PIETRAPERZIA. Non passa la mozione si sfiducia al sindaco Salvuccio Messina.
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A favore della mozione hanno votato sei consiglieri comunali su dodici. Contro, il voto degli altri sei consiglieri comunali. Perché passasse la sfiducia al primo cittadino di Pietraperzia erano necessari i 2/3 dei votanti e quindi servivano 8 voti favorevoli su un totale di 12. Contro la mozione di sfiducia hanno votato Manuel Carciofalo, Rosalba Ciulla, Giuseppe Micciché, Mariella Tamburello, Angelica Zarba – tiutti e cinque di “Ricostruire Pietraperzia” (la lista del sindaco Salvuccio Messina) e l’Indipendente Silvia Romano. Favorevoli alla sfiducia sono stati i tre di “Insieme per Pietraperzia” (Calogero Di Gloria, Giusy Di Blasi e Rosa Maria Giusa) e i tre consiglieri comunali di “Noi per Pietraperzia” (Lorenza Nicoletti, Vincenzo Milazzo e Angelo Vullo). In aula erano presenti tutti i dodici consiglieri comunali, il sindaco Salvuccio Messina e gli assessori Rosalba Ciulla, Angelica Zarba, Carlo Falzone e Salvatore Russo oltre al segretario comunale Calogero Ferlisi. I lavori d’aula sono cominciati alle 16,50 invece che alle 16,30 come da programma a causa del ritardo nell’arrivo del segretario comunale. Notevole presenza di pubblico nell’aula consiliare. La Mozione di Sfiducia era stata firmata e presentata dai tre consiglieri comunali di “Insieme per Pietraperzia” e dagli altri tre di “Noi per Pietraperzia”. Ad apertura dei lavori, Rosa Maria Giusa ha letto le motivazioni della Mozione di Sfiducia al sindaco Salvuccio Messina. Durante i lavori, si sono susseguiti gli interventi dei consiglieri comunali Calogero Di Gloria, Rosa Maria Giusa, Giusy Di Blasi, Angelo Vullo, Lorenza Nicoletti, Vincenzo Milazzo e Silvia Romano.
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Per la lista del sindaco, ha preso la parola Giuseppe Micciché. Subito dopo la lettura della mozione di sfiducia letta da Rosa Maria Giusa, ha preso la parola il sindaco Salvuccio Messina che ha elencato, nel suo lungo intervento durato 45 minuti, tutte le cose fatte e da fare fino ad ora durante i suoi 4 anni e mezzo di sindacatura. Dopo avere dato lettura delle opere, il primo cittadino ha detto; “Desidero rammentare che alcune problematiche tra cui quella della carenza dei medici di famiglia, esulano dalla competenza del Comune”. “Nonostante ciò – ha continuato Salvuccio Messina – per interessamento di questo sindaco, che ha più volte sentito l’allora Direttore Generale Asp 4 di Enna Francesco Iudica ed ha sollecitato lo stesso ha chiesto ed ottenuto la convocazione di un tavolo tecnico direttamente con i vertici dell’Asp 4 di Enna per affrontare la questione. Tutto quello che è stato fatto per ottenere è stato fatto. Tanto é vero che è stata costituita una delegazione comunale comprendente tutte le forze politiche presenti al consiglio comunale di Pietraperzia”. “Questo ha dimostrato – ha detto ancora il primo cittadino di Pietraperzia – che, quando la minoranza ha voluto collaborare, l’amministrazione in carica è stata sempre aperta e disponibile al dialogo, al confronto e alla condivisione. Assieme a questo sindaco ci si è recati ad Enna partecipando al tavolo tecnico (presieduto dal Dottore Francesco Iudica, dalla dottoressa Rosaria Colletto (dirigente del Distretto di Piazza Armerina) e dal dottore Francesco La Tona, (direttore dell’Unità Operativa Cure Primarie). All’incontro, oltre al sindaco e agli assessori erano presenti anche alcuni consiglieri comunali”. ”Sulla base di quanto detto, – ha aggiunto il primo cittadino di Pietraperzia – non si può dire che questo sindaco abbia boicottato ogni iniziativa o abbia impedito di discutere, elaborare e condividere ogni atto ogni documento o che non sia interessato alla problematica sanitaria e ad altre problematiche”.
