Al Castello di Caccamo una mini personale l’artista Italo – Salvadoregno Eleazar Sanchez all’interno della mostra Internazionale d’Arte contemporanea Kolossos “Il ritorno dell’invisibile” II edizione. L’iniziativa è a cura dello Storico e Critico d’Arte Dott.ssa Francesca Mezzatesta.
Il Castello di Caccamo, Uno dei castelli più grandi e meglio conservati in Sicilia, i primi segni storici relativi al castello risalgono all’anno 1160. Nato come fortezza per difendersi dai nemici, rinforzato successivamente e trasformato in una ricca residenza per nobili famiglie Siciliane. I racconti storici s’intrecciano con la legenda di Matteo Bonello, uno dei primi proprietari del castello; dopo aver assassinato il consigliere del Re Guglielmo I ( detto “Il Malo”), Bonello si rifugiò nella sua tenuta fino a quando fu ingannato, catturato e torturato dallo stesso Re, i suoi occhi furono cavati, recisi i tendini dei suoi talloni e lasciato morire in una delle torri. Da allora il fantasma di Matteo Bonello si aggira inquieto per il castello in cerca della sua pace interna.
Il Castello di Caccamo, quindi, apre le sue porte all’arte contemporanea: tra gli artisti ospiti, riconosciuti a livello internazionale, il visionario Italo Salvadoregno Eleazar Sanchez, autore tra l’altro d’una pala d’altare situata presso la Basilica di Santo Stefano Maggiore a Milano, dedicata al Martire Salvadoregno Oscar Romero, e di un ritratto dello stesso Beato donato a Papa Francesco.
L’artista nato in El Salvador, dopo aver concluso i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti del suo Paese, prosegue la sua esperienza artistica arricchendola delle nuove suggestioni offerte dai paesi e dalle culture che incrocia nel suo percorso; dall’esperienza breve ma intensa vissuta nella città del Messico, alla vita caotica, metropolitana di New York, sino all’approdo in Sicilia dove inizia la sua esperienza in Europa, esponendo, tra l’altro, a Palermo, Catania, Roma, Milano, Parigi, Lione e Berlino, passando dal sacro al profano, dal carnale allo spirituale, dal ritratto del “Beato Martire Oscar Romero d’America” esposto presso il Museo Diocesano di Piazza Armerina, all’opera, di forte impatto provocatorio, “Le Quattro Virtù Cardinali” esposta a Berlino.
Le sue opere presenti a “Kolossos2” rappresentano il nuovo traguardo di uno stile che, placato ed appagato dalla trasposizione della sua ribellione, nell’espressione del horror vacui, può aprirsi, rigenerato, all’elaborazione della speranza di rinascita rappresentata da:
- “El Perdón” quale emblema di lotta con la propria psiche, un invito a migliorare se stessi senza poter prescindere dalla sperimentazione dei propri errori, e dalla lotta interiore avverso i serpenti dell’io;
- gli Angeli della serie “Mujer”, dove la donna diviene l’essenza della vita ed il punto di luce e di resilienza, faro di speranza per una società perduta nel caos dell’odierna decadenza spirituale e culturale;
- la serie “Anclados a la Vida” (Ancorati alla vita) che rappresenta la fragilità umana ed il bisogno di rinascita, in armonia con l’ambiente e la spiritualità;
- infine, la serie “Los Opuestos” (Gli Opposti) rappresentano la dualità che domina l’universo, condizionando la nostra esistenza…, la carne e lo spirito, la forza e l’intelligenza, il bene e il male, la luce e l’oscurità; gli opposti trasformano i contrasti dentro di noi in una armonia dove la ricerca della verità e della bellezza si posano sulla coscienza dell’essere umano.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 18 dicembre 2016 al 26 febbraio 2017 dalle ore 09 alle 13 e dalle 15 alle 18.