VIOLENZA SULLE DONNE: Petralia (Cisl): “Servono interventi strutturali e cultura del rispetto”

Carmela Petralia

Il tema della violenza sulle donne torna tristemente alla ribalta anche in provincia di Caltanissetta, con alcuni recenti episodi di cronaca che destano forte preoccupazione.
La segretaria generale della Cisl Agrigento Caltanissetta Enna, Carmela Petralia, esprime grande allarme sottolineando la necessità di un impegno condiviso e strutturale.
“È fondamentale partire dalle scuole – afferma – promuovendo l’inserimento nei programmi scolastici, con il pieno coinvolgimento delle famiglie, di percorsi di educazione al rispetto, anche attraverso una formazione emotiva e sentimentale. Solo rendendo gli individui consapevoli delle proprie emozioni e azioni, si potranno costruire relazioni affettive e familiari più sane ed equilibrate”.
Un altro tema cruciale, prosegue la segretaria, è quello dell’autonomia economica: “Spesso la mancanza di indipendenza economica incide profondamente e drammaticamente sulla vita delle donne, inducendole troppo spesso alla sottomissione e ad accettare comportamenti intollerabili”.
La violenza sulle donne è un fenomeno trasversale, che colpisce in ogni età e contesto sociale. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, continua a manifestarsi in molteplici forme: molestie, violenza domestica, disparità di genere, sfruttamento, violenze fisiche, sessuali e psicologiche, fino alla privazione arbitraria della libertà e, nei casi più estremi, della vita.
“Per contrastare efficacemente la violenza di genere – continua – servono misure strutturate, mirate a favorire una maggiore inclusione femminile nel mondo del lavoro. Come Cisl Ag Cl En, attraverso le nostre federazioni, enti, associazioni e il coordinamento donne, continueremo a promuovere una cultura della parità, del rispetto e del rifiuto della violenza. Crediamo che per il benessere delle donne e dell’intera società non basti una condanna formale: servono azioni concrete e condivise”.
“In quest’ottica – conclude – abbiamo avviato un percorso per chiedere agli enti locali, laddove ancora mancanti, l’istituzione degli Osservatori per la parità di genere, coinvolgendo tutte le forze istituzionali e sociali del territorio”.