Nella mattinata di lunedì 03 aprile 2017 nell’auditorium dell’ ISISS “G. Falcone” di Barrafranca (EN) si è svolto lo spettacolo teatrale “La madre dei ragazzi. La vita e la lotta di Felicia Impastato”, scritto e interpretato da Lucia Sardo, una delle grandi attrici del cinema e del teatro italiano. Lo spettacolo rientra nell’ambito delle “iniziative sulla Legalità” che l’ISISS Falcone porta avanti ormai da anni, grazie all’interessamento del dirigente scolastico prof.ssa Maria Stella Gueli e di alcuni docenti. Promotrice di questo evento è stata la prof.ssa Angelina Privitelli che ha contattato la manager dell’attrice e organizzato l’evento. I ragazzi sono stati preparati alcuni giorni prima attraverso la visione a scuola del film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana, che parla della vita di Peppino Impastato.
Durante lo spettacolo, di cui unica protagonista è Lucia Sardo, la grande attrice siciliana fa rivivere Felicia Bartolotta (1916-2004), madre di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978 nel suo paese natale Cinisi (PA). Da allora Felicia non ha perso un attimo della sua vita per farsi portavoce di quegli ideali di onestà e di giustizia, per i quali Peppino fu barbaramente assassinato.
Attrice di cinema e di teatro, tra l’altro ha interpretato Felicia nel film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana, Lucia Sardo ha conosciuto personalmente Felicia, rimanendo colpita dalla forza di quella donna. Allora l’attrice le promise di far conoscere a un numero sempre maggiore di persone la storia di suo figlio. Fa di più: mettendo in scena lo spettacolo fa conoscere a tutti che grande donna è stata Felicia. “Quando conobbi Felicia, – racconta l’attrice- la sua casa di Cinisi era sempre piena di ragazzi che andavano a trovarla e che ascoltavano con piacere i suoi racconti. Un giorno mi disse: Lucia hai visto? Ho perso un figlio, ma ne ho ritrovati molti altri. Da qui l’idea di intitolare lo spettacolo La madre dei ragazzi”. Di fronte a una platea di giovani, Lucia Sardo lancia messaggi chiari e forti, mentre compie movimenti di danza, accompagnata da frasi poetiche, che incantano gli spettatori. Tanta emozione, nell’ascoltare il coraggio di Felicia, donna e madre, che ha avuto la forza di lottare contro la mafia, nonostante “Il muro di casa bucato da proiettili,- continua a spiegare la Sardo- lettere di minacce, la morte di Falcone, fatto a pezzi dal tritolo, di Borsellino e Felicia non demorde”. Grazie alla sua forza e ostinata determinazione, dopo 24 anni Felicia avrà giustizia per il suo Peppino con la condanna all’ergastolo del boss Badalamenti.
Peppino amava i garofani, quelli rossi e ogni giorno ne portava uno alla mamma. Il giorno del suo funerale, migliaia di giovani si recarono a Cinisi per rendere l’ultimo omaggio a Peppino: tutti portavano in mano dei garofani rossi. Dopo la sua morte sono diventati il simbolo di Peppino e ogni anno nel giorno della sua morte migliaia di giovani e meno giovani si ritrovano a Cinisi a manifestare in suo ricordo, con in mano un garofano, distribuito dalle mani di Felicia. A fine spettacolo anche Lucia, come Felicia, distribuisce dei garofani rossi ai presenti. Tra tanta commozione, i ragazzi hanno assistito entusiasti al monologo della Sardo che conclude con una famosa frase di Felicia: “La mafia non si sconfigge con le pistole ma con la cultura.”
Nel suo monologo Lucia si fa simbolo di tutte le donne che lottano con forza per affermarsi nella vita, per vedere riconosciuti i loro diritti ma che spesso subiscono la violenza degli uomini. Non parla di distacco o rifiuto del maschio, ma di vicinanza, collaborazione, condivisione di ogni momento gioioso o doloroso della vita.
Rita Bevilacqua