In occasione della ricorrenza del 4 novembre, pubblichiamo questa foto d’epoca (archivio cav. Giovanni Collura), che ritrae i festeggiamenti del 4 novembre 1921 a Barrafranca (EN), quando l’attuale monumento ai Caduti, da tutti conosciuto come “U pupu”, sito in piazza Regina Margherita, non era stato eretto, cosa che avvenne nel 1935. Come si vede dalla foto, i festeggiamenti avvenivano davanti al sagrato della chiesa di san Francesco, sita in piazza Regina Margherita, alla presenza delle autorità civili e militari, dei frati francescani, dei reduci della guerra e di tutta la popolazione che, con fervore, ricordava i caduti della “Grande Guerra”. Tutta la popolazione accorreva a ricordare i suoi figli morti per la patria durante la “Grande Guerra” (1914-1918).
Dagli archivi storici si evince che in quel 4 novembre 1921, le onoranze al “Milite ignoto”, così denominata la ricorrenza, furono pronunciate dall’avv. GIUSEPPE GUIDO LOSCHIAVO (1899-1973), pretore del Mandamento a Barrafranca dal settembre 1921al luglio 1922.
Esiste un opuscolo datato 4 novembre 1921 e stampato a spese del comune di Barrafranca, dal titolo: “ONORANZE AL MILITE IGNOTO- Parole pronunciate il 4 novembre 1921 dall’avv. GIUSEPPE GUIDO LOSCHIAVO pretore del Mandamento (una copia è in mio possesso). Anche la nostra cittadina diede il suo contributo di sangue alla Patria, il cui elenco è riportato nelle lapidi dell’attuale monumento. Fu durante il periodo fascista che si decise di erigere, anche a Barrafranca, un monumento ai caduti della “Grande Guerra”, a perenne ricordo del loro sacrificio. Il monumento fu inaugurato il 3 novembre 1935. Ne riportiamo l’elenco:
Sott.Ten. LIGOTTI ANGELO fu Liborio. Caporali: BARBAGALLO LUIGI; FARACI GAETANO; GAGLIOLO ALFONSO; LA ZIA SALVATORE; PANEPINTO ANGELO; TAMBE’ ALESSANDRO. Soldati: AIELO GAETANO; ASSENNATO SALVATORE; AVOLA ROCCO; BEVILACQUA GIUSEPPE; BEVILACQUA LIBORIO; BONAFFINI GIUSEPPE; BONAFFINI LUIGI; BONAFFINI SALVATORE; BONFIRRARO ANTONINO; BONFIRRARO GAETANO; BONFIRRARO GIUSEPPE di Giuseppe; BONFIRRARO GIUSEPPE di Salvatore; BONFIRRARO GAETANO; BONFIRRARO PIETRO; BOTTIGLIERI GIUSEPPE; BRUNO ALESSANDRO; CAMPOCHIARO MATTEO; CASSERO PIETRO; CASTRONUOVO SALVATORE; CENTONZE PAOLO; COLLURA ONOFRIO; COSTA GIUSEPPE; COSTA SALVATORE; CRAPANZANO GIUSEPPE; CUCCHIARA GIOVANNI; CUCCHIARA GIUSEPPE; D’ALEO GIUSEPPE; D’ALESSANDRO VINCENZO; D’ANGELO GAETANO DIDIO SPAGNUOLO SALVATORE; FALLUZA AGOSTINO; FARACI GIUSEPPE; FARACI GIOVANNI; FARACI SALVATORE; FAUDONE ALESSANDRO; FERRIGNO GAETANO; FRANCHINO GIUSEPPE; GAGLIANO SALVATORE; GAGLIOLO VINCENZO; GALIANO BENEDETTO; GERACI CALOGERO; GIAMMUSSO SALVATORE; GIUNTA ANGELO; GIUNTA FILIPPO; GIUNTA GIOVANNI; GIUNTA PAOLO; GUGLIARA FILIPPO; IUDICA ANTONINO; LA DELFA GIUSEPPE; LA LOGGIA GIOACCHINO; LANZA GIUSEPPE; LA PORTA GIUSEPPE; LA ZIA FILIPPO; LA ZIA SALVATORE; MADONIA FILIPPO; MARCHI’ COSIMO; MASOTTA GIOVANNI di Filippo; MASOTTA