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Il sindaco Salvuccio Messina dice ancora: “Tutto quello che era possibile fare ed ottenere è stato fatto ed ottenuto. Il sindaco ha partecipato, quando possibile, alle sedute del consiglio comunale e, quando impossibilitato, ha sempre delegato un assessore. E’ singolare che questa mozione arriva alla vigilia del un periodo in cui l’amministrazione comunale è impegnata per garantire servizi e un adeguata offerta culturale tentando di attrarre turisti e visitatori per fare conoscere il proprio territorio. Ci si chiede perché si vuole colpire questo sindaco e la sua amministrazione che non ha alcun interesse personale se non l’amore per la bellezza del territorio pietrino e per la vita di questa comunità di cui, con orgoglio, riveste la carica di primo cittadino. Nei primi quattro anni di questa amministrazione il sindaco, si è adoperato alla ricerca di bandi e di finanziamenti per il nostro paese”. E conclude: “L’attuale amministrazione sta procedendo con il recupero delle somme dovute anche con procedimenti giudiziari in cui il Comune stesso è risultato vittorioso. Concludo con l’appello ai consiglieri comunali a votare serenamente poiché si rischia di fare finire il nostro paese sotto la gestione di un commissariamento con gravi conseguenze sull’azione di risanamento finanziario in corso o una conseguente possibile dichiarazione di dissesto finanziario che comporta un aumento ulteriore delle tariffe dei tributi locali, un possibile taglio dei servizi e finanziamenti con conseguenti ulteriori sofferenze amministrative e che la responsabilità di ciascuno sentirà di evitare. A voi la decisione”.
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Questi gli interventi dei consiglieri comunali: Calogero Di Gloria (capogruppo di “Insieme per Pietraperzia”): “Oggi è una giornata importante per Pietraperzia perché si decidono le sorti del nostro territorio martoriato e ormai ridotto ai minimi termini sia a livello economico che gestionale e dei servizi”: “Con senso di responsabilità abbiamo approvato delle misure correttive per cercare di riequilibrare la posizione economica disastrosa. Abbiamo collaborato con l’amministrazione comunale approvando la variazione di bilancio di 140 mila euro. Di cui 70 mila euro per il quartiere Terruccia e altre settantamila perla strada della Madonna della Cava”. “Da registrare pure – ha detto ancora Calogero Di Gloria – che Il regolamento sulla mensa scolastica da febbraio 2021, è stato redato a ottobre dello stesso anno, quindi dopo otto mesi”. Calogero Di Gloria ha poi detto che “Insieme per Pietraperzia” ha offerto la collaborazione, tra l’altro, per la stesura dei Regolamenti Protezione Civile e Affidamento Verde Pubblico. Il primo regolamento e stato approvato negli anni successivi”. “Da ‘Insieme per Pietraperzia’ – ha continuato Calogero Di Gloria – sono stati fatti altre proposte, atti di indirizzo per la giunta, mozioni e quant’altro ma non sono mai stati portati a compimento a causa della chiusura”. Tra le proposte di “Insieme per Pietraperzia” anche il progetto per la realizzazione di un rifugio per il cane ma non e stato da loro tenuto in considerazione. Per lo sport, “L’Asd Pietrina ha fatto rinascere lo sport a Pietraperzia e il sindaco è andato lì a farsi dei selfie. Noi abbiamo dato atti di indirizzo tra cui una mozione per la ristrutturazione dei campi che non è stata nemmeno inserita nel Piano Triennale Opere Pubbliche. Per la costruzione mensa scolastica, poi ci vogliono dei soldi per la sua gestione. Il Comune di Pietraperzia ha dei decreti ingiuntivi della ditta precedente che ci perseguitano perché mancano gli atti propedeutici, importantissimi per impegnare le somme e, successivamente, darle ha chi ha espletato il servizio”. Calogero Di Gloria ha poi parlato dei “Fondi Comuni Marginali” per i quali ci sono 458 mila euro bloccati da settembre 2022. Al Comune di Pietraperzia e stato istituito il capitolo di bilancio ma, soltanto nel 2023 sono stati individuati i soggetti aventi diritto. In altri comuni sono state già erogate la seconda e la terza annualità e i nostri cittadini che hanno investito o, peggio, hanno chiuso (alcuni di loro), ancora aspettano la prima erogazione E sufficiente apportare una variazione di bilancio per sbloccare la situazione”. “Per la questione sanitaria, – ha continuato Calogero Di Gloria – Pietraperzia e Barrafranca sono stati accorpati a Piazza Armerina ed Aidone; di fatto, a Pietraperzia, abbiano perso un pediatra perché non era stata impugnata la delibera dell’Asp 4 di Enna e il sindaco lo poteva fare entro 90 giorni. Lo stesso dicasi per il medico di famiglia. Noi ci siamo battuti, al pari del sindaco, per risolvere tale problematica”. Calogero Di Gloria ha poi detto che “Pietraperzia, nel campo dei rifiuti, è l’ultimo Comune della provincia di Enna ed è il 387° Comune a livello regionale e noi paghiamo una ecotassa quando andiamo in discarica.”