Se dovessimo paragonare l’incontro tra l’On. Sonia Alfano, alcuni dirigenti dell’ATO, i sindacalisti da un lato e Sindaco, l’amministrazione, consiglio comunale e responsabili di settore e pubblico dall’altro, con un un torneo di scacchi, ebbene questo match indubbiamente è stato a favore della Alfano. Quindi chi si era preparato ad attacchi a spada tratta con documenti alla mano ci è rimasto deluso. Già a suo tempo sulle pagine della Sicilia l’onorevole ebbe a definire con aggettivi abbastanza coloriti la situazione ingresciosa dell ATO della ex provincia di Enna, questa sua idea, stando alla dichiarazioni rese in pubblico durante la serata,si è ulteriormente rafforzata e cioè che Gli ATO sono stati creati a suo tempo e usati per tutta una serie di motivi che non stiamo qui a ricordare ma che la Alfano ha elencato con dovizia di particolari. Ed ecco che quando il consigliere Tambè chiedeva conto e ragione dei bilanci non redatti dal 2008 l’onorevole ha ricordato, anzi ha ricordato a tutti che il Consiglio di Amministrazione del “Carrozzone” ATO è composto dai sindaci dei vari comuni, loro malgrado, e che avrebbero dovuto vigilare per tempo loro sulla vera o presunta cattiva gestione, sugli stipendi, il personale e quello che più conta la gestione dei rifiuti. “Come è possibile” ha affermato la Alfano “che si possa essere arrivati a queste condizione visto che erano proprio loro, i sindaci a far parte del consiglio di amministrazione, hanno fatto parte di uno schifoso carrozzone e perché non se ne sono accorti?”.
A parte il dibattito che è stato molto acceso con interventi, anche forti da parte del pubblico e dove, a partire dal primo cittadino, tutti hanno espresso la volontà di uscire dall’ATO, l’onorevole invece- ha rimarcato il fatto che il comune deve ottemperare ai pagamenti degli arretrati per consentire la riparazione e l’uso di mezzi che altrimenti rimarrebbero fermi, ed anche per pagare le spettanze al personale impegnato sul campo. Solo a queste condizioni il cantiere di Barrafranca può tornare a funzionare con regolarità. Quindi nulla di nuovo sotto il sole, come hanno fatto notare in tanti, che per svariati motivi, proprio il cantiere di Barrafranca non ha mai funzionato a dovere.
E la differenziata? Non decolla, anzi non comincia proprio perchè apprendiamo che la stazione di compostaggio della Valle del Dittaino è stata chiusa proprio dall’onorevole Alfano per gravi irregolarità nel sistema degli scarichi, in soldoni, l’impianto inquina fortemente quel territorio, è noto infatti che la zona industriale del Dittaino non ha un sistema di canali separato, acque reflue, piovane e scarichi industriali e il depuratore giace inutilizzato da tanti anni. Si sta lavorando per la riapertura, solo così si potrà parlare di differenziata e conferire l’umido in quell’impianto.
Ma l’incontro era stato richiesto dai sindacati e riguardava la sicurezza nei cantieri di lavoro, i dispositivi di protezione individuali DPI, guanti mascherine ecc…di cui devono essere dotati i lavoratori addetti alle varie mansioni. La novità, positiva per l’occupazione in primis e per il servizio poi, è che il numero di addetti che verrebbero impiegati a Barrafranca è di 27 unità, ebbene ci sarebbero 5 unità in più rispetto alle 22 previste, questo dato, se confermato, consentirebbe l’espletamento di un servizio più efficiente per i cittadini. Il personale andrà riorganizzato secondo le nuove esigenze.
A conclusione dell’incontro si è concordato di organizzare dei tavoli fra tecnici comunali e dell’ATO per cominciare un percorso virtuoso che porti alla soluzione finale del problema, in attesa del passaggio all’ARO, ma questa è un’altra…Sigla.