CATANIA. Presentata la Rete Unesco dei festival culturali delle città tardo barocche del Val di Noto

Sei realtà culturali della Sicilia orientale assieme per promuovere il territorio UNESCO.
È stata presentata venerdì, a Palazzo degli Elefanti a Catania, nella Sala Giunta del Comune, la Rete UNESCO dei festival culturali delle città tardo barocche del Val di Noto del Distretto Turistico del Sud Est: un’iniziativa, nata da un’idea di Simone Dei Pieri e accolta e promossa dal Distretto turistico del Sudest, che mira a coordinare e valorizzare le principali manifestazioni culturali che animano il territorio del Val di Noto, nei luoghi riconosciuti come patrimonio dell’umanità.
I festival fondatori della Rete sono: Catania Book Fest, Marzamemi Book Fest, MAST Fest di Scicli, Filinona Festival di Scicli, Sikelia Festival di Caltagirone e Bosco Colto di Caltagirone.
All’incontro erano presenti l’ideatore e coordinatore della Rete, Simone Dei Pieri, Paolo Patanè, direttore dell’ente gestore del sito UNESCO delle città tardo barocche, Anastasia Ruta per MAST Fest, Andrea Maccarrone di Filinona Festival, Giuseppe Federico di Sikelia Festival e Sebastiano Diamante per Marzamemi Book Fest. A celebrare la nascita della rete anche il vicesindaco di Catania, Paolo La Greca, e il direttore dei beni culturali, Paolo Di Caro.
«Ci siamo confrontati con franchezza – ha dichiarato Simone Dei Pieri – sull’importanza di un coordinamento sia tra i diversi eventi culturali che fanno e faranno parte della rete, sia nel dialogo con la pubblica amministrazione. I festival culturali aprono infatti nuove opportunità per il territorio, creano un importante indotto economico e contribuiscono a unire le comunità che vivono quel territorio».
La Rete si propone tre obiettivi principali: facilitare il dialogo tra i festival e le amministrazioni locali, creare un calendario condiviso degli eventi e promuovere l’offerta culturale del territorio alle principali fiere internazionali del turismo.
«È un dato di fatto che ogni euro investito in un festival culturale ne produce circa tre di gettito per il territorio – ha proseguito Dei Pieri – Non si tratta di fondi che guadagnano i festival, ma di un beneficio economico per l’intero territorio. Con migliaia di partecipanti complessivi, questa rete ha una potenzialità importante».
Il prossimo passo della Rete, annunciato dal coordinatore, sarà aprire a nuove esperienze culturali, festival ed eventi vitali per la Sicilia.
«Incontrare i festival – ha concluso Simone Dei Pieri – significa incontrare idee, temi e soprattutto giovani organizzatori e i loro pubblici, creando quella connessione con le comunità di cui abbiamo bisogno».