, Brevi cenni storici su Barrafranca, Tipografia Ospizio Provinciale di Beneficenza, Caltanissetta, 1928; Angelo Li gotti, La penetrazione cristiana nella zona di Barrafranca, Piazza, Pietraperzia, Mazzarino, secondo le recenti scoperte, Società Siciliana per la Storia Patria, Palermo, 1965; Angelo Scarpulla, C’era una volta e c’è ancora Barrafranca, Rimini, 2001; Liborio Centonze, Navigando i fiumi, vol. I, Edizioni NovaGraf, 2013. Gaetano Vicari, Guida alle principali chiese di Barrafranca, seconda edizione, 2019; FONTI ORALI.  RITA BEVILACQUA

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