. “Il sindaco si vanta di avere ricevuto settemila euro di contributo ma dimentica di avere, con la discarica, un debito di circa 180 mila euro. Per la questione degli abbonamenti studenti pendolari, “Pietraperzia, dal 2020 ad oggi, non ha avuto nessun rimborso. Hanno sbagliato anche a fare le richieste di rimborsò per gli studenti pendolari”. Numerosi gli altri rilievi mossi da Calogero Di Gloria. Rivolto all’amministrazione comunale, il capogruppo di “Insieme per Pietraperzia” ha poi detto che “non è stato realizzato – da “Ricostruiamo Pietraperzia” – nemmeno un punto contenuto nel programma elettorale da loro presentato nel 2020. E ha concluso: “Rivolgo l’appello a quanti oggi hanno una responsabilità non solo personale ma anche nei confronti dei cittadini, perché votino con coscienza”. Angelo Vullo (capogruppo di ”Noi per Pietraperzia”): “Signor sindaco, Lei dice che siamo usciti dalla maggioranza ma a me risulta che Lei ci ha revocato il mandato perché non ha rispettato i patti e ha voluto premiare altri quando quelli che l’avevamo messo su quella sedia non siamo stati rispettati”. “Lei – ha detto ancora Vullo – ci ha ricontattato e ci ha riproposto che avremmo potuto riamministrare successivamente. Noi siamo coerenti e non siamo attaccati alla poltrona. Per la scorrimento veloce non è stato tutto frutto Suo ma anche dei riferimenti politici che abbiamo pure noi”. Sulla villa comunale di Viale Marconi, Angelo Vullo ha detto che nel parco cittadino ancora i servizi igienici non sono funzionanti. Per il restauro del plesso Verga e del convento Santa Maria di Gesù erano progetti di altre amministrazioni comunali. Voglio ricordare al sindaco che ci sono ancora da pagare quattromila euro per le confraternite, tremila euro per i carrettieri, 1.500 euro per la Scala della Moda, L’opposizione – che siamo maggioranza – abbiamo votato sempre pe le somme in entrata e questo per il bene della collettività”. “Ai firmatari della mozione di sfiducia non ha dato modo di collaborare perché Lei non vuole collaborare e pensa di essere al di sopra di tutti, come fa con la sua Giunta, non dando loro lo spazio che vorrebbero avere”, Angelo Vullo ha detto ancora: “Sul bilancio diciamo che, in un momento delicato per la chiusura del bilancio, Lei ha dato parere favorevole al trasferimento del caposettore economico finanziario. Noi, all’epoca, non sapevamo nulla e glielo abbiamo contestato subito. Il danno che Lei sta creando alla collettività è grande. Io, al Suo posto, mi sarei dimesso seduta stante. Ma non è solo Lei il responsabile perché c’è anche l’assessore al Bilancio che, in quattro anni, non è stato in grado di chiudere un bilancio e Lei lo ha riconfermato per completare la legislatura, Signor sindaco, Lei ha ancora la possibilità di rassegnare le dimissioni, che noi abbiamo chiesto diverse volte, ma Lei non lo ha ancora fatto. Questi danni li pagherà la collettività”. Sul restauro del castello Barresio, Angelo Vullo ha rincarato la dose. “All’epoca l’assessore al Ramo Rosalba Ciulla ci aveva detto, a seguito di una interpellanza da noi presentata circa un anno fa, che non si trovavano i documenti né al Comune e nemmeno alla Regione. Il progetto, quando ero assessore io, era stato finanziato per circa 650 mila euro per la messa in sicurezza dell’antico maniero. Ora Lei ha detto che i documenti sarebbero stati trovati. “Nel settore dello Sport, tempo fa, – ha continuato Angelo Vullo – un privato avrebbe voluto sistemare il campetto di viale Unità D’Italia per farne un campo di paddle. Lei non è stato d’accordo e si è