«E’ un momento difficile per l’economia del territorio con evidenti effetti negativi. Basta! Non è possibile continuare a piangere mentre le aziende chiudono o si assiste al licenziamento continuo di padri di famiglia. Per un giovane come me è sconvolgente vedere aziende di amici in ginocchio dalla crisi. Ma il problema che mi assilla è che 11 numero è esponenziale, per cui non sono solo le aziende di amici ma anche quelle che nel mio territorio sono presenti e non conosco». Questo lo sfogo personale dell’imprenditore barrese Sebastiano Aiello sostenuto da un altro giovane imprenditore Rocco Selvaggio, di Mazzarino, per rilanciare idea del successo di un’azienda e studiare il modo di come affrontare la crisi. Il secondo meeting, dopo Enna, svoltosi a Caltanissetta nella sala conferenze di villa Barile fa parte di un progetto dal titolo “Cambiamo per non subire la crisi”, un tema singolare introdotta da due giovani intraprendenti, un modello dell’imprenditona ennese e nissena, che, nonostante conducano un lavoro in settori diversi, Aiello nel settore dei prodotti petroliferi, e Selvaggio nel mondo dell’edilizia industriale, nutrono la speranza di poter trasmette gli elementi giusti per riflettere assieme sulla situazione dell’imprenditoria locale e del territorio siciliano.
Durante l’incontro a cui hanno partecipato diversi rappresentanti del mondo imprenditoriale ennese e nisseno sono state descritte le quattro condizioni di scambio, quello criminale, parziale, equo e di abbondanza, applicate a un’azienda, dove secondo l’uso determina il successo o il fallimento di un’azienda. Ad introdurre elementi di grande attualità i responsabili di Expanditalia, Alessandra Torrisi, Lucia Ferraro e Luigi Lendon i quali si occupano di formazione partendo dalle risorse umane e grazie all’uso del metodo “Hubbard management system” definiscono le strategie aziendali a medio e lungo termine così da ottimizzare le risorse umane, tecniche e finanziarie.
«Abbiamo distribuito gratuitamente ai partecipanti – afferma Aiello – assieme all’amico Rocco un opuscolo, “La via della felicità” dove ad un certo punto si parla di mantenere la parola data. Un imprenditore conquista fiducia e ammirazione se ha un rapporto familiare con i suoi collaboratori. La nostra stessa vita può diventare molto confusa se cerchiamo di unirci a persone che non mantengono le loro promesse perché fare gli imprenditori oggi prevede due regole fondamentali: unione e professionalità». Sebastiano Aiello, 33 anni, è sposato con Delisa lo Gioco con cui ha condiviso la gioia della nascita di due figli. L’azienda nata molti anni, è a conduzione familiare, e grazie alla creazione di un marchio “Harpoil” è riuscito ad aprire di recenteun impianto anche a Piazza Armerina oltre a quello esistente a Barrafranca. Analizzata da Sebastiano Aiello anche la situazione del territorio nisseno, similare a quello del nisseno, di aziende che hanno ceduto alla crisi attuale. Alla domanda: «Come hai raggiunto i tuoi traguardi personali e dell’azienda? » Aiello risponde: «Non pensate che sia stato semplice. E se non avessi fatto nulla, sarebbe toccato anche a me chiudere, così come altre aziende ennesi. Ho capito che mi serviva la conoscenza dettati da un cambiamento radicale dell’azienda: la formazione delle risorse umane della mia azienda».
RENATO PINNISI
ENNA. GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE IL CONVEGNO “LA MENTE TRA LE NUVOLE”,
Organizzazione a cura dell’istituto Superiore per le Scienza