L’8 settembre Barrafranca (EN) festeggia la sua compatrona Maria SS. della Stella. Per l’occasione tracceremo una breve storia dell’attuale tela, realizzata nel 1978 dal pittore barrese Gaetano Vicari. Andiamo per ordine. La notte tra il 19 e il 20 giugno 1977 una mano sacrilega ruba l’antica tela di Maria SS. della Stella che si trovava nell’omonima chiesa, tagliandola dalla cornice che la conteneva. Quell’anno non vi fu nessun festeggiamento. Nei primi mesi del 1978 don Giuseppe Zafarana, d’accordo con la Commissione d’Arte Sacra diocesana, stabilì di indire un Concorso per una nuova pala della Compatrona. Le dimensioni della tela dovevano essere rigorosamente 1,56 di altezza e 1,25 di larghezza dovendola riquadrare nell’antica cornice preesistente, risalente al ‘600. Al concorso presero parte otto pittori barresi e non: Giuseppina Mattina, Gaetano Salemi, Emilia Mendola, Adriana Satariano, Antonino Milazzo, Gaetano Vicari, Pasquale Mancuso e Giuseppe Puzzanghera, tutti animati dalla voglia di poter realizzare una tela che fosse all’altezza di quella trafugata. Il 13 agosto 1978 viene scelto all’unanimità il quadro del pittore barrese Gaetano Vicari. La cerimonia di benedizione della nuova tela avvenne il 30 agosto 1978, mentre la solenne incoronazione della Madonna e del Bambino, con le nuove corone d’argento offerte dalla signora Maria Caltavuturo, vedova Ferreri, avvenne il 07 settembre 1978 alla presenza dell’allora vescovo monsignor Sebastiano Rosso, del parroco don Giuseppe Zafarana, del clero barrese e di tutta la popolazione barrese che, da quel momento, avrebbe avuto la nuova effige della compatrona. Da allora la tela, incorniciata con l’antica cornice seicentesca, dipinta di oro e azzurro, è portata in processione dentro un’arca di legno, scolpita nel 1849 da Angelo Minaldi. Nonostante il parere contrario dell’autore, a partire dalla processione del 2013 sull’immagine di Maria viene applicata una “sagoma ricoperta di stoffa” su cui sono cuciti alcuni degli ex voto dei fedeli.
Per mantenere la tradizione, il Vicari propone lo stesso schema del vecchio quadro: la Madonna che allatta il bambino, seduta su un trono con i due Santi ai lati, cui fa da sfondo un cielo limpido. La figura di san Giovanni è quella più vicina all’originale, mentre quella di sant’Alessandro e della Madonna furono rielaborati. La figura di sant’Alessandro che nel vecchio quadro era appena “pennellata”, qui è più marcata con l’aggiunta della barba, di un “piviale” più ricco e articolato nelle sue piegature, nel suo elegante broccato. Più elaborata la figura di Maria. L’antica sagoma fu mantenuta con la Vergine seduta su un trono la cui base, rispetto all’antico quadro, fu ricostruita. Anche la posizione del Bambino, troppo alto rispetto al corpo della Madre, fu mantenuta. Interamente ricostruito fu il panneggio del manto e della veste che, nel quadro precedente, erano andate distrutte e ricostruite con drappi colorati su cui erano appesi gli ori,donati dai devoti.
GAETANO VICARI è uno stimato e conosciutissimo pittore barrese. Nasce a Barrafranca nel 1944. Consegue la Laurea in Lettere e, dopo un lungo periodo d’insegnamento, si specializza in Tecniche sul restauro di dipinti presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro “Palazzo Spinelli” di Firenze. Da un primo periodo impressionista, passa al surrealismo, all’astrattismo e al realismo. Da molti anni la sua caratteristica distintiva è l’ovale, in cui racchiude i soggetti rappresentati; certe volte interviene sulla tela con buchi rettangolari. Ultimamente sta cercando di superare il realismo con sovrapposizioni e collage ispirati alla riscoperta e alla valorizzazione di simboli della vita quotidiana. Ha partecipato a varie collettive e personali in Italia e all’Estero, ottenendo numerosi premi e riscuotendo successo di pubblico e di critica. Nel 1992 si è classificato SECONDO al PREMIO ARTE, organizzato dalla rivista ARTE di Giorgio Mondadori, Milano. A Gaetano Vicari si deve il merito di aver iniziato la tradizione pittorica barrese (a lui si deve la prima mostra di pittura organizzata nel 1967 nel nostro paese). Grazie alla sua iniziativa ed alla sua tenacia, altri hanno intrapreso l’attività artistica, alcuni anche con ottimi risultati. Nella sua scuola si sono formati artisti come Padre GIUSEPPE BONFIRRARO grande pittore e ritrattista, VIGI (GIUSEPPE VICARI) dall’originale ispirazione prettamente surrealista, ANTONINO MILAZZO, UGO AVOLA FARACI, LIBORIO CUCCHIARA, CALOGERO LANZA e infine CALOGERO MINGOIA. Nel 1984 ha pubblicato la “GUIDA ALLE PRINCIPALI CHIESE DI BARRAFRANCA e ai loro tesori nascosti”(Il testo completo con gli AGGIORNAMENTI è pubblicato in questo sito); insieme a Diego Aleo ha scritto “LA GRANDE EREDITA’, viaggio attraverso le tradizioni della Settimana Santa, fede e folklore a Barrafranca”, e “UNO SQUARCIO DI PAESE FRA PASSATO E PRESENTE, il quartiere Grazia di Barrafranca, la gente, la chiesa, la Madonna e la festa”. Nel 2015 ha aperto presso la sua casa paterna di Barrafranca il SALOTTO ARTISTICO-LETTERARIO “CIVICO 49”, che accoglie alcuni dei principali rappresentanti della cultura barrese, al fine di produrre cultura e diffondere cultura. Nel Gennaio 2017 gli è stato assegnato il riconoscimento di “Uomo dell’Anno 2016 per la pittura”-Città dei Mosaici, Sicilia Centro Meridionale. Alcuni suoi dipinti sono esposti sia nelle chiese di Barrafranca, sia in famiglie private. Alcune opere sono nel Museo di Poggio Bustone, dedicato a Lucio Battisti, nel Museum of the Royal House of Portugal di Vicenza, nel Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila, nel Museo ArtGrecò di Massa Lombarda e nel Museo Polivalente di Roccadaspide (Salerno).
Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.gaetanovicari.it
Rita Bevilacqua