Per completezza di informazione e per diritto di replica diamo la possibilità all’ex sindaco Avv. Salvatore Lupo di controbattere alle dichiarazioni esternate dal candidato a sindaco per le elezioni amministrative 2016, Angelo Ferrigno in merito alle seguenti dichiarazioni riportate tra virgolette nel titolo di un articolo “Non abbiamo attaccato nessuno, stiamo lavorando e programmando su come uscire dal sonno in cui versa il nostro Paese”.
“Paralipomeni dell’eziologia di un dissesto.
Ho saputo della replica del candidato Ferrigno alle mie considerazioni relative alle dichiarazioni rese nei miei confronti durante l’apertura della sua campagna elettorale.
L’ho letta e sarebbe opportuno che qualcuno la condividesse nel mio profilo e nel gruppo. Se non altro perché può essere un utile strumento di conoscenza, in vista delle imminenti elezioni.
Credetemi, non vorrei monopolizzare la vostra attenzione, ma non posso sottrarmi a queste ulteriori sollecitazioni.
Non penso di aver puntato il dito in maniere “puerile” nei confronti della dott.ssa Fiore.
Se così è stato inteso il mio intervento, allora “absit iniuria verbis”. Chiedo, pubblicamente, alla dott.ssa Fiore, che ho avuto il privilegio e l’onore di conoscere, di perdonare la mia giovanile intemperanza.
La sua replica, geom. Ferrigno, non fa altro che confermare la triste VERITA’ che ho già detto.
Anzi, la ringrazio per la sua “collaborazione”, probabilmente non voluta.
D’altronde le carte sono quelle, non si possono alterare.
Per quanto riguarda i debiti, è singolare che prenda come esempio i 557.202,67 che il Consiglio Comunale ha riconosciuto nel 2012 (anno in cui mi sono insediato), affermando che “tali debiti sono da imputare alle amministrazioni precedenti”. Lei è il mio migliore alleato nel dimostrare che ho ragione. Non avrei saputo fare di meglio.
Sono “basito”.
Questa sua affermazione dimostra che lei ha “ibernato” i debiti dell’Ente con operazioni di “criogenesi”, dettata da esigenze di opportunismo politico.
Ha “congelato” i debiti della precedente amministrazione trasportandoli a quella successiva alla sua. Altro che attacchi “puerili”, qui siamo di fronte ad alchimie contabili, tanto creative quanto dannose per gli interessi della Comunità. L’avanzo di amministrazione di cui lei parla non poteva essere contenuto in alcun cassetto.
Lei non poteva pagare alcunché, perché si tratta di una cifra “nominale” (il Comune ha molti residui attivi non riscossi), giuridicamente esistente ma sostanzialmente “fumo” (sempre per restare in tema) che è servita (come dice lo stesso ragioniere) a pareggiare il bilancio 2012 (proprio per evitare di dichiarare il dissesto).
E, nonostante questo, come afferma ancora il ragioniere, nella nota da lei pubblicata, “la cassa presenta un saldo negativo di € 999.585,83”.
Per tale ragione lei ha fatto ricorso all’anticipazione di tesoreria, come ho dovuto farlo anch’io (proprio per la mancanza di liquidità), ma lei è andato oltre.
Lei ha ulteriormente indebitato il Comune chiedendo l’anticipazione dei 600.000 euro alla Regione, non ha pagato i debiti fuori bilancio, non ha effettuato una completa ricognizione dei debiti dell’Ente (questi si, conservati nei cassetti dei vari settori), non ha fatto fronte ai milioni di euro di debiti nei confronti dell’ATO, di Siciliacque, di Enelsole, dei vari contenziosi nei confronti dell’Ente etc…etc..etc…
Tale situazione è sostanzialmente certificata dal ragioniere proprio nella nota da lei richiamata: “da Ente privo di liquidità il Comune è diventato Ente strutturalmente deficitario per poi passare ad Ente che non rispetta il patto di stabilità 2012; così continuando il dissesto non sembra lontano”. Io e la mia amministrazione, invece, abbiamo fatto un’operazione di verità e trasparenza, evitando di procrastinare i problemi e aggravare la situazione dell’Ente, cercando di risanare i conti, proponendo un percorso, non certo facile, ma sicuramente migliore della dichiarazione di dissesto.
Questo non è stato possibile, perché il Piano di Riequilibrio non è stato approvato ed oggi ci troviamo in questa situazione. Anche la risposta alla sua domanda, in merito al perché non è stato dichiarato il dissesto, è contenuta nel documento da lei pubblicato. Sarebbe stato troppo facile, ma ho cercato fino all’ultimo di evitare di far andare il nostro Comune alla deriva.
Non me ne faccia una colpa.
A sostegno di quanto affermato, riporto per intero e fedelmente le osservazioni della Corte di Conti che, in modo non certo “puerile”, evidenzia le criticità in merito al Rendiconto del 2011:
RENDICONTO DELL’ESERCIZIO 2011.