persa anche questa possibilità per lo sport a Pietraperzia. Anche per il centro anziani che sarebbe stato ripristinato da un privato, Lei non ha dato risposta. Il ripristino e la messa in funzione del centro per anziani, avrebbe comportato la possibilità di creare posti di lavoro”. “I soldi che si sarebbero potuti utilizzare per il restauro della palestra del plesso Guarnaccia si sono perduti e sono tornati alla Regione. Associazione dei Comuni: Due milioni e mezzo per la sistemazione del campo sportivo, della villa comunale e delle adiacenze non si sa che fine abbiano fatto”. Angelo Vullo ha concluso: “Noi votiamo per la sfiducia al sindaco perché non vogliamo essere complici del danno che questo sindaco sta arrecando alla collettività. Spero che ognuno di noi non voti per un attaccamento alla poltrona, ma voti con senso di responsabilità e secondo coscienza per il bene nostro e della collettività”. Silvia Romano: “Una mozione di sfiducia ad un sindaco non è mai, e non dovrebbe mai essere, una scelta da fare a cuor leggero. Oggi siamo chiamati ad esprimere un voto che potrebbe segnare le sorti del nostro comune. Faccio un passo indietro: questo consiglio comunale è stato eletto democraticamente nell’ottobre 2020, quindi più di quattro anni fa. Non solo abbiamo superato quello che comunemente si dice il “giro di boa”, ma siamo ormai quasi in scadenza di mandato. Manca circa un anno alle nuove elezioni. Tempo di tirare le somme. Come consiglieri eletti abbiamo il dovere non solo civico ma soprattutto “morale” di fare scelte ponderate per il bene comune e nell’interesse degli stessi cittadini che ci hanno eletto, e quella di oggi è una di queste scelte. In questi quattro anni diciamo che il corso di questa amministrazione non è stato sempre lineare. Mi riferisco principalmente al fatto che in questi anni il nostro comune si è trovato e si trova tutt’ora in una profonda crisi economica. Non si approvano bilanci ormai da tempo, troppo tempo. Cosa significa questo? Che senza lo strumento finanziario un’amministrazione può fare ben poco, perché gli mancano proprio le gambe per camminare….e qui si potrebbe aprire una lunga parentesi sul perché siamo arrivati a questo punto, dove si è inceppata la macchina. Non solo però la situazione finanziaria ma anche la stabilità stessa delle parti di questo consiglio ha subito dei colpi pesanti. Ricordo a noi tutti che questo consiglio non ha una maggioranza numerica da quasi due anni. La geografia del consiglio è cambiata rispetto all’assetto iniziale. Questo ha sicuramente significato non poche difficoltà. Quando si naviga in cattive acque per portare la nave in porto sicuro e al riparo bisognerebbe unire le forze e non remare contro. Ho visto in questi ultimi due anni (ma dall’inizio per la verità)diverse volte uno schieramento di parti opposte, un gioco di forza, uno scontro sui numeri (ricordo ancora il primo consiglio comunale), un dimostrare “forza” attraverso entrate, uscite, numero legale mancato, sedute rinviate, un consiglio insomma ostaggio. Abbiamo spesso fatto i conti con lo stallo inevitabile in questa situazione. Situazione che è figlia di accordi saltati, di cariche promesse e non mantenute, di accordi unilaterali. Tutto molto lontano dal professato bene comune. Siamo qui oggi allora a chiederci a fronte di questa situazione alquanto complessa, cosa sia più giusto fare. Sfiduciare il sindaco significherebbe aprire le porte ad un commissariamento per tutto il tempo fino ad arrivare alla naturale scadenza del mandato e mettere la parola fine a questi giochi di numeri e potere. Numeri….esatto! per sfiduciare il sindaco, lo sappiamo questo, servono i numeri. Serve la maggioranza assoluta che è di 8 consiglieri su 12; i firmatari sono 6. Allora mi chiedo….