Il Predicatore della Casa Pontificia si rivolge ai 15 mila partecipanti invitandoli a farsi annunciatori della misericordia, superando l’aridità con cui si vive all’interno del contesto sociale di oggi. «Il compito di annunciare la misericordia è ancor più arduo – dichiara Padre Raniero – perché non si tratta, infatti, solo di soddisfare la fame del pane di vita e la sete dell’acqua viva bensì, prima di tutto, di farla sentire questa fame, di farla venire questa sete». «Senza lo Spirito Santo tutto nella Chiesa è memoria e con lo Spirito Santo tutto diventa presenza». Con queste parole, ripetute in coro e a gran voce dall’intera platea, padre Raniero ha ricordato il mandato di Papa Francesco al RnS: «Il compito che il Signore affida a voi è essere portatori dell’acqua dello Spirito Santo a tutti gli assetati. Papa Francesco vi ha chiesto di condividere con tutti il dono dello Spirito: questo è il talento che non dobbiamo sotterrare! E non si tratta solo di dare la Preghiera di effusione nello Spirito, ma di aiutare a far penetrare lo Spirito Santo in ogni aspetto della vita cristiana, di incoraggiare l’esercizio dei carismi, di vivere la proclamazione che “Gesù è il Signore”».
Grande attesa, nel pomeriggio, per la sessione dedicata all’Esperienza di preghiera e di dialogo spirituale tra cristiani e musulmani. Intervengono: Carl Medearis (USA), Mounzer Fatfat (Libano), Samir Kreidie (Arabia Saudita).
Circa 15 mila i partecipanti alle prime due giornate, chiamati a dare una risposta all’invito rivolto da Papa Francesco a vivere l’esperienza del Giubileo della Misericordia.
Grande partecipazione alla prime due giornate della 39ª Convocazione Nazionale dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo, iniziata ieri, 22 aprile, presso la Fiera di Rimini, in programma fino a lunedì 25 aprile.
Circa 15 mila i partecipanti chiamati a dare una risposta all’invito rivolto da Papa Francesco ad approdare nell’«oasi di misericordia», qui a Rimini rappresentata dalla Convocazione Nazionale, per fare esperienza del Giubileo della Misericordia.
Un inizio che, come da tradizione, ha visto i saluti di mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini e padrone di casa, seguito dalla Concelebrazione eucaristica presieduta dal card. George Pell, Prefetto della Segreteria per l’Economia della Santa Sede.
Misericordia e Beatitudine al centro del saluto di indirizzo del vescovo di Rimini: «Credere nel Dio della misericordia più generosa – sostiene mons. Lambiasi – vuol dire cogliere la sua vera grandezza nel fare grandi i suoi figli. Beati quelli che perdonano per amore dell’Altissimo, perché da lui saranno perdonati. Beati quelli che ripongono la loro felicità nel far felici i miseri: i poveri, gli afflitti, i perseguitati. Beati quelli per i quali c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Beati quelli che credono nella Parola fedele del Dio che si ricorda sempre della sua misericordia e la stende su quelli che lo temono e lo amano».
« La salvezza – proclama il cardinale Pell – è la chiave per comprendere la misericordia di Dio. Dono che ancora oggi la Chiesa ci offre attraverso i sacramenti, in particolare quello della Riconciliazione. Sappiamo bene che, a causa del peccato, abbiamo tutti bisogno della misericordia di Dio, ma sappiamo anche che la misericordia ha vinto per noi con la morte in croce di nostro Signore. La misericordia, la cui importanza Papa Francesco sta ricordando alla Chiesa, è stata ottenuta a caro prezzo, non certo a buon mercato, e ci chiama alla conversione, al pentimento, ci convince a lasciar la via più larga per riscoprire “la vera via, che è la verità e la vita” (cf Gv 14, 6), che è una persona: Gesù Cristo».