1. il mancato invio dei provvedimenti attestanti l’adozione delle misure correttive in merito alla pronuncia emessa sul rendiconto dell’esercizio 2010;
2. il ritardo nell’approvazione del rendiconto 2011 intervenuta oltre il termine previsto dall’art. 227, comma 2, del TUEL;
3. il consistente utilizzo di entrate non ripetitive per la copertura di spese correnti non aventi la medesima natura;
4. profili di criticità relativamente alla gestione dei residui, per i quali si riscontra:
– il volume dei residui attivi di nuova formazione provenienti dalla gestione di competenza e relativi ai titoli I e III, superiori al 42% delle entrate accertate nei medesimi titoli, escluso il valore dell’addizionale Irpef (indice parametro obiettivo enti strutturalmente deficitari n. 2);
– il volume dei residui passivi complessivi del titolo I superiore al 40% della spesa corrente impegnata nel 2011 (indice parametro obiettivo enti strutturalmente deficitari n. 4);
– l’ammontare dei residui attivi relativi ai titoli I e III superiore al 65% degli accertamenti in competenza ai medesimi titoli (indice parametro obiettivo enti strutturalmente deficitari n. 3);
– la consistenza dei residui attivi al titolo VI anni 2008 e antecedenti, in misura considerevole, imputabile prevalentemente a somme anticipate per conto di Siciliacque e per manutenzione rete idrica, tale da sollevare dubbi sulla veridicità e attendibilità delle partite conservate nella gestione residui con ripercussioni negative sul risultato di amministrazione;
5. una percentuale di riscossione molto ridotta nell’attività di recupero dell’evasione tributaria con particolare riferimento all’ ICI;
6. il deficit di cassa e il conseguente ricorso ininterrotto ad anticipazione di tesoreria, inestinta a fine esercizio con uno scoperto al 31/12/2011 pari a euro 843.142,44 ed un aggravio di oneri a titolo di interessi pari a euro 13.702,04;
7. l’assenza di accantonamenti per fare fronte ai minori trasferimenti in conseguenza dell’anticipazione di euro 600.000,00 accordata dalla Regione;
8. il consistente ammontare dei debiti fuori bilancio non riconosciuti nell’esercizio pari ad euro 3.966.891,85 di cui circa 1.800.000 nei confronti dell’Ato Ennauno S.P.A., con possibili refluenze sul calcolo del saldo finanziario rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilità interno per l’esercizio 2011;
9. la mancata adozione, da parte dell’ente di specifiche misure dirette ad evidenziare la tempestività dei pagamenti come previsto dall’art. 9 comma del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito dalla legge 3 agosto 2009, n.102; 10. il mancato contenimento delle spese secondo il disposto di cui all’art. 6, commi 7 e 8, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78; 11. in merito alle spese per il personale, il mancato rispetto dei limiti previsti dall’art. 1, comma 557, della legge n. 296/2006, con un’incidenza della suddetta spesa rispetto alla spesa corrente pari al 57,81% in presenza di proroghe e di rinnovi di contratti a tempo determinato;
12. la non corretta imputazione all’interno della voce “altre per servizi conto terzi” di talune tipologie di spesa non in linea con il principio di tassatività richiamato dal principio contabile n. 2 punto 25;
13. il mancato aggiornamento dell’inventario dei beni immobili;
14. profili di criticità inerenti gli organismi partecipati dal Comune con particolare riferimento alla assenza di informazioni e alla mancata adozione della deliberazione di ricognizione degli organismi partecipati di cui all’art. 3 comma 27 legge 244/2007;
15. la condizione di ente strutturalmente deficitario per l’esercizio 2011, ai sensi dell’art. 242 del TUEL; La Corte analizza anche le criticità del Bilancio 2012 che la Giunta e il Consiglio Comunale hanno formalmente approvato ma che, sostanzialmente, hanno ereditato dalla precedente amministrazione (la dott.ssa Fiore, infatti, ha sempre detto che il bilancio va fatto il 1 gennaio, e sino al 7 maggio 2012 proprio lei era la consulente finanziaria dell’amministrazione Ferrigno).
La Corte, in maniera sintetica ed “inequivocabile” perviene a queste conclusioni:
DALLE CONSIDERAZIONI SOPRA RIPORTATE EMERGE IN MANIERA INEQUIVOCABILE CHE LA SITUAZIONE FINANZIARIA DEL COMUNE DI BARRAFRANCA PRESENTA EVIDENTI SQUILIBRI STRUTTURALI DI BILANCIO SUSCETTIBILI DI PROVOCARNE IL DISSESTO.
Spero che la nebbia sia stata finalmente dissolta. Siamo in campagna elettorale, il confronto lo faccia con gli altri candidati, con la gente, sui programmi, dicendo la VERITA’. Sia sincero sulle sue intenzioni, guardi negli occhi le persone a cui chiede il voto, e ogni voto che chiede lo accompagni al giuramento di aver svolto onestamente il suo mandato e di essere disposto a prestarlo onestamente, in caso di rielezione. Lasci stare i fantasmi del passato. Rischia di farla diventare un’ossessione che richiede poi interventi radicali e lunghe terapie riabilitative.
Avv. Salvatore Lupo”
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