è un reale voler risolvere una situazione di stallo e inefficienza o un voler dimostrare ancora una volta che sei sono più di cinque?. E ancora un’altra domanda: siamo proprio sicuri che lasciare tutto nelle mani di un commissario sia la scelta migliore? La legge lo consente, è vero! Ma abbiamo noi il diritto “morale” di decretare la morte o la vita di un consiglio comunale eletto dai cittadini? Io credo che La fiducia o la sfiducia debba essere sempre accordata attraverso lo strumento prezioso del voto. A noi consiglieri eletti il dovere di lavorare per il bene comune con coscienza e senza anteporre le nostre esigenze personali a questo. Vogliamo forse smettere di lavorare per questo lasciando tutto ad un commissario? O vogliamo cercare di salvare quel che resta mettendo da parte ogni divergenza?. Le difficoltà ma anche le inefficienze di questa amministrazione sono sotto gli occhi i tutti e anche sotto i miei. Si poteva e si doveva fare di più, con l’aiuto di tutti. Questo consiglio dicevo poco fa, è anche un’occasione per tirare le somme e fare un esame di coscienza. Personalmente credo di aver svolto il mio ruolo con coscienza ma non senza difficoltà. Ricordo ancora la richiesta avanzatami di dimissioni da consigliere comunale, perché avevo una visione diversa e quindi ho preferito rendermi indipendente. Una visione di unità e maturità politica anche in presenza di diverse appartenenze. Una visione che mettesse al centro il dialogo costruttivo. Quella visione che Cicerone chiamava “Concordia ordinum”.La logica che ha accompagnato, invece ,questi anni è stata sempre la stessa….un continuo IO contro IO. L’egocentrismo il male del secolo. Cambiano gli attori, gli schieramenti, le accoppiate ma la logica di fondo è sempre la stessa, e non porta a nulla. Purtroppo uno degli aspetti più distruttivi nelle relazioni tra forze politiche nei paesi democratici, è la frequente applicazione di un pregiudizio di superiorità morale nei confronti degli avversari. La presunzione di essere, come gruppo, moralmente superiori, dalla parte del giusto, tende ad abbassare la dignità degli altri, ed escluderli dal riconoscimento di una motivazione nobile nel loro agire politico. Si innesca un processo di deumanizzazione dell’avversario, si trasforma cioè l’avversario in nemico, verso il quale si esprimono sentimenti (e si rivolgono azioni quindi), che raramente hanno origine dalla reale contrapposizione che si crea nel problema “politico” che si sta discutendo. In tal modo viene a prevalere quella che il presidente Mattarella chiama culto della conflittualità”: non si riconosce più il nucleo di valori che dovrebbe essere comune a tutti cittadini e sui cui base può veramente svilupparsi il confronto politico. Il presidente ci invita insomma a pensare politicamente nel senso più nobile del termine. Oggi il mio voto sarà contro la sfiducia perché ho deciso di pensare politicamente. Il mio è un voto libero da ogni costrizione, è un voto di coscienza, non è un voto per partito preso o di parte, soprattutto è un voto dato libera da ogni “suggerimento benevolo e subliminale” sull’opportunità di votare la sfiducia, libera come sono sempre stata in questi anni di decidere non quello che è meglio per la mia reputazione o per opportunità ma per la mia coscienza”. Lorenza Nicoletti, all’inizio del suo intervento, ha posto l’accento sulla problematica dei Comuni Marginali registratasi a Pietraperzia. Lei si è detta d’accordo con quanto dichiarato da Angelo Vullo e da Calogero Di Gloria ed ha concluso:“Richiamo l’attenzione dei consiglieri comunali nel votare con coscienza ma non per votare contro la persona ma per esprimersi sulla collocazione al primo posto del bene della comunità di Pietraperzia”. Vincenzo Milazzo: “Innanzitutto tengo a precisare che il sottoscritto utilizza lo strumento politico come mezzo per portate benefici sul territorio, come ho già dimostrato portando un finanziamento di 50 mila euro per il ripristino del portone e del rivestimento marmoreo delle colonne portanti della chiesa. Madre di Pietraperzia”. “Mi rivolgo ai consiglieri comunali – ha continuato Vincenzo Milazzo – invitandoli a votare la sfiducia all’unanimità per cercare di salvare il salvabile e non condannare i cittadini, il prossimo anno, a pagare un debito maggiore. Vincenzo Milazzo ha detto ancora: “In particolare mi rivolgo a Manuel Carciofalo che oggi svolge un ruolo di fondamentale importanza, quello di capogruppo, e mi auguro che abbia invitato i