Nella riunione di giovedì 22 giugno 2017 ospite d’onore del Salotto artistico-letterario “Civico 49” è stato il ballerino barrese Luigi Vilotta. L’invito a esibirsi al Salotto è partito dal padrone di casa Gaetano Vicari, incuriosito dalle doti artistiche di questo giovane ragazzo che si sta facendo conoscere in Italia e all’estero. A presentarlo ai membri e ai simpatizzanti del Salotto è stata Rosetta Faraci. Presenti anche la mamma di Luigi e alcune amiche.
Luigi Vilotta o Luigi Geraci Vilotta (secondo cognome quello materno che a volte aggiunge al proprio nome di battessimo), nasce a Barrafranca nel quartiere Grazia, precisamente in Via Livorno in un cortile, un posto magico, che sarà il suo primo palcoscenico. All’età di nove anni inizia a studiare danza come hobby. Dopo aver preso la maturità linguistica, si iscriverà all’Accademia di Belle Arti di Catania, per terminare gli studi in Beni Culturali nel 2013. Negli anni universitari Luigi, continuerà a studiare danza al Teatro Scenario Pubblico di Catania, centro di produzione nazionale per la danza, dove ha sede la Compagnia Zappalà molto apprezzata in ambito internazionale da più di 25 anni, che segue un programma di formazione per danzatori contemporanei chiamato Modem, ove si studiano le principali tecniche e linguaggi della danza contemporanea. In questo contesto molto internazionale, Luigi studierà per due anni, venendo a contatto con insegnati e coreografi molto apprezzati in Italia e all’estero come Loris Petrillo che creerà per gli studenti del Modem una pièce chiamata Drumming, alla quale Luigi prese parte nel 2012.Sarà la fine degli studi universitari e la scomparsa di una figura di grande rilevanza nella vita di Luigi a spingerlo in Olanda ed è proprio nel paese dei tulipani, che firmerà il suo primo contratto per una compagnia internazionale la De Stilte Dans Company. Un anno dopo è scelto come stagier dalla compagnia israeliana Kamea Dance. Vivrà per alcuni mesi a Beersheva città situata nel deserto del Negev, dove avrà la possibilità di venire a contatto con coreografi come Itzik Galili, oltre che con la cultura ebraica, araba e delle Chiese cristiane d’oriente. Nel 2015 inizia a lavorare per la compagnia francese Eco diretta da Emilio Calcagno, siciliano naturalizzato francese ed ex danzatore di Angelin Preljocaj, mettendo in scena “Catania Catania”, piéce carica di esplosività, che racconta la Sicilia vista con gli occhi di un siciliano con una doppia cultura francese. che sta avendo molto successo in Francia. Il team formato da 10 danzatori, di diversi paesi e backgrounds, debutta nel Bolzano Danza festival e viene recensito da quotidiani nazionali come “Il sole 24 ore” o d’oltralpe come “Le Monde”, per debuttare in Scènes Nationales come quella di Perpignant o al Festival di Chalon. In questa piéce oltre a rivestire un ruolo molto forte e presente come danzatore, Luigi è interprete anche di un monologo in lingua siciliana. Dal Novembre 2016 a Maggio 2017 ritorna in Israele, nella Kolben dance Company a Gerusalemme, debuttando in palcoscenici come quello di Suzanne Dellal a Tel Aviv. A settembre sarà di nuovo in scena con Catania Catania al “Festival le temps d’amer la danse” a Biarritz.
Luigi ha ballato e danzato, esprimendosi attraverso il suo corpo, con i suoi leggeri e flessibili movimenti. Ha parlato del suo amore per la danza, che l’ha portato a studiare in Olanda, che l’ha spinto ad andare a Beersheva, dove ha avuto la possibilità di venire a contatto con la cultura ebraica, araba e delle Chiese cristiane d’oriente, arricchendone non solo la sua preparazione artistica, ma anche spirituale. La prima esibizione per il Salotto, dal titolo “C’era una volta… Civico 49” ispirata al titolo del film di Sergio Leone “C’era una volta il West”, è stata ideata dallo stesso Luigi sulla base di alcune sue ricerche personali di movimento e d’interpretazione, adattate all’ambiente ristretto del Salotto. “Entrando qui per la prima volta- spiega Luigi- ho avuto la sensazione che si trattasse di un posto magico, dove il tempo si è fermato. Un posto carico di ricordi, di emozioni di gente passata”. Nella seconda esibizione ha voluto mostrare e spiegare uno dei cardini della danza moderna: il CONTACT, ossia il contatto fisico tra ballerini, il rapporto speciale che si crea tra due corpi che danzano; rapporto basato sulla fiducia e sull’empatia. Luigi ha scelto Rosetta Faraci come sua partner, chiedendole di chiudere gli occhi e di seguirlo nei movimenti. Dal niente, da due persone che non si conoscevano, si è realizzato il CONTACT, permettendo a entrambi di ballare. Infine, sulle note del brano di Mozart composto per piano n°23, Luigi si è esibito in un mix tra ballo, tratto dallo spettacolo “Catania Catania”, e monologo in dialetto siciliano, nato da alcune esperienze del coreografo Emilio Calcagno e interpretato da Luigi. Momenti ricchi di emozioni, sensazioni, suscitate da quei momenti sinuosi, leggeri, alati che il corpo di Luigi è riuscito a produrre. Al termine il padrone di casa ha donato a Luigi un ricordo della serata.
La serata è stata ripresa dalle telecamere d Radio Luce.
Rita Bevilacqua