Con soddisfazione e orgoglio, il dott. Vincenzo Barbera, responsabile del Centro Trasfusionale di Piazza Armerina, annuncia, insieme con tutti gli operatori del Servizio, il grande risultato registrato nell’anno 2024: superata la quota delle 5000 unità di sangue raccolte. Il dott. Barbera coglie l’occasione per ricostruire la storia del Centro Trasfusionale iniziando dalla nascita dell’Ospedale Chiello di Piazza Armerina:”La nascita dell’Ospedale di Piazza Armerina (EN) risale al 1771 quando il chierico Michele Chiello fondò il nuovo nosocomio che, grazie alle donazioni dei nobili dell’epoca, diede inizio all’attività assistenziale, quindi si sviluppò progressivamente diventando un punto di riferimento per la gente del luogo per poi trasferirsi nella nuova sede, l’ex convento di S. Francesco. Sul finire del 1880 nacquero nuovi reparti e nel tempo l’attività dell’ospedale proseguì al passo con l’evoluzione delle conoscenze mediche e chirurgiche. Negli anni ‘50 il presidio subì ulteriori ampliamenti e ristrutturazioni ma alla fine degli anni ‘70, venne dichiarato insufficiente e fu iniziata la costruzione di un nuovo ospedale, tra il verde dei boschi di contrada Bellia, che fu inaugurato nel 2000. La Medicina Trasfusionale si sviluppa nei primi anni 80, in un sottoscala del primo piano dell’ex-convento; ne fanno parte un dirigente medico e due tecnici di laboratorio. Si usano strumenti dell’epoca, recipienti di vetro sottovuoto ed aghi palombari, il virus dell’epatite B è chiamato antigene Australia e non si conosce ancora quello dell’apatite C. Nel corso di un paio di stagioni si arriva a 300 donazioni l’anno, ma è il periodo in cui il settore trasfusionale evolve rapidamente a supporto di chirurgia, ginecologia, oncologia, ortopedia. Nasce l’unità operativa complessa di Medicina Trasfusionale dell’AUSL 21, tecnicamente si passa dalle metodiche immunoematologiche manuali a quelle automatiche. Poi i vari piani di riassetto funzionale della rete ospedaliera siciliana portano alla unificazione del P.O. Umberto I di Enna con gli ospedali dell’USL 21 e il SIMT di Piazza Armerina diventa UOS che dipende dalla UOC di Enna. Il numero delle donazioni aumenta con una progressione costante, anche con l’avvento del Sistema di Qualità. Gran parte del merito va alle Associazioni di volontariato, quali AVIS di Piazza Armerina, Aidone, Barrafranca, Leonforte, Pietraperzia, l’AVADS di Aidone e la FRATRES di Barrafranca che hanno continuato nella loro incessante quanto ardua opera di promozione alla donazione in una provincia ancora interessata dall’emigrazione. Si arriva al 2024 anno che vede la nascita della FIDAS Piazza Armerina e il traguardo delle 5000 unità di sangue intero raccolte è ampiamente superato. A queste vanno aggiunte le 120 donazioni in aferesi, la produzione di PRP, la nascita dell’ambulatorio di medicina trasfusionale, mentre il plasma conferito alla industria di plasmaderivazione assegna al SIMT una quota di emoderivati in conto lavorazione pari all’1,69%. Il nostro ringraziamento va ai Donatori, alle Associazioni di Volontariato e alla Direzione dell’ASP di Enna, che hanno lavorato costantemente in maniera sinergica e proficua permettendo il raggiungimento dei risultati esposti”.
Barrafranca. Grande successo per il “Concerto di Capodanno” della violinista Jessica Siciliano
In una sala gremita di persone, nella sera