Come parlare della Sicilia senza parlare della sua bandiera, delle origine e del significato di quel drappo che, negli anni, è diventato il simbolo dell’isola.
La bandiera fu utilizzata la prima volta durante la Rivoluzione del Vespro nel 1282, a simboleggiare l’unità della Sicilia nello scacciare gli Angioini. Un drappo bicolore che rappresenta diagonalmente i colori GIALLO nella parte superiore verso destra, e ROSSO nella parte inferiore verso sinistra, dei gonfaloni di Palermo e di Corleone e, al centro della diagonale, fu posto il simbolo della TRISCELE (dal greco treis- tre + keles-cavallo da corsa) chiamata pure TRINACRIA (dal greco treis -tre + akra -promontori), o TRIQUETRA (all’aggettivo latino “triquetrus a – um” triangolare). La TRISCELE, fatta propria dalla tradizione greca e latina a partire dal IV sec. a.C., è l’antico simbolo della Sicilia, raffigurata da un essere con tre gambe (dal greco τρισκελής ), rappresentanti i tre promontori più estremi dell’isola con al centro il GORGONEION, cioè la testa di Gorgone, dinanzi alla quale tutti rimanevano pietrificati. Questo viso terrificante da molti era identificato con MEDUSA, una delle tre sorelle Gorgone. Attorno alla testa c’erano originariamente quattro serpenti, poi quando la Sicilia era divenuta “Granaio di Roma”, 212 a.C. i serpenti furono sostituiti da spighe di grano per simboleggiare meglio la fertilità del suo territorio. Le ali raffigurate ai lati della testa, inoltre, servono a indicare l’eterno scorrere del tempo in un’epoca in cui, in assenza di orologio, il battito delle ali era simbolico delle ore che passano e sono contate. Il significato dei colori, posti in ordine inverso rispetto all’odierna bandiera della Regione Siciliana, simboleggerebbe l’unione dei colori comunali di Palermo (capofila nelle ribellioni) e Corleone (in ordine, rosso e giallo), unitisi per primi nella rivoluzione che vedeva i Siciliani fronteggiare gli Angioini.
Nel 1282 il simbolo fu scelto all’unanimità dalla Comunità Siciliana per ribadire la propria indipendenza dalla dominazione angioina. Tale bandiera fu utilizzata sino al 15 gennaio 1296, quando il re Federico III adottò una nuova bandiera a 9 strisce verticali, sempre gialle e rosse, con due nere aquile sveve ai lati, vessillo usato sino al 1816, quando fu sostituito dalla bandiera borbonica del “Regno delle Due Sicilie”. Nel 1944 la bandiera del “Vespro” fu ripresa dai separatisti del MIS al tempo dello sbarco degli anglo-americani nell’Isola. “Il Parlamento decreta: Che da qui innanzi lo stemma della Sicilia sia il segno della Trinacria senza leggenda di sorta. Fatto e deliberato in Palermo li 28 marzo 1848.” Con quest’atto del Parlamento siciliano la prima e antica bandiera ritornò a rappresentare la Sicilia.
L’Assemblea regionale siciliana nel 1990 approvò l’adozione di stemma e gonfalone, e nel 2000 dell’attuale bandiera.
Rita Bevilacqua