Per celebrare i dieci anni dalla morte dell’inglese Joe Cocker, il nisseno Francesco Guadagnuolo realizza il suo ritratto. Nato a Sheffield il 20 maggio del 1944, morto il 22 dicembre 2014 a Crawford, la carriera del musicista britannico è durata per ben 43 anni. Joe Cocker resta un poeta/musicista esclusivo nel panorama musicale rock con consensi di pubblico incancellabili.
Francesco Guadagnuolo, viaggiando tra Londra e Stati Uniti, frequentando la cultura e i concerti di musica contemporanea, avverte che il suo lavoro visivo amalgamava, simultaneamente, l’arte alla musica. Ma sarà Londra più di tutti a determinare la ricerca sui nuovi linguaggi, le composizioni comunicative transreali dei suoi dipinti, assommando indagini tra realtà ed analisi soggettive, in una forma partecipativa che assorbe la società contemporanea. Il suo accordo tra pittura e rock è stato sempre un concetto avvincente e ardente perseguito dall’artista, che ha dato vita ad opere che rimandano alla vitalità del fenomeno rock.
L’osservazione per la sua musica e il suo stile, si manifesta nel grande dipinto realizzato dall’artista Guadagnuolo, che ci conduce al di là dell’anniversario iconografico del personaggio Cocker, l’originale interprete del rock di cui Guadagnuolo ne analizza la musica e l’entità più intima del musicista. Attraverso gli studi per il suo ritratto, trasmette l’attitudine del rock come accorgimento di confronto culturale e sociale: una struttura artistica che cattura energia, ribellione e spirito di questo genere musicale atto a convogliare impressioni trasfigurandone il contenuto in impeto creativo.
Il dipinto di Guadagnuolo dal titolo: “Il Natale del 2014” fa vedere il ritratto di Cocker in una Londra fredda, nostalgica, nebbiosa. In una sera di dicembre si vede il musicista che esce da uno dei caratteristici bar della città, con attorno un paesaggio urbano sconfortato, dove la vita sembra che si sia fermata a quel 22 dicembre 2014 della morte di Cocker. Lungo la strada, una partitura del musicista a raccontarci una parte della vita trascorsa, che rimane ormai segnata dal lascito dei suoi dischi. Attorno alla strada solitaria, compaiono manifesti e pubblicità di ogni tipo allestiti per i festeggiamenti natalizi. Lungo la via le locandine del film “Fumo di Londra”, la poesia di Dylan Thomas, le luci dei locali notturni, in fondo l’orologio della Torre Elisabetta, domina lo skyline di Londra. L’atmosfera è carica di malinconia in una vigilia per la prematura scomparsa del grande musicista. ‘Era il Natale del 22 dicembre 2014’.
Il dipinto di Guadagnuolo non circoscrive a raccontare l’arte dei suoni, ma la decodifica in energia intellettuale, atta a condizionare i sogni e le spettanze di vita dei giovani. La sua opera personifica la musica rock di Joe Cocker come segno generale, in cui l’antitesi diviene libertà e immagine di relazione antropica. Guadagnuolo segna l’importanza del rock nel mutamento del pensiero, come questo abbia influenzato lo spirito di diverse generazioni, facendosi strada nello sviluppo di riscoprire se stessi, nella ricerca dei propri stati d’animo.
L’opera, di conseguenza, non è solo anniversario ma analisi sui movimenti emozionali e culturali che hanno ridato al rock, catturando l’essenza attraverso immagini, colori e composizioni dinamiche.
Il ritratto di Joe Cocker forma in questo modo l’espressione di amore e riscatto: una seduzione avvolgente comune, dove il suono e l’arte si avviluppano, avvicendandosi, concedendo all’osservatore non solo un concetto della musica rock di Joe Cocker, ma anche una riflessione individuale. In tale stato d’animo, l’arte e la musica formano una capacità che oltrepassa i principi musicali per farsi emancipazione nel ritrovare l’interesse e la propria stima.
La musica e l’arte hanno sempre seguito e appoggiato i movimenti sociali e le innovazioni storiche.