ENNA.Truffa agli anziani. Misura cautelare nei confronti di due napoletani

Anziana sola chiede aiuto ai carabinieri

Anziana sola chiede aiuto ai carabinieri

Continua senza sosta l’attività dei Carabinieri del Comando Provinciale di Enna nel contrasto al fenomeno delle truffe agli anziani mediante il metodo dell’inesistente incidente stradale e
del falso maresciallo.
Il Reparto Operativo di Enna ha infatti tratto in arresto su disposizione del G.I.P. presso il Tribunale di Enna – che ha concordato la richiesta misura cautelare personale formulata dalla
locale Procura della Repubblica – due soggetti resisi responsabili di una truffa perpetrata nei confronti di un’anziana della provincia di Enna. I militari, coordinati dalla Procura ennese, hanno infatti riscostruito quanto accaduto la scorsa estate allorquando alcuni soggetti, provenienti dal napoletano, sono riusciti a carpire la buona fede della donna con l’escamotage di un presunto incidente stradale provocato dal figlio della vittima con conseguenti lesioni nei confronti di una terza persona. L’anziana veniva raggiunta
telefonicamente sulla propria utenza dapprima da uno dei malfattori il quale, qualificatosi come “maresciallo dei Carabinieri”, le proponeva al fine di porre in libertà il figlio nel
frattempo arrestato per aver provocato l’incidente, di preparare una somma di alcune migliaia di euro per rimetterlo in libertà, soluzione successivamente confermata da altri complici. La donna, indotta in errore e in forte stato d’ansia, consegnava a seguire ad un altro falso carabiniere presentatosi presso la propria abitazione del denaro e dei gioielli che nel frattempo aveva recuperato.
La successiva articolata e puntuale attività investigativa condotta dai veri carabinieri del Reparto Operativo, coordinata dalla Procura ennese, attraverso l’analisi di sistemi di
videosorveglianza presenti lungo le arterie autostradali, la verifica di banche dati in uso alle forze di polizia e l’analisi del traffico telefonico permetteva l’individuazione dei due arrestati, una napoletana trentaduenne e un quarantasettenne di Casoria. Gli stessi, individuati a seguito di certosine ricerche, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso le Case Circondariali del meridione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ennese per il
prosieguo delle indagini.
Da questa ennesima vicenda che conferma l’attualità della fattispecie di reato – non a caso il Reparto Operativo di Enna aveva già tratto in arresto nei mesi scorsi altri due campani che
avevano compiuto analogo delitto nel capoluogo ennese – si trae spunto per ricordare che nessun appartenente alle forze dell’ordine chiede somme di denaro e, in casi simili, è necessario rivolgersi immediatamente alle “vere” Forze di polizia, contattando il numero unico d’emergenza 112 per segnalare l’accaduto.
Si evidenzia che il procedimento penale pende in fase di indagini e che l’indagato non può definirsi colpevole fino a sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.