Seconda lettera aperta al Sindaco di Barrafranca della stessa cittadina incompresa e abbandonata

Seconda lettera aperta al Sindaco di Barrafranca della stessa cittadina incompresa e abbandonata

- in Barrafranca

Riceviamo e pubblichiamo una “Seconda Lettera aperta al Sig. Sindaco di Barrafranca” della medesima cittadina che, a inizio ottobre 2024, avena inviato una prima lettera aperta al Sindaco il quale, nonostante abbia chiesto alla redazione di Radio Luce chi fossi e il suo contatto telefonico, non l’ha contattata.

“Gent.mo Primo Cittadino, la mia lettera aperta di qualche settimana fa terminava con “Confido nell’azione del Sindaco…”, fiducia che non ha sortito alcuna risoluzione al mio problema e mi ha lasciata oltremodo dispiaciuta dal suo apparente solerte interesse. Le ricordo che avrebbe dovuto chiamarmi dopo avere chiesto, alla redazione di Radio Luce, chi fossi e il mio contatto telefonico, ma evidentemente il suo interesse momentaneo è stato semplice curiosità.

Ritorno a rendere pubblico il prosieguo della mia storia con il Comune di Barrafranca che sembra trasformarsi in un telefilm a puntate settimanali, ricche di avvenimenti. Le mie automobili sono ancora con il fermo amministrativo ed ho dovuto affittare un’auto per recarmi a lavoro. A questo punto contatto il mio avvocato che mi esorta a non procedere subito legalmente, ma di dare ulteriore tempo al Comune per ravvedersi. Invio comunque, tramite PEC, un’istanza di autotutela che, suppongo, sia stata ritenuta carta straccia. Ho avuto il piacere, però, di essere stata ascoltata da un assessore (cosa confortante nel deserto comunale) probabilmente impietosito, che si è premurato di recarsi all’Ufficio Tributi cercando di venire a capo di qualcosa. Attraverso una telefonata in vivavoce, ho compreso che non sono morosa sull’eredità dei miei genitori dato che, di fronte ad una rinuncia, sarebbe stato davvero grottesco ammetterlo. Però la parola “eredità” non poteva essere ritrattata, dunque per l’Ufficio Tributi sono diventata erede di una casa di mia nonna. Peccato che quella casa io la comprai nel lontano 2022 e, di fronte ad un atto notarile di compravendita, ecco che si ritorna nel limbo amministrativo. Giorni di silenzio mi hanno fatto riflettere che a questa ex cittadina barrese si deve “per forza” fare pagare qualcosa e, ascoltando le voci univoche dei barresi, che questo “per forza ed a tutti i costi” è diventato il mood del Comune di Barrafranca.  Amareggiata, sconfortata e rassegnata, continuo nella mia intenzione di risolvere il problema. Mi spiegano che il capo Ufficio Tributi sta verificando se al contatore dell’acqua dell’immobile da me acquistato è stato apposto il sigillo dal Comune (come ho dichiarato con un’autocertificazione chiesta da loro), perché al capoufficio non risulta il documento di tale chiusura. Dunque si procederà alla verifica, con le lungaggini del Comune ormai assodate. Mi chiedo: se il capo dell’Ufficio Tecnico deve procedere alla verifica del contatore dell’acqua, per quale motivo mi fa perdere ulteriore tempo a scrivere e inviare l’autocertificazione? Ovviamente a tutte le mie richieste, autocertificazioni, autotutela e lettera aperta, il Comune ha mai risposto.

Infine vorrei ribadire all’assessore alla trasparenza e al decoro urbano, che si ritiene “basito” della mia missiva e tanto si prodiga per cercare di difendere uffici e impiegati, che la lettera aperta non significa lettera anonima né lettera offensiva, piuttosto, come riporta il dizionario, è “articolo in forma epistolare, indirizzato a personaggi noti, per stimolare l’interesse dell’opinione pubblica su un determinato argomento”. Inoltre La invito a non dare alla scrivente lezioni gratuite e non richieste di giurisprudenza, a non arrivare a Sue conclusioni, piuttosto agire come ha fatto il Suo collega assessore che, tacitamente, si è recato presso l’ufficio preposto per risolvere e chiudere la questione oppure contattarmi e fissare un appuntamento de visu al fine di chiarire il tutto.

Una cittadina incompresa, abbandonata e sconfortata”

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