consiglieri a votare la sfiducia, altrimenti, in parte, la responsabilità è anche sua. Inoltre invito i consiglieri che non dovessero votare la sfiducia, a spiegare le motivazioni enle iniziative che intendono mettere in campo per risolvere il problema economico”. Vincenzo Milazzo ha detto ancora: “Approfitto della presenza del sindaco per dire che, purtroppo, questa amministrazione non ha raggiunto gli obiettivi prefissati. Per amministrare ci vuole conoscenza e competenza e, quello che questa amministrazione ha dimostrato più volte di non avere, ma, se qualcuno vuole vedere come si amministra, lo invito a visionare la pagina del sindaco di Valguarnera Francesca Draià e vedere cosa ha fatto – negli ultimi due anni – sulle strutture scolastiche, sportive, sulla mensa scolastica. Vincenzo Milazzo ha concluso “Chiudo invitando i consiglieri a votare con senso di responsabilità e a non tradire il patto che abbiamo fatto con l’elettorato. Come patto elettorale intendo che, quando in campagna elettorale chiediamo la fiducia, é sottinteso che portiamo avanti il bene comune e non l’interesse personale. Quindi votate con senso di responsabilità”. Giuseppe Micciché (“Ricostruiamo Pietraperzia”) “Caro Sindaco, credo che questa legislatura sarà ricordata per le numerose mozioni di sfiducia presentate in questo consesso. Cogliendo l’invito fatto sui social dai promotori della mozione di sfiducia, mi sono fermato un momento a riflettere, ho cercato di attenzionare e valutare quali fossero le opportunità proposte per ripartire, ho cercato quale fosse il nuovo slancio, la politica più vicina ai cittadini che si proponeva e si voleva intraprendere, ho letto e riletto la mozione cercando, nella stessa, quali fossero le basi o il progetto che si proponeva, per servire al meglio la collettività. Nulla di ciò è stato trovato nel documento prodotto”. “La mozione attuale – ha detto ancora Giuseppe Micchiché – è una mozione sterile dove mancano i più elementari presupposti per poterla condividere”. “Per quanto mi riguarda, risulta palese come la stessa mozione di sfiducia manchi delle più elementari argomentazioni tese a giustificarne una condivisione. La stessa risulta fondata su fatti e circostanze inesistenti e su presunte inadempienze che, ove reali, non sono, comunque imputabili al sindaco tant’è che la si può ritenere di manifesta assurdità con evidenti travisamenti dei fatti, nella fattispecie non esistenti”. Resta ferma la mia fiducia – ha continuato MIcciché – al sindaco Salvuccio Messina che, in occasione di questa mozione di sfiducia, rinnovo adesso e fino al completamento del mandato”. Giuseppe Micciché ha detto ancora: “Sono certo e sicuro che la presente mozione di sfiducia, in assenza di adeguate motivazioni, verrà respinta per mancato raggiungimento del quorum previsto. Nella speranza che non giungano solo mozioni di sfiducia, ma possano arrivare quelle risposte che l’intera comunità si attende”. E ha concluso; “Sindaco, Le auguro un buon lavoro e un buon proseguimento di mandato”. Giusy Di Blasi: “La situazione di blocco non è determinata dalla volontà dell’opposizione di dimostrare che noi abbiamo i numeri. La situazione di stasi in cui si trova, da un anno e mezzo, questo consiglio comunale è determinata da altro. E’ la manifestazione immediata dell’impossibilità di dare un governo a questo paese. Sono passati cinque anni dalle ultime elezioni – diceva qualcuno – e nulla è cambiato. Adesso bisogna avere il coraggio di dire basta alle belle parole, alle chiacchiere, alle speculazioni, alle false promesse e alle inutili illusioni. Insieme diciamo basta a tutto questo immobilismo. Ormai siamo stanchi e offesi da questa inerzia di chi predica bene e razzola male”. Giusy Di Blasi ha ripreso alcune frasi contenute nel programma elettorale di “Ricostruiamo Pietraperzia” tra cui ‘E’ arrivato, finalmente, il momento della svolta, della ricostruzione e del vero cambiamento. Ed è per questo che vi chiedo uniamo insieme le nostre forze. Solo così, collaborando, riusciremo a dare al nostro amato paese, quel meritato rispetto. A parere mio bisogna cercare e portare a compimento