Pirandello è un genio. Punto. Ci sono personalità su cui non si può assolutamente discutere, nemmeno per gioco. E Pirandello è una di queste. Proprio in questi giorni ricorre l’ottantesimo anniversario dalla sua morte, ma lui rimane lì, nell’Olimpo dei grandi a farsi beffe dei suoi personaggi… Sua è la massima che è diventata d’uso comune «Non c’è più pazzo al mondo di chi crede d’aver ragione!» pronunciata da Ciampa ne Il Berretto a sonagli.
È stata proprio questa pièce ad essere scelta per onorare il grande premio Nobel girgentano, in questi giorni in tournée in Sicilia. Dopo aver toccato il palcoscenico del Margherita di Caltanissetta, lo spettacolo andrà in scena questa sera, 13 dicembre alle ore 20.30, Teatro Garibaldi di Enna per la stagione 2016/2017 firmata da Mario Incudine e realizzata dal Comune di Enna in sinergia con l’Università Kore.
Quello che porta in scena Sebastiano Lo Monaco – attore di origini siracusane, noto volto del piccolo e del grande schermo che dello spettacolo firma anche la regia – è il più classico, ma contemporaneamente forse il più bello dei testi di Luigi Pirandello: vestendo i panni di Ciampa si trasforma in un personaggio apparentemente grottesco ma pieno di umanità, considerato il più moderno degli eroi pirandelliani.
E moderna è anche questa commedia in due atti, che Lo Monaco svecchia e attualizza pur rimanendo fedele al testo originale scritto un secolo fa, che ruota intorno alla vicenda di quest’uomo, apparentemente vinto, ma che in realtà non è disposto a trasformarsi in un burattino in balìa di una donna gelosa. Questa messinscena richiama, infatti, almeno nella parte comica, il testo originale che lo stesso Pirandello scrisse in siciliano per l’attore catanese Angelo Musco, mentre nella seconda parte si rifà alla versione successiva, scritta nella lingua nazionale. Un tema drammatico quello de “Il berretto a sonagli”, qui ambientato in una scena particolare e minimalista firmata da Keiko Shiraishi, che in questa messinscena si avvale delle musiche originali di Mario Incudine che accompagnano la storia fino a giorni nostri.
Dopo molti anni Lo Monaco, ripropone quello che è considerato il “suo” spettacolo per eccellenza. Beatrice Fiorica (interpretata da Maria Rosaria Carli), donna gelosissima, mal consigliata da La Saracena, intende denunciare il proprio marito, perché convinta che lui la tradisca con Nina Ciampa, moglie del suo segretario. Quest’ultimo, pur al corrente della relazione, per il buon nome della sua famiglia vorrebbe evitare lo scandalo e, pertanto, si reca in casa Fiorica per convincere la signora Beatrice ad evitare la denuncia che renderebbe pubblico il tradimento. Ma la signora Fiorica è irremovibile e fa scoppiare lo scandalo, sebbene abbia contro la madre, il fratello e la serva. A quel punto anche il delegato fa in modo di dimostrare che tra il cav. Fiorica e la giovane Nina Ciampa non c’è stata nessuna relazione, ma Ciampa non è per nulla d’accordo: molto rumore, infatti, è stato fatto intorno a lui e adesso che tutti sanno che porta “il berretto a sonagli”, cioè il cappello da becco, vuol vendicarsi, ma come? Far credere a tutti che Beatrice sia pazza e che il tradimento del cav. Fiorica sia stato una sua montatura. L’idea di Ciampa piace a tutti, tranne, naturalmente, a Beatrice; ma la donna, convinta dalla madre e dal fratello Fifì, a recitare il ruolo della pazza, per il bene di tutti si fa ricoverare per qualche tempo in una casa di cura. Soltanto così, Ciampa può ristabilire l’ordine e salvare la propria rispettabilità.
Completano il cast Clelia Piscitello (La Saracena) Lina Bernardi (Fana), Rosario Petix (Delegato Spanò), Claudio Mazzenga (Fifì La Bella) Maria Laura Caselli (Nina, la moglie di Ciampa) e la superlativa Gianna Giachetti nel ruolo di Assunta La Bella, ha inanellato una serie di successi conquistando i favori del pubblico e della critica di mezza Italia.