GIOVANNI di Ignazio; MASSA PASQUALE; MASUZZO SEBASTIANO; MATTINA LIBORIO; MESSINA CALOGERO; MUNDA LUIGI; NICOLETTI SALVATORE; NICOSIA MARIANO; PALMERI GIUSEPPE; PANEPINTO ANGELO; PANEPINTO GIUSEPPE; PATERNO’ ALESSANDRO; PIAZZA GIOVANNI; PITRELLA FILIPPO; RAZZA GIOVANNI; RAZZA MARIANO; RUSSO ALESSANDRO; SANSONE LUIGI; SEGGIO LUIGI; SICILIANO ALESSANDRO; SIMONTE ANTONINO; SPATARO CALOGERO; SPATARO GIUSEPPE di Calogero; SPATARO GIUSEPPE di Steliario; STRAZZANTI SALVATORE; TERRANOVA LUIGI; TORTORICI MICHELE; TUMMINO GIACOMO; TUMMINO GIUSEPPE; VERDURA PIETRO.
CURIOSITÀ: la festa del 4 novembre ricorda l’entrata in vigore del cosiddetto armistizio di Villa Giusti (Padova) del 1918, con il quale in Italia si fa coincidere, convenzionalmente, la fine della Prima Guerra Mondiale e fu istituita già nel 1919 per commemorare e rendere onore ai tanti commilitoni caduti per la patria.
Milite Ignoto: le Nazioni che avevano partecipato alla Grande Guerra vollero onorare i sacrifici e gli eroismi delle collettività nella salma di un anonimo combattente caduto con le armi in pugno. In Italia l’idea di onorare una salma sconosciuta risale al 1920 e fu propugnata dal Generale Giulio Douhet. Il disegno di legge fu presentato alla camera italiana nel 1921. Approvata la legge, il Ministero della guerra diede incarico a una commissione di percorrere i campi di battaglia per raccogliervi undici salme d’impossibile identificazione, fra le quali la sorte ne avrebbe designata una, da tumulare in Roma sul Vittoriano, sotto la statua equestre del “Padre della Patria”. La commissione esplorò attentamente tutti i luoghi nei quali si era combattuto. Fu scelta una salma per ognuna delle seguenti zone: Rovereto, Dolomiti, Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonzo, San Michele, tratto da Castagnevizza al mare. Le undici salme ebbero ricovero, in un primo tempo, a Gorizia, di dove furono poi trasportate nella basilica di Aquileia il 28 ottobre 1921. Quivi si procedette alla scelta della salma destinata al glorioso riposo sull’Altare della patria. La scelta fu fatta da una popolana, Maria Bergamas di Trieste, il cui figlio Antonio aveva disertato dall’esercito austriaco per arruolarsi nelle file italiane, ed era caduto in combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato. La bara prescelta fu collocata sull’affusto di un cannone e, accompagnata da reduci decorati al valore e più volte feriti, fu deposta in un carro disegnato dall’architetto Cirilli. Le altre dieci salme rimaste ad Aquileia furono tumulate nel cimitero di guerra che circonda il tempio romano. Il viaggio si compì sulla linea Aquileia-Venezia-Bologna-Firenze-Roma e lungo il tragitto folle d’italiani poterono esprimere i loro sentimenti di ringraziamento. La cerimonia ebbe il suo epilogo nella capitale. Il 4 novembre 1921 ascese all’Altare della patria, divenendo il simbolo di ogni combattente caduto in guerra.
Rita Bevilacqua