Tariffe Idriche: tempi stretti per bloccare il possibile aumento.

Acqua costosa rubinetto

Le tariffe idriche potrebbero subire un incremento nei prossimi mesi, causando preoccupazione tra cittadini e imprese. Le autorità competenti hanno a disposizione tempi molto limitati per intervenire e implementare misure che possano evitare o attenuare l’aumento. È necessario un lavoro coordinato tra istituzioni e gestori del servizio idrico per garantire che eventuali modifiche alle tariffe siano giustificate e sostenibili, senza gravare eccessivamente sulle famiglie e sul sistema produttivo.

I sindaci della provincia di Enna, membri dell’ATI (Assemblea Territoriale per il servizio idrico Integrato), si sono espressi favorevolmente alla riduzione delle tariffe idriche, anche a costo di rinunciare a interventi su investimenti considerati superflui. Tuttavia, tale decisione potrebbe avere conseguenze significative, nel caso di Barrafranca in particolare, in quanto molte delle tubazioni sono obsolete e necessiterebbero di essere completamente sostituite per evitare danni futuri, in ogni caso si tratterebbe di mantenere al 31% l’aggravio di spesa sulla tariffa.

La proposta

Il mandato politico dei sindaci è indirizzato a ottimizzare le risorse e cercare soluzioni per alleggerire il peso economico sui cittadini. La proposta di ridurre gli investimenti superflui o non urgenti, avanzata dai sindaci dell’ATI, mira proprio a questo obiettivo. Tale riduzione, che deve comunque passare al vaglio degli esperti tecnici della società Acquaenna, potrebbe portare a un abbassamento della tariffa attuale a beneficio degli utenti. Tra i principali sostenitori di questa iniziativa si annoverano il sindaco di Barrafranca Giuseppe Lo Monaco e il sindaco di Troina Alfio Giachino. La proposta di ridurre gli investimenti considerati superflui, sebbene già giudicata non applicabile dai tecnici di Acquaenna, è stata nuovamente avanzata dal presidente Nino Cammarata, sindaco di Piazza Armerina. L’intenzione è quella di sottoporla al consiglio per la votazione, ma al momento rimane incerto l’esito della sua approvazione.

Cosa potrebbe accadere?

Potrebbe accadere che, se l’assemblea dell’ATI non deliberasse la tariffa entro i termini stabiliti da ARERA, scatterebbero automaticamente gli aumenti richiesti da Acquaenna. Questo scenario aggraverebbe ulteriormente il peso delle già elevate tariffe per i cittadini, generando potenziali malumori e tensioni. La diffida di ARERA rappresenta un segnale chiaro: sono necessari interventi tempestivi e decisioni condivise per evitare conseguenze economiche negative per la collettività. L’appuntamento fissato dopo il 20 marzo sarà quindi cruciale per determinare il futuro delle tariffe e per scongiurare ulteriori aumenti.

I comitati sul piede di guerra

“Senzacquaenna” è il comitato che porta nel nome il suo obiettivo principale: l’uscita dei comuni dall’ente gestore, con il ritorno alla gestione diretta delle risorse idriche. Questo implicherebbe che i comuni si dotino di personale tecnico e di attrezzature per amministrare autonomamente la rete idrica e fognaria, come avveniva fino a pochi anni fa. Un esempio recente è il comune di Barrafranca, che ha mantenuto la gestione in house fino al 2023, prima di passare al sistema attuale.

Il 9 marzo 2025, il comitato ha organizzato un incontro informativo (leggi l’articolo), durante il quale è stato illustrato ai cittadini il percorso per avviare una class-action contro Acquaenna, spiegando nel dettaglio le ragioni di questa iniziativa.

In un comunicato, il Coordinamento Provinciale dei Comitati Cittadini della provincia di Enna ha dichiarato: “Pertanto i Comitati Cittadini Ennesi chiedono all’Assemblea Territoriale Idrica di assumere con senso di responsabilità, nei confronti dei cittadini, ogni atto che eviti qualsiasi aumento delle tariffe idriche.” Questo appello è accompagnato dalla premessa che “L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), con nota 00014326/2025 del 28/02/2025, ha diffidato l’Assemblea dei Sindaci sulle tariffe idriche 2024-2029 e potrebbe accogliere, in caso di inadempienza, la proposta di aumento avanzata dal gestore Acquaenna“.

Il “caso” di Barrafranca

Nel frattempo cresce l’indignazione dei cittadini di Barrafranca, costretti a fare i conti con bollette dagli importi ritenuti esorbitanti e, in alcuni casi, anomali, come confermato dagli stessi gestori di Acquaenna. Gli abitanti attribuiscono il problema a contatori obsoleti e poco affidabili, incapaci di garantire una misurazione accurata dei consumi reali di acqua. Inoltre, segnalano che il sistema sembra contabilizzare anche l’aria presente nelle tubature, che si svuotano e si riempiono a intermittenza, causando ulteriori rincari. Ciò che desta maggiore perplessità è l’assenza di contatori elettronici di ultima generazione, sostituiti da dispositivi meccanici ormai superati e non più adeguati agli standard tecnologici moderni.

La rete “Colabrodo”

A complicare ulteriormente la situazione contribuisce una rete idrica ormai vetusta e vasche di accumulo che, nel corso degli anni, hanno ricevuto interventi di manutenzione sporadici o del tutto assenti. Gran parte delle tubature risale infatti all’immediato dopoguerra, evidenziando la necessità di un ammodernamento radicale. Sebbene i tecnici di Acquaenna abbiano effettuato alcuni interventi tampone, questi si sono rivelati insufficienti. Attualmente la distribuzione avviene con regolarità nelle ore programmate, ma la prospettiva di una fornitura continua h24 sembra ancora un miraggio lontano.

Le possibili soluzioni, una

La soluzione ideale consiste nell’ammodernamento completo della rete idrica e fognaria di tutto il centro abitato, integrando le più recenti tecnologie. Una gestione centralizzata e remota, supportata non solo dall’uomo ma anche dall’intelligenza artificiale, garantirebbe un sistema altamente efficiente, capace di ottimizzare le risorse e ridurre sensibilmente i costi operativi. Questo approccio genererebbe benefici significativi sia per i cittadini sia per l’ente gestore. Inoltre, la riduzione dei costi potrebbe essere ulteriormente favorita dall’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico, che fornirebbe energia sufficiente per alimentare gli impianti di distribuzione e controllo, abbattendo le spese legate al consumo di energia elettrica.

La conclusione

Concludiamo con L’intervento del sindaco avv. Giuseppe Lo Monaco che, seppur in fase sperimentale per un solo giorno alla settimana, offre la possibilità ai cittadini di trovare interlocuzione con Acquaeenna nei locali del comune ed afferma: “La nostra azione politica sta ottenendo altri importanti risultati. Dopo l’incontro tenutosi di recente nel palazzo comunale alla presenza delle autorità politiche locali, dell’ATI e del gestore AcquaEnna, è stato possibile istituire, a partire da mercoledì 19 marzo p.v. dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 16:00 presso la Sala Monsignor Cravotta – Piazza F.lli Messina (palazzo di fronte all’ufficio postale), uno sportello di AcquaEnna per ricevere gli utenti destinatari di “bollette anomale”. Lo sportello sarà operativo il mercoledì di ogni settimana.”