Il M5S rappresentato in consiglio comunale ha inviato un comunicato stampa dal titolo “La Giunta che Verrà” che vi riportiamo sulla seduta del recente consiglio comunale del 4 maggio scorso. In consiglio comunale il M5S è parte della minoranza ed è rappresentato da Alessandro Tambè, Alice Crapanzano e Katia Baglio.
“A quanto pare a Barrafranca la democrazia non è confronto, né discussione, né tanto meno libertà di parola o addirittura PARTECIPAZIONE. Da quando questa nuova maggioranza si è insediata in amministrazione, dopo le elezioni del 5 giugno 2016, è bene chiarirlo, è stata sua abitudine il portare in Consiglio Comunale sistematicamente provvedimenti urgenti da votare L’ULTIMO GIORNO utile. Fino a quando la maggioranza non era maggioranza (ricordiamo che si spaccò al primo consiglio comunale dopo l’insediamento), la problematica veniva sollevata e sentita anche da quei consiglieri che avrebbero dovuto far parte della maggioranza. Adesso invece che la maggioranza si è ritrovata e a comandare sono i numeri, questo non sembra più essere un problema etico, ma solamente un problema, o magari un “capriccio” dell’opposizione.
Certo, ci rendiamo conto che è facile, adesso, per la maggioranza assecondare questo tipo di gioco politico, perché le situazioni che si pongono alla fine sono sempre due: o l’opposizione vota contraria e la maggioranza si diverte a dire che ha votato contraria perché se ne frega di provvedimenti fondamentali per la città e che quindi manca di responsabilità;o si può verificare che l’opposizione voti favorevolmente senza poter applicare alcuna modifica o integrazione sostanziale all’atto in sé, risultando quindi totalmente irrilevante nella discussione politica e nel peso dei provvedimenti che vengono presi sulla pelle della cittadinanza. In tutti e due i casi, come si può facilmente comprendere, la maggioranza esce comunque“trionfante” e l’opposizione sconfitta, ma quello che è peggio è che ad uscirne sconfitta è in primis la democrazia.
Nel Consiglio Comunale del 04/05/2017 tutti, e ripetiamo tutti, i consiglieri erano chiamati ad esprimersi sulla “Relazione illustrativa delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti per la forma di affidamento prescelta (ex D.L. 18/10/2012 n.179 art. 34 commi 20 e 21), parte integrante degli atti per l’avvio del bando di gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana e dunque per il completamento del passaggio dall’Ato all’Aro. Questo provvedimento come da regola ormai, è stato sottoposto al voto del Consiglio Comunale solamente l’ultimo giorno utile per la sua approvazione.
Il movimento 5 stelle ha ritenuto che questa relazione fosse inadatta agli scopi per il quale è stata concepita dalla legge, poiché sua finalità precipua avrebbe dovuto essere spiegare ai cittadini il perché della tipologia di servizio di raccolta rifiuti scelta, i vantaggi e gli obblighi, nonché il quadro normativo e il quadro economico, tutte prerogative che nella relazione erano state solo accennate e non spiegate. Addirittura era totalmente mancante la sezione inerente al quadro economico.
La maggioranza ha però ritenuto che la relazione fosse soddisfacente, forse perché ignorava la normativa in merito? o forse perché non ha il dovuto interesse nell’informare i cittadini? Questo non ci è dato saperlo. Qualcuno ha addirittura sostenuto che la relazione non interessasse affatto ai cittadini, il cui unico interesse sarebbe quello di uscire così alla cieca dall’Ato.
Bene ne prendiamo atto. Noi, ingenuamente, credevamo invece che la relazione dovesse rispondere a quei principi fondamentali di informazione, trasparenza e partecipazione della cittadinanza alla vita e alle scelte politiche, ma evidentemente per la maggioranza questi principi erano validi solo dai pulpiti elettorali. Difatti le nostre osservazioni sulla relazione non sono solo cadute nel vuoto, ma sono state addirittura stroncate da un richiesta di chiusura della discussione da parte della maggioranza.
A questo punto sorgono spontanee delle domande: a che serve che ci sia in Consiglio Comunale l’espressione di un’opposizione votata legittimamente dai cittadini, se realmente non ha alcuna voce nel capitolo degli atti che devono essere approvati? Qual è il significato del termine democrazia per la maggioranza?
Ma soprattutto dove sono quei principi di trasparenza, partecipazione e informazione che tanto si decantavano in campagna elettorale?
Chissà magari troveremo risposta a queste domande nell’ennesima giunta di turno che verrà”.