Già individuati 400 nidi in alberi di pino, grazie al sopralluogo dei Rangers
Allarme processionana a Barrafranca. Già nella giornata di ieri il focolaio epidemico ha iaggiunto livelli elevati, oltre 400 nidi individuati in alberi di pino, grazie al sopralluogo dei volontan Rangers International, i quali fanno parte della protezione civile perché iscritta all’albo regionale per la protezione animali. Tanti barresi hanno inoltrato segnalazioni al Comune e per questo i volontari della protezione civile hanno svolto attività di monito- raggio nelle scuole e in contrada Albana. Le segnalazioni sono arrivati all’Asp e il servizio fitosanitano nella sede dell’ispettorato agricoltura di Enna per cui a breve verrà fatto un sopralluogo più accurato. La processionaria è una farfalla che pnma di essere tale è un bruco e il suo corpo è ricoperto da una peluria, Questi bruchi si accodano l’un l’altro, vincolati capo con coda, sino a formare una “processione” lunga anche un metro o più. Questo comportamento che incunosisce i cani nelle passeggia te è il pericolo maggiore: l’animale annusandoli o peggio ancora ingerendoli si procura un danno irreparabile alle mucose. Le larve sono poste in alberi: il più colpito e il pino nero e silvestre ma è anche facile trovati in alberi larici e cedri.
Intanto ieri i volontari Giuseppe Blasco, Rosa Giannone, Salvatore Barrafranca, Manuel Ventura, dei Rangers International, dove comandante è Sara Fardella, sono stati diretti dal tecnico regionale Mario Polizzi. «Sono stati allertati gli organi preposti come l’Asp e il servizio fitosanitatio – afferma Mario Pohzzi – e dopo alcune segnalazioni e in collaborazione con il comune barrese abbiamo predisposto un’attività di monìtoraggio dove sono stati trovati tra il territorio di Barrafranca e il vicino terntorio di Piazza Armerìna in contrada Albana diversi focolai»,
«I danni che può provocare entrando in contatto con la peluria che ricopre il loro corpo – continua Polizzi – hanno caratterisriche preoccupanti e di difficile soluzione, con conseguenze anche mortali per gli animali, per questo è importante saperie nconoscere ed evitate». Per l’uomo i danni non sono da meno: Chi incautamente tocca questi bruchi processionanri o maneggiai loro nidi, o addinttura alcune foglie, si accorge subito della loro propnetà urticante Le conseguenze più gravi si hanno quando i peli o frammenti di essi, giungono a contatto con l’occhio, la mucosa nasale, la bocca o quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive, In Italia dal 1998 la lotta a questo insetto è obbligatoria (decreto Ministeriale).