Rimodulare in alcune parti il progetto affidando l’ incarico di progettista, direzione dei lavori e contabilità per l’intervento di messa in sicurezza del sito minerario dismesso di Pasquasia. Questo quanto comunicato dal presidente della commissione Urps, Giuseppe Regalbuto, il quale ha ricevuto notizie soddisfacenti da parte dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti in dipendenza dell’assessorato regionale competente all’Energia. La Regione Siciliana per l’intervento di messa in sicurezza del sito è in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il dipartimento della Protezione civile.
“ Nutro una certa soddisfazione – afferma il presidente della commissione Urps per le miniere dismesse siciliane, Giuseppe Regalbuto – per la ripresa della messa in sicurezza della miniera di Pasquasia legata alla nomina del personale qualificato. L’augurio è che al più presto si possa ripartire con la bonifica, considerato che, ad oggi, sussiste un gravissimo pericolo di disastro ambientale, con conseguenze allarmanti per la salute umana”. Il progetto esecutivo per la messa in sicurezza è già redatto, ma bisognerebbe soltanto rimodularlo in alcune parti ed aggiornarlo. Nel sito di Pasquasia sono presenti manufatti in cemento amianto e questo è visibile in diversi capannoni ed edifici. Alcune lastre di cemento amianto utilizzate per la copertura sono cadute sul suolo frantumandosi a pezzi. Vi è anche la presenza di olio dielettrico nei trasformatori, e poi fusti macchinari in disuso e rifiuti in gomma. Il lavoro da compiere, subito dopo, se inizierà la bonifica, dovrà essere quello di smaltire questi rifiuti. Nel sito dell’ex miniera deve essere messa in sicurezza anche una discarica di materiale vario che sono derivati o scarti dalla lavorazione del sale. “Spero – conclude Regalbuto – che al più presto si possa riunire un tavolo tecnico tra Regione, sindacati e l’Italkali, società che ancora oggi manifesta la volontà di riprendere la produzione. Gravissimo, però, l’immobilismo della politica, dei vari enti regionali, provinciali e di tutti quelli che hanno un ruolo in materia, perchè, in una provincia come la nostra, che si sta svuotando, l’unica possibilità di rilancio occupazionale è questa. Con la produzione di magnesio metallico può riemergere non solo il nostro territorio ma l’intera Sicilia”. Ora quindi la Regione sta avviando una “ricognizione” per individuare il personale all’interno del dipartimento regionale Acqua e Rifiuti per individuare, al massimo due tecnici con esperienza nel settore.