Mons. Antonio Pitta, docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense, e mons. Antonio Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina sono stati gli ospiti della seconda giornata della 40a Conferenza Nazionale Animatori.
Dinanzi ai 5000 animatori di Rimini, mons. Pitta è intervenuto con una relazione sul tema «L’effusione dello Spirito: “La manifestazione (dimostrazione) dello Spirito e della sua potenza” (cf 1 Cor 2, 4b)» – “L’esperienza dello Spirito Santo, l’esperienza del kerygma, l’esperienza della conversione, l’esperienza del discepolato”.
«La Lettera ai Corinzi è definita “Lettera dello Spirito” perché attraversata integralmente dallo Spirito di Dio – ha esordito mons. Pitta –, ed è stata consegnata dall’Apostolo alla Chiesa che ha perennemente “bisogno” dello Spirito per essere edificata. L’esperienza dello Spirito conduce all’esperienza del kerygma e produce una profonda esperienza della conversione. L’esperienza dello Spirito è anche esperienza del discepolato o della mimesi di Cristo prodotta nella vita dei credenti. L’imitazione di Cristo, secondo l’Apostolo, passa attraverso l’esemplarità umana, che non è solo di chi ha conosciuto e ascoltato la viva voce di Cristo: il modello irraggiungibile di Cristo è reso percorribile attraverso il prossimo, colui che incarna la croce di Cristo – gli ammalati, i perseguitati, i poveri, i sofferenti –, che si fa testimone e modello da imitare».
Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo ha presieduto la Celebrazione eucaristica offrendo, nella sua omelia, una lettura pastorale dell’esperienza del Movimento di grande attualità ed interesse, dal punto di vista di un sacerdote che ha assistito i gruppi e le comunità del Rinnovamento in Calabria. Poi, soffermandosi sulle Letture del giorno, ha parlato di Zaccheo: «Quest’uomo non riesce a guardare Gesù a causa della sua bassa statura. Anche noi dobbiamo stare attenti, quando abbiamo ruoli pastorali e di guida, a non essere come la folla, che impedisce ai fratelli di vedere Gesù o, anche, essere piccoli e quindi mediocri, ma di avere la capacità di salire in alto per essere guardati da Gesù».
Domani, 31 ottobre, alle ore 21.30, presso il Teatro “Ermete Novelli” di Rimini, è in programma la messa in scena dell’anteprima del “Figliol prodigo”, musical promosso dal Rinnovamento nello Spirito. Organizzato dalla Casa di reclusione di Opera (MI), realizzato in occasione dell’Anno Santo della Misericordia e del Giubileo dei carcerati, il musical è interpretato dai detenuti ospitati nel Carcere di massima sicurezza di Opera (MI). Liberamente ispirato alla parabola evangelica (cf Lc 15, 11-32), è scritto e diretto da Isabeau. Tra i brani che hanno ispirato il musical, anche Grazie Padre buono di Daniele Branca, Edizioni RnS.