L’Associazione Don Bosco 2000 è pronta ad accogliere la bambina sopravvissuta al naufragio di Lampedusa

L’Associazione Don Bosco 2000 è pronta ad accogliere la bambina sopravvissuta al naufragio di Lampedusa

- in Comunicati Stampa

Un dramma umanitario che non può lasciare indifferenti: tra i 365 migranti giunti a Lampedusa nelle ultime ore, emerge la straziante vicenda di una bambina di 11 anni, unica sopravvissuta al naufragio di un’imbarcazione partita da Sfax, in Tunisia, con 45 persone a bordo. La piccola, proveniente dalla Sierra Leone, è stata salvata nel Canale di Sicilia grazie all’intervento della nave Trotamar III, della ONG CompassCollective in Motion.

Don Bosco 2000, con la sua rete di accoglienza, si rende immediatamente disponibile ad accogliere, e se necessario anche adottare, la bambina di 11 anni sopravvissuta al naufragio al largo di Lampedusa. Offriremo alla bambina un luogo sicuro, supporto e affetto per aiutarla a ricostruire la sua vita e il suo futuro.

“Esprimiamo la nostra più profonda solidarietà a tutte le vittime di questa tragedia e alle loro famiglie. Ogni vita persa nel Mediterraneo è una ferita che riguarda tutti noi, un dramma che ci richiama alla necessità di un cambiamento urgente. Questa ennesima tragedia ci obbliga a riflettere sul fallimento delle attuali politiche migratorie. Non possiamo più permettere che il Mediterraneo continui a essere un cimitero. La gestione degli sbarchi non può basarsi su strategie che lasciano morire le persone in mare, ignorando i diritti umani più basilari” afferma in modo forte Agostino Sella, presidente di Don Bosco 2000.

Secondo il racconto della bambina, il barcone in metallo è affondato tre giorni fa a causa di una tempesta con onde alte fino a 4 metri. Lei è riuscita a sopravvivere aggrappandosi a una camera d’aria e indossando un giubbotto di salvataggio.

L’associazione Don Bosco 2000, impegnata da anni nell’accoglienza e nell’integrazione dei migranti, esprime il proprio dolore e la propria indignazione per l’ennesima tragedia nel Mediterraneo. Questa bambina, che ha vissuto il dramma della perdita e della disperazione, rappresenta il simbolo di una crisi umanitaria che non può più essere ignorata.

Come Don Bosco 2000 ribadiamo il nostro impegno nel fornire accoglienza dignitosa e percorsi di speranza per chi fugge da condizioni inumane. Tuttavia, non possiamo farlo da soli: serve uno sforzo collettivo di solidarietà, in cui ciascuno possa fare la propria parte per rispondere a un’emergenza che riguarda l’intera umanità.

“Chiediamo con forza al Governo italiano e all’Unione Europea di agire immediatamente per fermare queste morti evitabili. È necessario il ritorno di un’operazione come Mare Nostrum, che in passato ha dimostrato che salvare vite umane è possibile. Non si comprende perché questa missione sia stata interrotta, lasciando il posto a politiche inefficaci, che aggravano le sofferenze di chi cerca salvezza” ribadisce Agostino Sella.

Salvare vite umane deve essere una priorità assoluta per ogni società civile. Don Bosco 2000 continuerà a fare la propria parte con l’accoglienza e il supporto ai più vulnerabili, ma chiediamo con forza alle istituzioni di assumersi le proprie responsabilità per garantire un futuro più giusto e umano per tutti.

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