Sono 768 le situazioni di criticità di natura idrogeologica riscontrate dal Dipartimento regionale di Protezione Civile in provincia di Enna. A fornire il non certo esaltante dato il geologo valguarnerese e fresco di elezione tra i 15 componenti del consiglio nazionale dell’ordine dei Geologici Fabio Tortorici. E gli ultimi eventi di maltempo della scorsa settimana per Tortorici hanno messo a nudo e confermato la preoccupante situazione di un territorio martoriato negli ultimi 50 anni, e con tre condoni edilizi, dalla selvaggia cementificazione. “L’ultima ondata di maltempo ha accentuato i danni – commenta – aia ai nuclei abitati in particolare dove sono state realizzate infrastrutture, sia abusivamente ma anche legalmente che alla viabilità, infrastrutture e servizio idrico. Troppo semplicistico addossare la colpa solo ed esclusivamente alle mutazioni climatiche. C’è una diffusa situazione di anomalie idrogeologico-idrauliche nell’ambito dei piccoli torrenti o ruscelli, in cui sono state disattese le basilari regole finalizzate al rispetto del deflusso naturale delle acque superficiali”. Per Tortorici si deve intervenire in tutti i territori comunali alla pulizia degli attraversamenti stradali, rimuovendo detriti e vegetazione infestante. “È una situazione difficile- aggiunge – e che può essere mitigata solo operando a vari livelli, da finanziari per reperire risorse economiche, tecnici per conoscere la natura, l’entità e le priorità di intervento. Su quest’ultimo aspetto si deve registrare la scarsa presenza di geologi negli enti pubblici, basti pensare a Enna, capoluogo di provincia, privo di tale figura. Creando una analogia con la sanità, è come se si volessero curare i pazienti in ospedali senza medici”. RICCARDO CACCAMO