Il comune sarà in grado di evitare il rischio default? Questa è la domanda di tanti cittadini che seguono da molto tempo la situazione finanziaria dell’ente dato che il comune è stato commissariato dalla Regione Siciliana da oltre cinque mesi. Di certo è che se la situazione precipitasse sarebbe un duro colpo per la comunità locale che dovrebbe mettere mano al portafoglio, nonostante le troppe tasse da pagare. C’è anche chi, purtroppo nella politica vorrebbe cavalcare l’onda e dall’altra parte c’è chi con impegno quotidiano cerca e spera che l’ente non dichiari la bancarotta. Il deficit dell’ente ammonterebbe a circa 10 milioni di euro. Andiamo con ordine per descrivere una situazione finanziaria dell’ente dove si sono registrati alcuni momenti di mediazione (per l’ antidissesto) lo scorso febbraio in cui venne convocata una seduta del consiglio comunale e dove l’assessore al bilancio illustrò la possibile strada dell’approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale per evitare il dissesto ma il consesso civico non si espresse a riguardo. Il problema bilancio è passato sotto i <<raggi x>> anche in un incontro informale dove i giovani di Forza Italia e dei Democratici avevano invitato gli amministratori per adottare azioni possibili al fine di salvare l’ente e scongiurare il dissesto finanziario. La Regione per la grave situazione del comune ha inviato un commissario <<ad acta>>, Giuseppe Petralia, nel novembre dello scorso anno perché l’amministrazione comunale non aveva approvato il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014. E da quel momento iniziano le varie procedure e richieste dello stato di salute dell’ente tanto che il responsabile del servizio finanziario, Antonio Zuccalà, aveva dettato le proprie motivazioni per l’esistenza di risorse insufficienti per il bilancio e presentato anche diverse ipotesi di bilancio seppur squilibrate. Ma di sicuro il commissario ha ravvisato anche la mole di documenti cartacei tra l’assessore al bilancio, Sandro Tambè e l’ ufficio del responsabile del servizio finanziario, Zuccalà. Nel febbraio durante una seduta comunale l’assessore Tambè sul bilancio aveva rimarcato ostacoli evidenti per il bilancio (tra cui una mancata collaborazione degli uffici) tracciando l’unica via precorribile come l’approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ma i consiglieri comunale non lo approvarono. Nel marzo scorso continua lo scambio di corrispondenza tra giunta municipale e responsabile del servizio finanziario dove la giunta trasmetteva una bozza di bilancio a cui doveva seguire un deliberato del bilancio di previsione 2014 mentre il Zuccalà faceva leva sulle criticità riportate e che quindi non può essere proposto per l’approvazione. Ad aprile il responsabile dei servizi finanziari propone l’avvio del procedimento per la dichiarazione del dissesto finanziario, di cui ha dato parere favorevole, dopo alcuni giorni, anche il revisore unico dei conti dell’ente, Giuseppe Flammà. Più volte in vari incontri è stato precisato che i debiti dell’ente ammonterebbero a circa 9,7 milioni di euro e solo la cifra di 6 milioni sarebbe il frutto di contenziosi, debiti potenziali e debiti riconoscibili. I giovani del movimento Forza Italia hanno chiesto la convocazione di una seduta consiliare affinchè l’amministrazione con l’assessore al bilancio parli del problema bilancio.