i progetti che possano migliorare o, addirittura a creare un futuro migliore per tutti noi. Il consigliere comunale non è un personaggio, è una persona che mette la propria faccia, la propria dignità, la propria esperienza e i sacrifici al servizio della cittadinanza”. “Questi sono – ha continuato Giusy Di Blasi – impegni che voi di ‘Ricostruiamo Pietraperzia’ avete assunto cinque anni fa nei confronti degli elettori ed io che, cinque anni fa, ho deciso di mettermi in lista, per il consiglio comunale, non ho alcuna ragione per ritenere che in quel momento voi foste veramente convinti di portate avanti un progetto per il bene della collettività”. “Pietraperzia, come affermato da questo sindaco, nel programma elettorale, sarebbe dovuta diventare ‘una città che cresce con qualità, una città più bella da vivere, una città più attiva e più sicura’. Cinque anni fa credevo nella possibilità che avreste adottato delle misure a favore dei commercianti e degli artigiani e ai mercatini settimanali, Giusy Di Blasi ha concluso: “Adesso non ci credo più e vi invito a fare la vostra scelta e a ricordarvi che la promessa e la coerenza la dovete ai cittadini che vi hanno votato”. Rosa Maria Giusa: “Preso atto che i consiglieri che mi hanno preceduto hanno illustrato alla perfezione la situazione disastrosa in cui versa il nostro paese (cito, ad esempio la perdita di acqua nelle vie cittadine, le erbacce che sono state rimosse grazie ai volontari della Forestale che hanno fatto un lavoro egregio) desidero fare alcune mie considerazioni.”. “Signor sindaco – ha detto ancora Rosa Maria Giusa – Lei non deve dimenticare le parole pronunciate dal consigliere Calogero Di Gloria al primo consigliò comunale: ‘Oggi a Pietraperzia ci sono 2 sindaci. Le ricordo che Lei ha vinto per una manciata di voti’”. “La prima cosa che doveva fare – ha continuato Rosa Maria Giusa – era collaborare con l’opposizione che si è resa sempre disponibile per il bene della collettività. Non dimentichi che, per senso di responsabilità, abbiamo sempre mantenuto il numero legale. Signor sindaco, io penso che, nel momento in cui un sindaco perde la maggioranza, non possa fare altro che prenderne atto e rassegnare le proprie dimissioni”. Ancora Rosa Maria Giusa: “Cari consiglieri, il nostro dovere civico nei confronti dell’elettorato che ci ha votato e che. giustamente, ci ha chiesto di presentare la mozione di sfiducia al sindaco, è quello di portare avanti la volontà dell’elettorato”. “Caro sindaco – ha continuato la consigliera di “Insieme per Pietraperzia” – questa amministrazione comunale da Lei guidata, sarà ricordata per avere perso finanziamenti, ordinaria gestione al collasso, coalizione allo sbando, mancanza di confronto con la cittadinanza. Non ha saputo intraprendere i rapporti di dialogo aperto con il consiglio comunale”. Rosa Maria Giusa ha concluso: “Il programma elettorale da Lei presentato, è assolutamente incompiuto. Questo immobilismo ha portato al declino la nostra comunità sotto l’aspetto economico, culturale e sociale. Invito, pertanto, i consiglieri comunali a votare la mozione di sfiducia con coscienza e responsabilità”. Al termine della votazione, il sindaco Salvuccio Messina, visibilmente soddisfatto, ha detto: “Ritengo la mozione di sfiducia pretestuosa e priva di ogni esistenza perché non c’è nessun argomento politico, né penale”. “E’ una mozione di sfiducia – ha continuato il sindaco – che io ritengo inutile. La testimonianza l’ha data il consiglio comunale. Io resto il sindaco per il bene di Pietraperzia e per tutti i consiglieri che, ancora una volta, hanno dimostrato fiducia e attaccamento alle sorti del nostro paese”. “Oggi – ha continuato il primo cittadino Salvuccio Messina – non ha vinto il sindaco ma ha vinto Pietraperzia”. Salvuccio Messina ha concluso: “Ringrazio tutti i consiglieri che, ancora una volta, hanno posto la loro fiducia nella mia persona. Grazie ai consiglieri comunali Manuel Carciofalo, Rosalba Ciulla, Giuseppe Micciché, Silvia Romano, Mariella Tamburello, e Angelica Zarba. Ringrazio tutti e sei per la fiducia posta nei miei confronti”. GAETANO MILINO.